Ingiusta detenzione, risarcimento per Ezio Stati

Carcere ingiusto per Ezio Stati: La Corte d’Appello dell’Aquila condanna il Ministro dell’Economia al risarcimento. “Non abbiamo mai approfittato di un solo euro della cosa pubblica”.
Ezio Stati era stato arrestato e finito sotto processo assieme a sua figlia, Daniela Stati, all’ex marito di lei, Marco Buzzelli, e agli imprenditori Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli. A distanza di oltre 14 anni la Corte d’Appello dell’Aquila – presidente Fabrizia Francabandera – ha stabilito che il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà risarcirlo con 5.341,95 euro a titolo di equa riparazione.
Ezio Stati era stato in carcere nel 2010, 15 giorni di cui 10 accompagnati da uno sciopero della fame. Si era sempre professato innocente tanto da aver rinunciato alla prescrizione.
Stati è stato assistito dall’avvocato Alfredo Iacone, mentre il procedimento per ingiusta detenzione è stato eseguito dall’avvocato Massimo Lucci. Nel 2022 era arrivata l’assoluzione piena che lo scagionava da ogni accusa. Originario di Avezzano, ex assessore della Regione Abruzzo e uomo della Democrazia Cristiana, di cui era stato tesoriere regionale, la sua è stata una vita spesa per la politica. Il suo calvario giudiziario è finito, ma nessun risarcimento potrà mai cancellare il lungo e faticoso percorso. Con lui era finita nella lente della giustizia, anche la figlia Daniela e l’ex marito Marco Buzzelli, ex presidenti della Valle del Giovenco calcio. Le misure cautelari erano arrivate nell’agosto 2010. Secondo l’accusa i tre avrebbero compiuto una serie di attività illecite finalizzate a ottenere vantaggi per essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti connessi alla ricostruzione post sisma del terremoto del 6 aprile 2009. L’accusa ipotizzò che la figlia avrebbe agito in qualità di assessore regionale attraverso la fattiva partecipazione del padre e di Buzzelli per agevolare Angeloni, ex deputato del centrodestra e Stornelli. L’accusa era di corruzione sulla base di un’ordinanza con cui si contestava a Daniela Stati – con la partecipazione del padre Ezio – di aver cercato di far affidare i lavori di ricostruzione di Abruzzo Engineering per favorire la Selex, quindi Angeloni e Stornelli, facendo pressioni sull’allora presidente della regione, Gianni Chiodi, per far modificare le ordinanze del Governo Berlusconi. Dopo l’avvenuta assoluzione, Stati aveva affittato una vela, fatta girare per le strade della città di Avezzano, con cui aveva annunciato la fine del suo cavario giudiziario, preceduta da una partecipata conferenza stampa.

“Non abbiamo mai approfittato di un solo euro della cosa pubblica – dichiara Ezio Stati nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Centro – tantomeno sulla disgrazia del terremoto dell’Aquila, così come qualcuno ci ha fatto apparire. E qui mi sorge un dubbio: a chi faceva comodo vederci fuori gioco? In questi anni ho dovuto subire i sorrisetti di una politica che fa schifo. Di quei politici che osannano la magistratura quando tolgono di mezzo qualcuno che dà fastidio e criticano la magistratura quando tocca a loro” prosegue Stati. Parla poi di “calvario giudiziario” che “nessun risarcimento può cancellare” e a proposito della somma – che il ministero è stato condannato a pagare dalla Corte d’Appello dell’Aquila – commenta: “Sapevo che non avrebbero riconosciuto tutti i danni, causati per la carriera politica interrotta e per i problemi psicologici”. Non escludendo, alla fine, un possibile ritorno alla politica attiva.