Hanno ucciso l’uomo ragno, la serie cult Sky sugli 883

27 ottobre 2024 | 09:46
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Hanno ucciso l’uomo ragno, la serie cult Sky sugli 883
Hanno ucciso l’uomo ragno, la serie cult Sky sugli 883
Hanno ucciso l’uomo ragno, la serie cult Sky sugli 883

Hanno ucciso l’uomo ragno: la storia degli 883 ripercorre gli inizi del duo formato da Pezzali e Repetto. Perché, dopo 30 anni, gli 883 sono ancora un fenomeno musicale?

L’implacabile febbre degli 883

Sono gli inizi degli anni Novanta, una decade popolata da VHS, Blockbuster, primi cellulari e lettori cd portatili che, dal 1992, riproducono principalmente un gruppo musicale: gli 883.

Nel 1992 Max Pezzali e Mauro Repetto, conosciutisi nel 1988, esordiscono con il loro primo album che cambierà decisamente la storia della musica italiana: Hanno ucciso l’uomo ragno. Il successo è immediato, 650.000 copie vendute senza alcun supporto pubblicitario, arriverà a vincere premi importanti quali Telegatto, World Music Awards e Vota la voce. L’anno successivo un altro album di successo, Nord sud ovest est, contenente famosissimi brani quali l’omonimo Nord sud ovest est, Come mai e Sei un mito, canzoni che, a distanza di più di trent’anni, il pubblico continua a cantare e ad amare.

Nel 2024 la fama degli 883 non si placa, nonostante l’abbandono di Repetto nel 1994 e l’avvio della carriera da solista di Max Pezzali nel 2005, dopo aver cambiato numerosi membri della band, e questo grazie, ma non solo, alla serie prodotta da Sky, Hanno ucciso l’uomo ragno: la vera storia degli 883.

hanno ucciso l'uomo ragno

La miniserie, diretta da Sydney Sibilia e interpretata da Elia Nuzzolo (Max Pezzali) e Matteo Oscar Giuggioli (Mauro Repetto), ha esordito sul piccolo schermo con i primi due episodi lo scorso 11 ottobre e, in 8 episodi,  ripercorre la storia del duo, dal loro primo incontro fino all’apice del loro successo prima dell’abbandono di Repetto. Ma perché, a distanza di anni, non solo tra i cosiddetti Millenials ma anche tra la Generazione Z, continua ad esplodere la febbre 883? Forse perché le canzoni sono un perfetto mix pop/rock, sono stati precursori di un genere che l’Italia non aveva visto arrivare, forse perché non c’è nessuno come loro, con la capacità di parlare ai giovani comprendendo i loro bisogni e disagi, perché anche se le generazioni cambiano, i bisogni e disagi dei giovani restano gli stessi, e una volta che iniziamo ad ascoltarle, le canzoni degli 883 restano in noi, come un marchio impossibile da togliere, e crescono con noi ricordandoci per sempre la nostra infanzia, giovinezza, e quando un Millenial, ormai adulto, si troverà in un locale che sparerà a tutto volume Hanno ucciso l’uomo ragno, Come mai, Sei un mito o Nord sud ovest est, siate pur certi che la canterà con la mano sul cuore, come se fosse l’inno nazionale.