Traforo del Gran Sasso, acque torbide per eventi esterni alle gallerie

29 ottobre 2024 | 14:21
Share0
Traforo del Gran Sasso, acque torbide per eventi esterni alle gallerie

Non possono essere stati i veicoli in transito nel traforo del Gran Sasso ad aver causato l’intorbidamento delle acque del Ruzzo. Caputi: “Le telecamere aiuteranno a fare chiarezza”

Traforo del Gran Sasso, il Commissario Caputi: “Acque torbide per eventi esterni alle gallerie. Saranno le telecamere a chiarire”.

Non possono essere stati i veicoli in transito nel traforo del Gran Sasso ad aver causato l’intorbidamento delle acque del Ruzzo. Lo ha detto Pierluigi Caputi, Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, nel corso dell’audizione che si è tenuta oggi in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati in merito ai lavori concernenti il traforo del Gran Sasso e agli interventi per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. Caputi, intervenuto in collegamento video dopo i rappresentanti di Strada dei Parchi S.p.A, concessionaria delle autostrade A24 e A25, ha annunciato che domani si riunirà la commissione di indagine, da lui stesso chiesta due giorni dopo l’episodio che ha causato l’intorbidamento delle acque nei giorni in cui ci si stava preparando ai sondaggi preliminari per la messa in sicurezza della falda acquifera. La Commissione in questione sarà presieduta dal Sian, organismo che autorizza la potabilità. “È convinzione diffusa che sia successo qualcosa
fuori dalle gallerie” ha detto Caputi, ricordando che le acque sorgive hanno depositi limosi che, qualora agitati, possono dare torbidità, come d’altronde accaduto in passato. La torbidità, ha detto, potrebbe derivare dal deposito di materiale nella canala che si trova sotto le gallerie e che raccoglie le acque derivanti dai bordi della galleria.

Abbiamo chiesto all’autorità giudiziaria di acquisire e osservare le immaginidelle telecamere, sia quelle nelle gallerie sia quella sullafonte di alimentazione dell’acquedotto del Ruzzo, che èimmediatamente fuori dal traforo dal lato Teramo, per capire sevi siano stati casuali versamenti“. Attualmente, quindi, attività sospese, ma proseguono quelle progettuali.
Caputi è intervenuto anche a spiegare il perché della scelta di questo periodo per introdurre il senso unico alternato nel traforo, che tanti disagi ha provocato all’utenza e che è stato sospeso dopo nove giorni proprio per le anomalie rilevate nelle acque. Caputi ha sottolineato che l’unica possibilità dieffettuare i lavori era ritenuta tra ottobre e novembre, in quanto con il ghiaccio che si forma in inverno sarebbeassolutamente impossibile far fermare mezzi pesanti su pendenzeelevate; d’altra parte, in altri periodi dell’anno, collegati al turismo, non sarebbe opportuno.

Viabilità

“Per quest’anno il traforo del Gran Sasso non subirà limitazioni di traffico perché, per le condizioni climatiche per le quali avevano preventivato gliinterventi tra ottobre e novembre, non si potranno fare isondaggi all’interno della galleria. Mentre approfondiremo le analisi per stabilire quanto accaduto, possiamo cominciarel’iter autorizzativo per i carotaggi all’esterno del tunnel”, ha aggiunto Pierluigi Caputi dopo l’audizione che si è tenuta oggi in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Almeno per i prossimi mesi invernali sono quindi scongiurati i disagi per gli automobilisti, costretti per alcuni giorni al senso unico alternato con semafori.
I lavori erano stati sospesi nei giorni scorsi dopo che la Italfer, del gruppo RFI, ha comunicato al commissario la presunta rottura di una canala della conduttura e l’innalzamento della torbidità delle acque.

Caputi, storico ex direttore del ciclo idrico integrato della Regione Abruzzo, ha annunciato che per stabilire le cause che hanno portato all’intorbidimento
dell’acqua, domani è un programma “la prima riunione del gruppo di lavoro con tutti gli attori coinvolti, da me chiestoespressamente il 17 ottobre scorso, che vede, su miaindicazione, nel ruolo di coordinamento, la presenza di un enteterzo come il Sian, che ha la responsabilità della potabilitàdell’acqua. Domani, dunque, entrerà nel vivo l’analisi tesa a verificare quantosuccesso e indicare se e chi dovrà intervenire. A taleproposito, sottolineo che non mi risulta che ci sia certezzadella ‘canala’ e che quindi i motivi sono tutti da indagare. Conil gruppo di lavoro nel quale sarà presente Ruzzo spa, societàpubblica del ciclo idrico integrato del Teramano, sarà possibile
anche accedere all’acquifero per fare ulteriori controlli“, ha concluso il commissario.

La nota di Strada dei Parchi

I vertici della Concessionaria intervenuti in audizione parlamentare presso la Commissione Ambiente della Camera hanno sottolineato la necessità di verificare le condizioni migliori prima di avviare lavori futuri. “È necessario un maggiore coordinamento tra le due strutture commissariali che operano, caso unico in Italia, sulla stessa infrastruttura autostradale e il concessionario Strada dei Parchi”. Questo il passaggio fondamentale dell’intervento del Vicepresidente di Strada dei Parchi, Mauro Fabris, nel corso dell’audizione odierna in merito alla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso e ai disagi provocati agli utenti nei giorni scorsi per la chiusura del Traforo autostradale, a causa dei sondaggi sull’acquifero ordinati dal Commissario Caputi.

Nel corso dell’audizione l’AD di Strada dei Parchi, ing. Costantino Ivoi, ha inoltre sottolineato come “sicurezza e diritto alla mobilità degli utenti vadano sempre tutelati ma, purtroppo, rispetto ai disagi provocati all’utenza e al territorio nei giorni scorsi a causa della chiusura al traffico della Galleria del Gran Sasso, SdP può solo prendere atto, con il consueto spirito collaborativo, delle decisioni assunte dal Commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso, ing. Caputi”. La Società ha voluto inoltre ricordare per il futuro “l’importanza di un coinvolgimento preventivo degli altri gestori autostradali e stradali, come ANAS, da parte del Commissario, per verificare nell’arco di tempo dei lavori, anche la percorribilità della viabilità ordinaria alternativa”, come la Statale delle Capannelle, attualmente penalizzata da diversi cantieri.

“Ad oggi, per consentire al Commissario di eseguire i sondaggi propedeutici ai lavori, l’unica soluzione, con una galleria interdetta e con le limitazioni al transito introdotte nel 2018 a tutela della sicurezza dell’acquifero, è quella del regime a senso unico alternato per una galleria alla volta. Una modalità che, nei pochi giorni per cui è stata applicata nelle scorse settimane, ha comportato una contrazione del traffico del 10% per i mezzi leggeri e del 20% per i mezzi pesanti.” – ha affermato Ivoi dopo un quesito dell’On. Rachele Silvestri, che ha chiesto inoltre se sussiste la possibilità di una riduzione del pedaggio per la tratta interessata dai lavori. “Sulle tariffe ogni decisione spetta al concedente, il MIT. In quanto concessionaria non abbiamo alcuna autonomia di intervento” – ha concluso Ivoi.

Leggi Anche