Francesco Taglieri lancia la Costituente Cinque Stelle e in Abruzzo vorrebbe Castaldi coordinatore

24 novembre 2024 | 10:00
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Francesco Taglieri lancia la Costituente Cinque Stelle e in Abruzzo vorrebbe Castaldi coordinatore

Al voto gli iscritti del Movimento Cinque Stelle, il capogruppo in Regione Francesco Taglieri intervistato dal Capoluogo: “Dobbiamo metterci in discussione”

Francesco Taglieri, capogruppo del Movimento Cinque Stelle nel Consiglio regionale abruzzese, nell’intervista al Capoluogo si mostra convinto: dall’Assemblea Costituente i pentastellati usciranno più forti, dotati di regole e strumenti adatti a una fase ben diversa di quando nacquero, nel 2009, e successivamente si affermarono sconvolgendo il quadro politico del Paese.

Poi si aprirà anche il nuovo corso in Abruzzo: non è in pericolo l’alleanza con il centrosinistra in Regione, ma occorre scegliere il coordinatore. L’ex sottosegretario Gianluca Castaldi ha infatti, dopo il risultato deludente delle elezioni regionali del maggio scorso, rimesso il mandato nelle mani del leader Giuseppe Conte, che ha respinto e congelato le dimissioni proprio in attesa della conclusione del processo costituente. Si vedrà se le nuove regole prevederanno una nomina diretta o collegiale. Taglieri si chiama fuori e sponsorizza l’uscente: “Io ho già un ruolo che mi impegna tantissimo, non si possono fare tante cose assieme e ci sono a disposizione nel Movimento tante professionalità importanti. Lo stesso Castaldi ha fatto un ottimo lavoro in questi anni e il mio augurio è che il coordinatore regionale sia ancora lui”.

Le votazioni dell’Assemblea Costituente sono iniziate il 21 novembre e si concludono domenica 24 novembre alle ore 12. Uscirà dalla consultazione un nuovo Movimento Cinque Stelle: i circa 90mila iscritti votanti si esprimono su agenda politica, statuto e codice etico. Il senso è di interpretare il nuovo momento, cambiare senza rinnegare le origini e per essere più efficaci: “Alcuni paletti rigidi sono stati controproducenti, bisogna rimuoverli per essere maggiormente incisivi sui territori. Dobbiamo metterci in discussione, se ti appiattisci muori, questi processi andrebbero fatti non ogni quindici anni ma ogni quattro, cinque”, dice Taglieri, infermiere 53enne di Lanciano, al secondo mandato da consigliere regionale. Divenne capogruppo a metà della scorsa consiliatura sostituendo Sara Marcozzi, che sarebbe passata nel luglio 2023 a Forza Italia.

La strada maestra rimarrà comunque quella di dialogare e allearsi sulla base di temi e priorità politiche. Dalla Costituente ne verranno fissati svariati: sanità pubblica, transizione ecologica, impegno per il sociale. Il criterio “prima i temi” ha portato nella nostra regione i Cinque Stelle a prendere parte al Patto per l’Abruzzo sostenendo la candidatura di Luciano D’Amico a Presidente della Regione. Non ci saranno stravolgimenti, dice Francesco Taglieri, è proprio D’Amico la garanzia che il Movimento Cinque Stelle rimane saldamente nella coalizione: “Abbiamo investito su di lui, interpreta una visione diversa e alternativa a quella della coalizione di Marsilio. Abbiamo sposato la personalità e l’agenda e dall’opposizione quelle istanze le stiamo interpretando nel migliore dei modi: parlo delle battaglie che stiamo portando avanti sulla sanità pubblica, sulla valorizzazione del trasporto locale, sull’ambiente, per un approccio di gestione delle risorse che faccia sì che i soldi i cittadini abruzzesi possano essere utilizzati a beneficio di tutti, non di una parte”.

Certo è che esaminando la storia dei risultati delle elezioni regionali balza agli occhi il notevole calo di consensi di cui sono stati vittime i Cinque Stelle: nel 2014 e nel 2019 andarono da soli candidando Sara Marcozzi governatore, ottennero in entrambi i casi circa il 20 per cento. Stavolta in coalizione con il centrosinistra e D’Amico candidato presidente si sono fermati al 7. Francesco Taglieri non rinnega e ha una diagnosi: “Non abbiamo fatto capire la necessità di andare in coalizione”.

Nel notevole menù di quesiti e questioni che gli iscritti dovranno scegliere ce ne sono alcuni che sono destinati ad avere dirette conseguenze anche sui territori. La regola del limite dei due mandati potrebbe essere mandata in soffitta, sostituita da formulazioni più flessibili, che contemplano ad esempio l’azzeramento dopo una pausa, la soglia stabilita solo per livelli istituzionali (dopo due mandati da consigliere regionale, per dire, si potrebbe andare a fare il parlamentare), l’eventuale terzo mandato su delega, la condizione che il limite scatti solo in caso di legislature non interrotte. “Ci si inizia a rendere conto – dichiara Taglieri – di tutti gli svantaggi che derivano da accantonare professionalità acquisite”. Destinata quindi a essere messa da parte a stagione dei portavoce, inizierà quella in cui gli eletti dei Cinque Stelle avranno anche in Abruzzo continuità nelle istituzioni.

Poi il gran cruccio della scarsa incisività sui territori: la storia dei Cinque Stelle si è caratterizzata finora per buone o buonissime performance nelle elezioni nazionali, come politiche ed europee, e tonfi alle comunali e alle regionali. Si va verso, spiega Francesco Taglieri, “Una maggiore autonomia per i gruppi territoriali che finora si sono sempre dovuti rifare a qualcuno più in alto. Il nostro è un processo al contrario rispetto a quello dei partiti, che tradizionalmente iniziano dalla base dei territori. Noi partiamo dal nazionale”. La mancanza di autonomia ha portato a situazioni in cui il Movimento ha faticato assai ad imporsi nelle città, come in Abruzzo nel caso dell’Aquila: “Lì con gli strumenti che ci sono stati finora non si è riusciti a costruire qualcosa di significativo”. Al contrario ad esempio di Avezzano.

Sulle alleanze il capogruppo del Movimento Cinque Stelle ricorda che “fino a qualche anno fa iniziare a parlarne era impensabile, Il Movimento Cinque Stelle nasce senza riconoscersi in alcuna forza politica ma poi è andato a governare, lo ha fatto interloquendo prima a destra e poi a sinistra”. Tra i quesiti, senza citare alcun partito, si chiede agli iscritti di valutare il profilo (destra, sinistra oppure né l’uno né l’altro) da cui poi scaturiscono le alleanze.

Che come detto si fanno e si faranno sempre sui temi, vale anche per le elezioni comunali. “Il Movimento Cinque stelle – spiega Taglieri – deve essere presente dove c’è una condivisione di temi che riguardano i territori, non le persone”. Sulle prossime elezioni comunali: “Ad Ortona con il centrosinistra c’è un confronto in corso, che ad Avezzano è arrivato a compimento proprio perché lì si parla di un’agenda e non di una persona”.

taglieri damico