Stop violenza sulle donne: in aumento i casi di stalking, maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali

Nella giornata del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, il report della Polizia criminale riporta dati agghiaccianti: +15% maltrattamenti in famiglia. 99 donne uccise nel 2024
Nella giornata del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, il report della Polizia criminale riporta dati agghiaccianti: +15% maltrattamenti in famiglia.
In aumento i casi di stalking, maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali in Italia.
E’ quanto emerge da un report del Servizio analisi criminale della Direzione centrale polizia criminale diffuso in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.
Nei primi sei mesi del 2024 c’è stata una crescita del 6% degli atti persecutori (reato che colpisce le donne nel 74% dei casi) e del 15% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (che interessano le donne nell’81% dei casi). Salgono anche le violenze sessuali, con un incremento dell’8%. Vittime nel 91% dei casi sono donne, di cui il 28% minorenni e il 77% italiane.
Sono 99 le donne uccise solo in Italia tra il 1 gennaio e il 18 novembre di quest’anno. (XI Rapporto Eures) I femminicidi sono avvenuti soprattutto nelle regioni del centro, mentre diminuiscono al nord e soprattutto al sud.
Vittime della violenza sono donne italiane e straniere: significativo il dato relativo alle vittime straniere che, in controtendenza rispetto a quelle italiane, risulta in forte crescita, passando da 17 a 24, arrivando a rappresentare un quarto delle vittime totali (24,2%), con un incremento del 41,2% tra il 2023 e i primi 11 mesi del 2024. Diminuisce invece del 21,1% il numero delle vittime italiane, passate da 95 a 75.
L’aumento delle vittime straniere si accompagna ad una forte diminuzione degli autori di femminicidio di nazionalità non italiana, passati da 23 a 16, con un decremento del 30,4%, mentre rimane stabile il numero degli autori italiani (83 nei primi 11 mesi del 2023 e del 2024). Ciò significa – spiegano i ricercatori – che, mentre il 45,8% dei femminicidi con vittime straniere sono commessi da autori italiani, ‘soltanto’ nel 4% dei casi (3 vittime in valori assoluti) le vittime di femminicidio italiane sono state accise da un autore straniero (una percentuale, questa, in forte calo rispetto al 13,5% censito nel 2023).
La maggior parte degli omicidi è perpetrata da partner o ex partner, confermando che il femminicidio è strettamente legato a dinamiche di violenza domestica.
Nell’ultima puntata di Grandangolo, Maria (nome di fantasia) ha raccontato la sua storia di violenza, ma anche riscatto e rinascita
Violenza sulle donne: non sei sola 1522
E’ in questi giorni di maggiore attenzione mediatica e sensibilizzazione che si parla più frequentemente di violenza sulle donne: sui social, sui campi da gioco sono stati diffusi, nel fine settimana appena trascorso, immagini e messaggi di solidarietà e condanna unanime della violenza. Ma in ogni momento si può chiedere aiuto, come ha fatto Maria, perchè per chi è vittima di violenza è fondamentale sapere che non si è sole. Maria racconta di essersi rivolta a un centro antiviolenza, che l’ha aiutata a riprendersi la propria vita.
Si può chiamare in ogni momento il 1522 , un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24 e accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama il 1522 oppure chatta direttamente con una operatrice sul sito www.1522.eu o via app.
Una nuova Panchina rossa, nella sede dell’Unione Montana Sirentina
“Nessuna donna vittima di violenza di genere dovrebbe camminare da sola. Siamo qui per camminare insieme”. Questa la targa apposta sulla panchina rossa inaugurata nella serata di ieri a Secinaro, di fronte alla sede dell’ex Comunità Montana Sirentina – oggi Unione Montana Sirentina. “Quest’anno sono 97, ad oggi, le vittime morte per mano di chi diceva di amarle” ha detto Gianna Tollis, presidente del Centro Antiviolenza Liberadiosa, alla presenza di tanti sindaci del territorio e rappresentanti istituzionali regionali e dell’Arma dei Carabinieri.
“Il rosso della panchina è il rosso della passione ma anche del sangue versato dalle donne. Il posizionamento della panchina a ridosso di questo edificio, che è la casa dell’unione dei Comuni subequani, è importante perchè qui tutti si possono sentire al sicuro e tutti, se hanno necessità, possono recarsi per chiedere aiuto”. E’ qui, infatti, che ha sede da quasi un anno Spazio Donna, sportello di ascolto e aiuto dedicato alle persone di questa valle. “Mi sento di ringraziare con il cuore la lungimiranza di tutti i sindaci subequani che ci hanno sempre creduto. Sono dieci anni che, ogni anno, continuiamo a venire a Secinaro il 25novembre. La panchina rossa, sebbene sia un simbolo diffuso – ed è bello vedere quante ce ne siano – rimane il simbolo del femminicidio e della nostra lotta al femminicidio”.