L’altro è un bene per me, il progetto solidale degli studenti del Liceo Cotugno

Il progetto solidale degli studenti del Liceo Cotugno dell’Aquila, giunto alla quarta edizione, “L’altro è un bene per me”. La scuola che diventa un luogo, una comunità che aiuta a diventare grandi e a scoprire il senso della vita.
Il progetto solidale degli studenti del Liceo Cotugno dell’Aquila, giunto alla quarta edizione, “L’altro è un bene per me”. La scuola che diventa un luogo, una comunità che aiuta a diventare grandi e a scoprire il senso della vita.
ll progetto “L’altro è un bene per me” è nato all’interno dei Licei annessi al Convitto Nazionale Cotugno di L’Aquila 4 anni fa, subito dopo il Covid, per il desiderio di ricostruire i rapporti tra ragazzi/e e tra docenti e ragazzi/e costretti in DAD o distanziati fisicamente. Nei primi 3 anni il progetto coinvolgeva studenti e docenti sia nella partecipazione alla giornata nazionale della Colletta Alimentare, sia in alcune raccolte a scuola (prima di Natale e prima di Pasqua).
Gli alimenti il primo anno sono stati donati alla caritas parrocchiale di Coppito, dal secondo anno sono stati donati al Banco di solidarietà dell’Aquila – L’altro è un bene per me – che è nato 2 anni fa e ha preso il nome da questo progetto. In questi anni grazie alla generosità di docenti e studenti, è stato possibile aiutare 14 famiglie bisognose. Quest’anno il progetto si è arricchito grazie al protocollo d’ intesa tra banco alimentare e Ministero dell’istruzione e del merito: è stato possibile grazie alla convenzione tra il banco di solidarietà e la scuola considerare come attività di PCTO le ore svolte durante la Giornata della Colletta Alimentare e gli incontri organizzati dal Bds.
Sono stati coinvolti in questo progetto 70 studenti del Cotugno. Altri docenti hanno ritenuto educativa la proposta tanto che hanno aderito istituti come il Bafile e il D’Aosta. In un contesto di partecipazione comunque intergenerazionale, il numero totale di studenti che hanno aderito alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare del 16 novembre è stato 150. Sabato 23 novembre alle ore 15.30 nella sala Benedetto XVI dell’istituto di scienze religiose è stato possibile svolgere un incontro per riflettere insieme agli studenti sull’esperienza svolta alla Giornata della Colletta Alimentare. Riportiamo alcune testimonianze: “non capita di avere sempre l’opportunità di aiutare chi ha bisogno, la vorrei fare altre 1000 volte”, “nell’aiutare ci si sente meglio”, “mi sono divertito e ho fatto nuove conoscenze”, “ho capito di più come sono fatto, sono fatto per spendere la mia vita, per donarla” . Alcuni adulti volontari presenti hanno detto: “fare del bene fa bene e questo ci trasforma veramente. Incontrando un passante di colore, lui ha subito voluto la busta e ci ha detto: quando ho avuto bisogno sono stato aiutato, ora voglio ridare quello che ho ricevuto”; “ero scettico riguardo al coinvolgimento degli studenti, mi sono dovuto ricredere, vi chiedo scusa, avevo un pregiudizio e sono stato superficiale, voi mi avete in-segnato (segnato dentro) grazie!”
La sintesi dell’incontro è stata fatta da Claudio Bottini riprendendo i vari interventi. “Noi possiamo fare un gesto del genere perché abbiamo ricevuto un dono grande: la vita. E quando si riceve un dono grande si è umanamente portati a ridonare, come ci ha ricordato il passante di colore. Siamo fatti per qualcosa di grande e la vita è fatta per essere donata, questo è il senso della vita. Dagli interventi si evidenzia anche un desiderio di comunità, di stare insieme, di rivedersi. Bisogna tornare a fare comunità, perché grazie ad esse si diventa grandi”.