Risse tra bande e aggressioni, l’unica difesa è il buon senso

7 dicembre 2024 | 16:45
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Risse tra bande e aggressioni, l’unica difesa è il buon senso

L’AQUILA – Dopo gli ultimi episodi di violenza tra ragazzi in centro storico si parla di arti marziali e corsi di difesa personale. Serve buonsenso e la lucidità per non lasciarsi coinvolgere.

L’AQUILA – Dopo gli ultimi episodi di violenza tra ragazzi in centro storico si parla di arti marziali e corsi di difesa personale. Serve buonsenso e la lucidità per non lasciarsi coinvolgere.

IlCapoluogo ha chiesto a Giancarlo Turco, Maestro di Arti Marziali, qualche consiglio “pratico”: “La prima regola è non esserci. Allontanarsi dalla situazione di pericolo, trovare riparo e chiedere aiuto”.  “Non possiamo certo dire ai giovani di non frequentare discoteche o locali, dove possono avvenire violenze sotto varie forme, ma bisogna usare la testa e il buon senso”. Così Giancarlo Turco, Maestro di arti marziali e difesa personale, già istruttore per le forze dell’ordine, a cui abbiamo chiesto qualche consiglio pratico per i giovani che si dovessero trovare coinvolti più o meno direttamente in situazioni come quelle di sabato scorso a piazza Santa Maria Paganica. “Come accade per la guida – spiega Turco – se sei lucido riesci a individuare ed evitare un pericolo, se sei ubriaco o sotto effetti di stupefacenti non solo il pericolo non lo vedi, ma probabilmente ci andrai anche incontro”. Questo rappresenta in sintesi il corollario alla prima regola: “Non esserci“. Che non significa che bisogna chiudersi in casa, ma allontanarsi dal pericolo appena si manifesta e questo lo si può fare in condizioni di “lucidità” mentale. Insomma, non partecipare in alcun modo – né diretto né indiretto – all’eventuale rissa in corso, ma chiamare le forze dell’ordine e allontanarsi immediatamente: “Accalcarsi attorno a una rissa innanzitutto è pericoloso, perché può volare qualunque cosa e colpire i curiosi intorno. Restare comunque non ci aiuta a risolvere la questione. Ci sono le forze dell’ordine che devono essere chiamate tempestivamente e che possono intervenire per risolvere. Restare significa, inoltre, ostacolare il loro lavoro, se si crea una folla che rende difficile distinguere i coinvolti. Se proprio vogliamo fare qualcosa di utile, prendiamo i nostri amici o minori, o se ci sono persone anziane, e aiutiamo a farle defluire lontano dall’epicentro della rissa, così le forze dell’ordine possono lavorare meglio. Questo significa ‘non esserci’ ed è l’unico modo per limitare i danni. Io stesso, da esperto di arti marziali, adotto queste regole per me e per i miei allievi, perché sono due le cose che possono succedere: o si è picchiati e ci si fa male, o si picchia e sono comunque guai, tra avvocati, processi, responsabilità e spese varie”.
E lo stesso vale per l’aggressione “diretta” come per una rapina: “Quanto costa un cellulare o una catenina? Vale la pena una reazione per rischiare una coltellata o per finire sotto processo per aver colpito l’altro? Sicuramente ci si perde di più in soldi e salute. Quindi il mio consiglio è sempre quello di non ricorrere mai alla violenza, sono le forze dell’ordine che devono occuparsi di rintracciare e perseguire rapinatori o aggressori. Quello che possiamo fare noi è gestire l’emergenza che ci capita davanti con la lucidità necessaria a evitare problemi”.
Insomma, con “la testa” è possibile uscire da una situazione di potenziale pericolo semplicemente allontanandosi dalla scena della violenza. “Certo – precisa Turco – poi ci sono i casi limite in cui magari ci si trova davanti una persona che ci vuole far proprio del male e siamo in un vicolo cieco da cui non possiamo nemmeno fuggire e là è chiaro che il contatto diventa inevitabile e le arti marziali possono insegnare a gestirlo nella maniera più appropriata. Comunque si tratta di ipotesi estreme che raramente nella vita ci si trova ad affrontare. Può essere più facile trovarsi in mezzo a una rissa davanti a un locale o essere vittima di un furto o di una rapina. E proprio in questi ultimi casi, lucidità e buon senso indicano la via d’uscita più indolore: chiamare le forze dell’ordine e allontanarsi il più velocemente possibile. Qualunque altra decisione si prenda può mettere a rischio noi e chi ci sta vicino o anche il nostro “antagonista”. E come abbiamo visto, comunque non ne vale la pena. Partecipare più o meno attivamente a una rissa – anche con la sola presenza che può ostacolare le forze dell’ordine nel loro lavoro – non può portare mai a qualcosa di buono”.