Salute mentale, prenditi il tuo tempo: La terapia per trovare serenità e imparare a conoscerci

Parliamo di salute mentale. Vi raccontiamo la storia di chi ha scelto di mettersi al primo posto. “La mente è il nostro motore. Pensiamo tanto alla nostra immagine esteriore, ma poco a quella interiore. Se sentiamo di aver bisogno di aiuto, rivolgiamoci a un professionista”
Oggi parliamo di salute mentale. Vi raccontiamo una storia: quella di chi ha scelto di stare bene, affrontando il suo disagio con l’aiuto di un terapeuta. La storia di chi ha scelto sé stessa, oltre ogni paura.
SALUTE MENTALE – Lo studio, il lavoro e gli impegni ci rendono distratti, poco attenti ad accorgerci che qualcosa non va. Capita sempre più spesso, allora, che il disagio resti nascosto e faccia fatica ad affiorare oltre la superficie. La paura e i pregiudizi fanno il resto.
La paura, cioè, di affidarsi a un professionista, riconoscendo in questo modo di avere un problema e, dall’altro lato, i pregiudizi comuni nel ritenere la terapia psicologica la cura per la “pazzia”. Uno stigma ancora oggi, purtroppo, duro da abbattere.
Così la psicologa e psicoterapeuta Chiara Gioia, “La parola greca ‘therapeia’ rimanda all’idea dell’accudire. Il terapeuta è infatti colui che accudisce. È colui al quale appoggiarsi, chiedere sostegno, in quanto ‘dher’ è anche la radice di ‘thronos’, che indica trono e sedia. È proprio in questo significato etimologico che è possibile cogliere una delle radici della relazione analitica. La Psicoterapia è il lavoro del ‘fare anima’. È la comprensione, la narrazione dell’anima. Una psicoterapia riuscita e comunque funzionale è la narrazione e re-visione della storia dell’individuo in una trama comprensibile e dinamica. La psicoterpia è il modo più aulico per prendersi ‘cura’ di sé“.
Vi raccontiamo una storia
Quando hai capito di avere bisogno di aiuto e perché?
“Da anni ero convinta di avere bisogno dell’aiuto di un professionista, finché mi sono resa conto che ero bloccata in una situazione. Non è successo qualcosa in particolare, ma nel tempo ho maturato questa specifica necessità“.
Com’è stato l’approccio alla terapia?
“Cominciare le sedute di terapia è stato, almeno all’inizio, assolutamente sconvolgente. Ho iniziato a sentire una sensazione difficile da spiegare, una sorta di balsamo. È stato come sentire di aver trovato, finalmente, ciò che mi serviva, ciò di cui avevo bisogno ormai da tempo. Ho avuto fin da subito la sensazione di essere sulla strada giusta”.
Hai condiviso la scelta di seguire un percorso psicologico con le persone a te care?
“Inizialmente ho condiviso la mia scelta soltanto con le amiche a cui sono più legata. Ci sono voluti un paio di mesi affinché decidessi di raccontare spontaneamente agli altri il percorso terapeutico intrapreso. Da lì ho iniziato a parlarne liberamente a tutti ogni volta in cui ci si trovava ad affrontare discorsi non lontanai dal tema della salute mentale e del benessere psicologico”.
Quanto ti ha aiutato essere seguita da un professionista nell’affrontare quotidianamente il tuo disagio?
“Mi ha aiutato moltissimo. Già solo avere la certezza dell’appuntamento mi dava tranquillità, sentivo che ci sarebbe stato il momento in cui avrei potuto rivedere e rivalutare alcune situazioni e comprenderle meglio per poter aggiustare il tiro, ciò grazie alla fiducia nel professionista e al rapporto che si era creato con lui”.
Come ti sentivi prima e come ti senti dopo aver intrapreso questo percorso?
“Da quando ho intrapreso il percorso ho iniziato ad avere una percezione più completa di me: ci sono ancora zone buie e inesplorate, ma sono serena perché sento che posso affrontarle. Prima ero cosciente solo di una piccola parte di me e il resto delle parti che non conoscevo o non riconoscevo spesso mi spaventavano. Tutto ciò mi portava a mettere in atto dei meccanismi che si rivelavano di frequente distruttivi”.
Cosa consiglieresti a chi sente di avere bisogno dell’aiuto di uno psicologo, ma viene frenato dai pregiudizi?
“Il mio consiglio sarebbe quello di contattare il prima possibile un terapeuta, perché ne vale la pena. Conoscerci vale più di tutto. La mente è il nostro motore e per questo va trattata con i guanti bianchi. Siamo ormai nell’era della prevenzione, farsi trattare significa prendersi cura di cura di sé stessi. Se ho bisogno di sistemare un brutto taglio di capelli non ho la pretesa di farlo da sola, ma mi affido a un professionista, accettando anche di fare sacrifici economici: perché so che ne vale la pena e che in questo modo potrò potermi vedere meglio. Perché non dovremmo avere la stessa cura nei confronti della nostra mente e quindi rivolgerci ad uno psicologo?”.