Salvata da un’emorragia cerebrale, grazie al personale dell’ospedale dell’Aquila

Ospedale L’Aquila, i ringraziamenti di una donna colpita da emorragia cerebrale: “Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto sia essenziale il loro lavoro, ma allo stesso tempo di quanto passi facilmente inosservato”.
Ospedale L’Aquila, i ringraziamenti di una donna colpita da emorragia cerebrale: “Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto sia essenziale il loro lavoro, ma allo stesso tempo di quanto passi facilmente inosservato”.
Un’altra testimonianza di buona sanitò all’ospedale dell’Aquila. Così scrive T. A.: “Destinazione speranza, questo è il titolo di un libro, che oggi vorrei prendere in prestito per infondere speranza a tutte le persone che l’hanno persa e continuano a perderla, nei confronti delle figure del personale medico, infermieristico e tecnico ospedaliero. A tutti loro va un ringraziamento speciale, in particolare al dottor Aldo Victor Giordano e alla sue équipe di neuroradiologia interventistica. Dopo aver subito un episodio di emorragia cerebrale, legato ad un aneurisma cerebrale rotto, sono stati in grado di eseguire un intervento complesso, lungo e articolato, frutto di anni di esperienza e grande professionalità, grazie anche alla cooperazione con l’unità operativa di neurochirurgia”.
“Questo piccolo pensiero – prosegue la nota – è quindi un ringraziamento allo straordinario lavoro dei medici radiologi interventisti, che spesso lavorano dietro le quinte e senza un contatto diretto con i pazienti o le loro famiglie. Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto sia essenziale il loro lavoro, ma allo stesso tempo di quanto passi facilmente inosservato. La loro è una cura silenziosa, che prende forma nell’ombra della sala radiologica e si concretizza nell’abilità di “vedere” ciò che a noi risulta invisibile. Grazie alla loro preparazione, attenzione e cura per i dettagli, riescono a individuare ogni minuzia e a intervenire tempestivamente con tecniche meno invasive di quelle chirurgiche, come l’angiografia, che oggi mi ha permesso un recupero più veloce. La gestione della mia emergenza però è stata complessa, e quindi affidata anche ai reparti di terapia intensiva e di neurochirurgia. Il tutto non sarebbe stato però possibile senza il pronto intervento eseguito dall’Avis di Trasacco, dal 118, dal personale del pronto soccorso di Avezzano, dal parroco don Francesco Grassi e dai soccorritori vigili e competenti. La mia gratitudine oggi, va verso tutti coloro che mossi dal desiderio di salvare vite, sono stati capaci di salvare la mia”.