Incidente mortale in Via Antica Arischia, lo scontro tra SUV e utilitaria che non ha lasciato scampo ad Aurora D’Alessandro

29 novembre 2024 | 10:04
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Incidente mortale in Via Antica Arischia, lo scontro tra SUV e utilitaria che non ha lasciato scampo ad Aurora D’Alessandro

L’AQUILA – Incidente mortale in Via Antica Arischia, la dinamica: il potente SUV che si allarga in curva, lo scontro con la piccola utilitaria guidata da Aurora D’Alessandro, morta a soli 26 anni nell’incidente.

L’AQUILA – Incidente mortale in Via Antica Arischia, la dinamica: il potente SUV che si allarga in curva, lo scontro con la piccola utilitaria guidata da Aurora D’Alessandro, morta a soli 26 anni nell’incidente.

C’è un mazzo di fiori sul luogo dell’incidente in cui ha perso la vita Aurora D’Alessandro, a soli 26 anni. Uno scontro violento tra la sua auto, una Volkswagen Fox, piccola utilitaria, e il “corazzato” SUV Mercedes guidato da un 27enne che portava in auto altri due amici. La giovane morta sul colpo, i tre amici sul SUV praticamente illesi. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del NOR, il potente SUV si sarebbe allargato in curva, impattando contro l’utilitaria di Aurora D’Alessandro, che viaggiava in direzione opposta. Immediati i soccorsi chiamati dallo stesso ragazzo alla guida del SUV, con 118 e vigili del fuoco subito sul posto. Ma per la ragazza non c’era già più nulla da fare. Così la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico del 27enne, denunciato in stato di libertà in quanto le prime analisi lo avrebbero trovato positivo ai cannabinoidi. Non è stato disposto l’arresto per via del fatto che il giovane si è fermato a chiamare i soccorsi a seguito dell’incidente. Le indagini proseguono, con nuovi accertamenti su eventuali conferme relative all’assunzione di droghe e l’autopsia, a seguito della quale il corpo potrà essere riconsegnato alla famiglia per la cerimonia funebre.

Intanto la vicenda ha scosso la comunità, soprattutto quella universitaria da cui Aurora era conosciuta e apprezzata: “Il Rettore dell’Università dell’AquilaEdoardo Alesse, a nome di tutta la comunità accademica, esprime sentimenti di profondo cordoglio per la prematura scomparsa di Aurora D’Alessandro, ex studentessa del nostro ateneo, dove si era recentemente laureata in Psicologia applicata, clinica e della salute. Il Rettore e tutta la comunità accademica si uniscono al dolore dei familiari e degli amici”.
Parole affettuose da parte della sua relatrice di laurea, Laura Giusti: “Oggi è un giorno molto triste e doloroso per me. Non è stato facile fare lezione. Ho appreso con immenso sconforto e sgomento della tragica scomparsa di Aurora D’Alessandro, studentessa modello del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Applicata, Clinica e della Salute del nostro Ateneo. Ragazza meravigliosa e preparata. Brillava per gentilezza, garbo ed educazione e per il suo splendido, indimenticabile sorriso. La ricordo felice e motivata nel giorno della sua laurea, nel presentare la tesi di cui sono stata relatrice. Mi unisco, in preghiera, al dolore inconsolabile dei familiari che abbraccio con affetto. Il suo sorriso continuerà ad illuminare l’aula dove si svolgono le lezioni e renderà il suo ricordo indelebile per chi ha avuto il privilegio di conoscerla. Aurora, rimarrai per sempre nel mio cuore, insieme agli affetti più cari”
“Si era laureata all’Università dell’Aquila ed era tirocinante; la sera faceva qualche lavoretto in un pub – ricorda Velia Nazzarro, ex sindaco di Carsoli – . Era una ragazza in gamba, a modo. Una grave perdita per la comunità”.
Il partito di Sinistra Italiana, inoltre, “esprime il proprio cordoglio per la morte della giovane Aurora D’Alessandro la cui vita è stata stroncata in un modo così improvviso e assurdo. Tutta la comunità di Sinistra Italiana si stringe all’affetto dei suoi cari ed in particolare al papà Enrico, nostro amico e compagno ed a tutti coloro che in queste terribili ore piangono la sua prematura scomparsa. Aurora era una ragazza piena di vita, occhi vivaci e sorriso accogliente; aveva tanti sogni, progetti ed ambizioni e li stava realizzando, con caparbietà e determinazione. La sua esuberanza allegra ed educata, il modo sincero e garbato di porsi, la curiosità fresca e pulita che aveva le donavano una bellezza unica, irripetibile. Al padre Enrico ed ai familiari tutti vadano le nostre più sentite condoglianze”.