3mila incidenti stradali in Abruzzo nel 2023, in aumento le vittime nelle aree interne

Quasi 3mila incidenti stradali in Abruzzo nel 2023: 72 vittime e 4mila feriti. In aumento sia i sinistri che le vittime. L’indagine
Incidenti stradali, che anno è stato il 2023 sulle strade d’Abruzzo? Quasi 3mila gli incidenti avvenuti, con 72 vittime oltre 4mila feriti. Sinistri stradali in crescita, così come le vittime. I mesi più critici sono stati luglio e agosto, aumento del 50% delle vittime negli incidenti stradali avvenuti nelle aree interne.
INCIDENTI STRADALI – Il 2023 è caratterizzato da una stabilizzazione nella mobilità rispetto al 2022, anno nel quale era stato rilevato un netto incremento, in termini di spostamenti registrati, rispetto al periodo delle fasi più acute della pandemia. Sul fronte dell’incidentalità stradale si registra, a livello nazionale, un lieve miglioramento per il numero delle vittime rispetto all’anno precedente (-3,8%); in controtendenza aumentano incidenti (+0,4%) e feriti (+0,5%), seppur in maniera contenuta.
In Abruzzo, nel 2023, si sono verificati 2.974 incidenti stradali che hanno causato la morte di 72 persone e il ferimento di altre 4.155. Rispetto al 2022 aumentano in modo significativo il numero degli incidenti (+5,3%), i feriti (+4,5%) e le vittime (+22,0%).

L’Abruzzo rispetto agli obiettivi europei
I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale. Per il nuovo decennio di iniziative 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono l’ulteriore dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030, rispetto all’anno di benchmark (fissato nel 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione, Key Performance Indicators (sui temi: infrastrutture, veicoli, infrastrutture stradali, assistenza post-incidente), che l’Italia si prepara a fornire. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Abruzzo del 53,0%, più della media nazionale(-42,0%);fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -8,9% e -26,1%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale aumenta (da 1,9 a 2,4 deceduti ogni 100 incidenti), mentre quello nazionale diminuisce lievemente (da 1,9 decessi ogni 100 incidenti nel 2010 a 1,8 nel 2023).
Nel 2023 aumenta in Abruzzo, rispetto al 2010, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale, attestandosi, comunque, su un valore inferiore alla media Italia (41,7% contro 47,6%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione si conferma inferiore a quello nazionale (44,4% contro 50,0%). Sempre tra il 2010 e il 2023 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita in Abruzzo da 12,7% a 11,1%, mentre nel resto del Paese è aumentata da 15,1% a 16,0%.

I costi sociali
Nel 2023 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 700 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (300 euro pro capite) e in oltre 355 milioni di euro (279,4 euro pro capite) per l’Abruzzo; la regione incide per il 2,0% sul totale nazionale (cfr. Glossario e Nota metodologica a fine testo).
Il rischio di incidente stradale
Tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) diminuisce da 140,8 a 139,7 mentre quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) e l’indice di mortalità aumentano rispettivamente da 1,5 a 1,7 e da 2,1 a 2,4. L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della SS16, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (83,2 decessi e 116 feriti), e delle strade SS17 e SS5, mentre gli incidenti più gravi si registrano sulla SS260 – Picente – dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente il valore di 100 e 33,3. L’indice di mortalità cresce nelle province di Chieti, Pescara e L’Aquila, diminuisce in quella di Teramo.
Nel 2023 il maggior numero di incidenti (1.986, il 66,8% del totale) si è verificato sulle strade urbane,provocando 21 morti (29,2% del totale) e 2.611 feriti (62,8%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano sulle autostrade e sulle strade urbane, mentre diminuiscono sulle altre categorie di strada: l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade (+28,1%), seguite dalle strade urbane (+7,2%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle altre categorie di strada (5,4 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (4,4 decessi ogni 100 incidenti).
Sulle strade urbane il 47,7% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un rettilineo, percentuale che aumenta al 55,6% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un incrocio rappresentano il 23,5% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (13,5%), di una curva (8,7%) e di una rotatoria (4,8%). Lungo le strade extraurbane il 27,4% degli incidenti si verifica lungo una curva, il 6,1% nei pressi di un’intersezione e il 5,5% nei pressi di un incrocio.
I mesi e le ore più a rischio
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Abruzzo 796 incidenti (26,8% del totale), mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 1.408 (il 47,3% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 1.975 persone (47,5%) e 26 sono decedute (36,1%). I mesi più critici sono stati agosto e luglio con rispettivamente l’11,2% e il 10,3% degli incidenti.A dicembre inoltre, si è registrato il 16,7% delle vittime della strada.
L’82,1% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8.00 e le 21.00, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3.00 e le 4.00 (8,0 morti ogni 100 incidenti) e tra le 5.00 e le 6.00 (7,4 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (2,4). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 36,3% degli incidenti notturni, il 33,3% delle vittime e il 40,2% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,3 decessi ogni 100 incidenti, il valore più elevato si registra il sabato notte (4,7).
Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche
In Abruzzo il 32,7% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani. Considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 68,4% del totale. Nei comuni delle Aree interne, aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), gli incidenti rappresentano il 31,6% del totale regionale. Il numero delle vittime aumenta rispetto al 2022 nelle Aree interne (+50,0%) e nel totale dei Centri (+7,7%), mentre diminuisce nelle Aree di cintura. L’indicatore statistico di mortalità e l’indice di gravità aumentano rispettivamente da 2,1 decessi a 2,4 decessi ogni 100 incidenti e da 1,5 a 1,7 morti ogni 100 morti e feriti. Nelle Aree interne i valori di entrambi gli indicatori rimangono critici: risultano rispettivamente pari a 3,2 e 2,1.
I comportamenti a rischio e le persone coinvolte
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (72,2%). La tipologia di incidente più frequente è lo scontro frontale-laterale (1.060 casi, 7 vittime e 1.584 feriti), seguita dal tamponamento (509 casi, 5 decessi e 809 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (12,7 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (5,8 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (4,5 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,6 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (2,0 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 41,7% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 21,8%, mentre l’elevata velocitàper il 13,9%eil mancato rispetto della distanza di sicurezza per l’8,8%.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 30-44 anni (9,0 per 100mila abitanti) e per quella 65+ anni (6,6 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 79,2% delle vittime e il 71,2% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 9,7% dei morti e il 20,9% dei feriti, i pedoni l’11,1% dei deceduti e il 7,9% dei feriti. Il 50,0% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale e il 39,6% dei pedoni feriti appartiene alla classe di età 65+. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 610,3per la classe di età 15-29 anni, a 381,5 per quella 30-44 anni.

