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Rigopiano, e poi il silenzio: Pablo Trincia e il racconto lacerante della tragedia del 2017

21 novembre 2024 | 07:33
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Rigopiano, e poi il silenzio: Pablo Trincia e il racconto lacerante della tragedia del 2017
Rigopiano, e poi il silenzio: Pablo Trincia e il racconto lacerante della tragedia del 2017
Rigopiano, e poi il silenzio: Pablo Trincia e il racconto lacerante della tragedia del 2017

La tragedia di Rigopiano nella docuserie Sky di Pablo Trincia, in onda fino al 22 novembre. Un viaggio lacerante nel dolore: “Non è la storia della natura nemica dell’uomo, ma di come l’uomo può diventare nemico di sè stesso”.

E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano. Un titolo decisamente evocativo, che rispecchia il dolore di quanto avvenuto nel 2017, quello scelto per la docuserie Sky Chora Media realizzata da Pablo Trincia e che ieri ha visto andare in onda la prima di cinque puntate.

Un percorso lungo, quello che ha portato Pablo Trincia a parlare di Rigopiano. Prima ne ha realizzato un podcast, rilasciato lo scorso 18 ottobre con lo stesso titolo e formato da otto episodi: attualmente è al secondo posto tra i podcast più ascoltati su Spotify.
Ora arriva la docuserie, ideata e scritta da Trincia, Paolo Negro e Debora Campanella, realizzata in collaborazione con Sky e Chora media, presentata in anteprima pochi giorni fa proprio in Abruzzo, al teatro Massimo di Pescara.
“Mi capita quasi sempre, durante qualche incontro o firmacopie”, ha affermato Trincia “di vedere quelle persone che hanno uno sguardo diverso, e quando si avvicinano dicono tutti la stessa cosa: sono abruzzese, e capisco tutto. Questo lavoro, anche se non restituisce giustizia, restituisce comunque consapevolezza.”
“Questa non è la storia della natura nemica dell’uomo, ma di come l’uomo può diventare nemico di sè stesso”, dice  Trincia nel trailer della serie (visibile qui https://programmi.sky.it/e-poi-il-silenzio-il-disastro-di-rigopiano-serie)

rigopiano pablo trincia

Nel corso della serie su Rigopiano, largo spazio viene riservato ai sopravvissuti, alle famiglie delle vittime e ai dipendenti dell’hotel, cercando di dare voce a chi, da quasi otto anni, chiede verità e giustizia. Fra di loro, presenti all’anteprima al Massimo c’erano alcuni membri del Comitato per le Vittime di Rigopiano, tra cui Fabrizio D’Angelo, Marco Foresta, Giuly Damiani, Giampaolo Matrone, Isabella Del Rosso ed Emira De Acetis. Presente in sala, inoltre, il cantante de Il Volo Gianluca Ginoble.

Il 27 novembre l’ultima tappa del processo, in Cassazione. “Intanto ci aspettiamo che le condanne vengano confermate e che in qualche modo si possano risucchiare personaggi rimasti nell’ombra di una inchiesta che, per quanto apprezzabile, ha mostrato dei limiti. I politici non ci sono, in questa gerarchia della menzogna che ha caratterizzato la tragedia” dice oggi al MessaggeroGianluca Tanda, fratello di Marco, pilota d’aereo, una delle vittime del 18 gennaio 2017.

Tornando alla serie, Pablo Trincia riesce a trasmettere tutto il dolore del popolo abruzzese e in special modo dei parenti delle vittime, mostrando prima video e foto degli ospiti e dei membri dello staff spensierati, per poi via via procedere verso l’ansia, l’angoscia, l’oscurità. In alcuni punti il pubblico in sala non ha potuto fare a meno di commuoversi, in particolare guardando un padre distrutto che ogni singolo giorno si reca sul luogo del disastro, tant’è che è stato rinominato “il custode di Rigopiano”. E’ come ricevere un pugno allo stomaco la vista di volti ora felici e subito dopo traumatizzati, disperati, in cerca di una giustizia che, forse, non arriverà mai.

I cinque episodi verranno trasmessi su Sky documentaries, Sky Tg24 e Sky Crime il 21 e 22 novembre alle ore 21, e saranno disponibili in streaming su Now tv.