Andrea Gerosolimo ad Avezzano sì a Di Pangrazio ma solo con il centrodestra

27 ottobre 2024 | 09:08
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Andrea Gerosolimo ad Avezzano sì a Di Pangrazio ma solo con il centrodestra

Non solo Sulmona per l’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo: la partita più vicina è Avezzano, “se Di Pangrazio dovesse essere il candidato del centrodestra ne sarei felice”.

Intervista all’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo. Ottenuta l’elezione di sua moglie Marianna Scoccia in Regione, si preparano partite da protagonista ad Avezzano e a Sulmona.

Per Andrea Gerosolimo la “soluzione ottimale ad Avezzano sarebbe Gianni Di Pangrazio con l’appoggio del centrodestra”. Interviene così, intervistato dal Capoluogo, l’ex assessore regionale (con la Giunta di centrosinistra guidata dal governatore Luciano D’Alfonso) nel confronto in corso all’interno del centrodestra sul futuro prossimo di Avezzano. La possibilità di supportare l’inossidabile Gianni Di Pangrazio, questa volta spostato più verso destra, anima Forza Italia e divide Fratelli d’Italia. Avezzano si avvicina alle elezioni: le ultime amministrative si sono svolte nel 2020, la legislatura terminerà perciò tra un anno.

“Ho un rapporto ventennale con Di Pangrazio – dice Gerosolimo – e mi riservo di fare una chiacchierata con lui, nell’alveo del centrodestra, con cui il mio gruppo ha un’alleanza stabile in Regione Abruzzo. Ad Avezzano guardiamo con attenzione a quello che farà il centrodestra. Il mio gruppo farà di sicuro una lista alle prossime elezioni comunali di Avezzano e, se Di Pangrazio dovesse diventare il candidato sindaco del centrodestra, ne sarei felice. Nel caso non sia così, sceglieremo se appoggiare lui o il candidato del centrodestra.Saremo di sicuro alternativi al Partito Democratico”.

Se verrà eletto Di Pangrazio vincerà la sua terza elezione da sindaco: per lui non scatta il divieto in quanto tra il primo (2012, con il Partito Democratico) e il secondo mandato (2020, da civico) fu sconfitto da Gabriele De Angelis, il cui mandato durò dal 2017 al 2019. Il mandato di De Angelis, funestato dalla famigerata questione della cosiddetta anatra zoppa, si interruppe infatti in anticipo. Il famoso imprenditore marsicano passò a Forza Italia e promosse la candidatura di Anna Maria Taccone, che sfidò Mario Babbo candidato dal Pd (ora passato anche lui in Forza Italia); Tiziano Genovesi candidato della Lega (anche lui passato di recente ai berlusconiani) e appunto l’inossidabile Gianni Di Pangrazio. Oggi Forza Italia, di cui De Angelis è coordinatore provinciale, è il partito che nel centrodestra preme di più perché si trovi un’alternativa a Di Pangrazio.

Sarà quindi una partita aperta quella di Avezzano. Sia nel confronto che porterà alla composizione delle coalizioni, sia nel balletto dei candidati.
Gerosolimo e Scoccia saranno fondamentali anche a Sulmona (qui la legislatura scade un anno dopo rispetto ad Avezzano), il centro di gravità dell’attività politica del loro gruppo. A un anno e mezzo da quando comunicò l’impegno per la “costruzione di un progetto politico regionale con il coinvolgimento degli amici con cui da sempre condivido idee e percorsi”, dimettendosi da consigliere comunale, si può dire che dei passi sono stati compiuti. Intanto “alle elezioni regionali il nostro progetto ha ottenuto l’elezione di Marianna Scoccia (sua moglie, nonché sindaco di Prezza, ndr). Continuiamo a lavorare alla crescita di questo gruppo, rafforzato dall’elezione di Marianna e dei tanti sindaci che da sempre condividono il nostro percorso. Siamo alleati stabilmente con il centrodestra a livello regionale e guardiamo con attenzione a quello che accade a Sulmona. Qui saremo sicuramente protagonisti alle prossime elezioni, con almeno quattro/cinque liste, poi ad Avezzano, e nei principali centri”.

Il giudizio sull’attuale amministrazione sulmonese è negativo: “L’attuale sindaco è stato capo della mia segreteria quando ero assessore regionale. Ha grandissime qualità ma anche grandi difficoltà ad amministrare Sulmona. Il degrado a Sulmona la fa da padrone e per rendersi conto della situazione basta respirare l’aria che tira tra i commercianti. Sulla questione delle mense sono state messe in croce novecento famiglie a causa di alcuni capricci dei consiglieri comunali, di cui il sindaco è ostaggio. Di Piero non infonde del resto grandi entusiasmi, lo definirei un sindaco alla camomilla”. Gerosolimo attacca anche sulla natura della maggioranza che sostiene il sindaco, che scaturisce oggi, ritiene, da “un’operazione del centrosinistra che a parti invertite avrebbe fatto gridare allo scandalo. Di Piero oggi si regge con il voto di una persona, Gianluca Petrella, che è entrato in Consiglio al posto mio, quando mi sono dimesso un anno e mezzo fa. Petrella ha deciso in disaccordo con me. Ma il punto è che questa amministrazione sta facendo solo danni, prima va a casa e prima cominceremo a risolvere i problemi”.

Gerosolimo si prepara quindi alle elezioni comunali:“Siamo un gruppo molto organizzato, abbiamo una struttura importante e le carte in regola per costruire un progetto vincente che sappia dare risposte immediate a Sulmona. Guardiamo a un’alleanza con il centrodestra, visto che abbiamo un’alleanza strutturata e che non possiamo certo stare con chi governa oggi la città di Sulmona. Saremo alternativi al centrosinistra. Abbiamo la volontà di dialogare con le forze di centrodestra e sceglieremo con loro chi sarà il candidato sindaco”. Quella stessa alleanza, che ha prodotto in Regione una maggioranza e una Giunta, che per Gerosolimo è ancora presto da valutare: “Si sono insediati a maggio. Concretamente stanno partendo ora, ci sono da fare le nomine. È presto per dare un giudizio sull’operato, occorre lasciarli lavorare per altri sei, sette mesi”.

Una questione che incrocia le vicende sulmonesi con quelle regionali è il Cogesa e le sue vicissitudini. Per Gerosolimo “si trova in una condizione di difficoltà, c’è un piano di risanamento omologato dal tribunale. Il tema è sempre lo stesso: se i debitori pagano va bene, se non accade il Cogesa non inizierà mai a risollevarsi. Tra i debitori principali ci sono purtroppo i Comuni e, se questi non pagano, le difficoltà sono inevitabili”.