MuNDA, entro l’estate il ritorno al Castello Cinquecentesco

L’AQUILA – Entro l’estate il MuNDA tornerà al Castello cinquecentesco. Il Direttore Generale dei Musei MIC, Massimo Osanna: “L’attesa è stata lunga, ma cerchiamo di accorciare i tempi. Il Castello diventerà cuore pulsante della vita culturale della città”.
L’AQUILA – Entro l’estate il MuNDA tornerà al Castello cinquecentesco. Il Direttore Generale dei Musei MIC, Massimo Osanna: “L’attesa è stata lunga, ma cerchiamo di accorciare i tempi. Il Castello diventerà cuore pulsante della vita culturale della città”.
Se ne parla da diverso tempo, ma forse ci siamo: il MuNDA torna al Castello cinquecentesco. I tempi, quelli annunciati dalla Direzione Generale dei Musei Mic: estate 2025. La notizia è giunta in sede di presentazione dell’opera di Walter Monich, L’Annunciazione, arrivata dai Musei del Bargello di Firenze e che rimarrà per 10 anni, “in questo bel museo – ha dichiarato il Direttore Generale Massimo Osanna – per quanto provvisorio, in attesa della ormai imminente apertura del percorso espositivo che la Direttrice Federica Zalabra sta realizzando nel Castello cinquecentesco. L’idea è quella di riconsegnarlo già per l’estate prossima alla città dell’Aquila”. Un auspicio che sa di impegno, nel momento in cui lo stesso Direttore Generale ha dato l’appuntamento: “Ci rivedremo sicuramente per la prossima estate“.
Un percorso complesso, quello del rientro al Castello, sottolineato dallo stesso Osanna: “L’attesa è stata lunga, ma cerchiamo di accorciare i tempi, riconsegnando questo allestimento che troverà spazi molto belli al Castello cinquecentesco, che diventerà il cuore pulsante della vita culturale della città“. Un’accelerazione impressa in modo determinante dalla Direttrice Federica Zalabra, che dal suo insediamento si è fortemente adoperata allo scopo. L’obiettivo della riapertura, quindi, si avvicina con la data, a questo punto più che probabile, della prossima estate, con l’orizzonte di L’Aquila capitale della cultura 2026 a far da cornice all’atteso ritorno.
Già dal 2021 si parlava di un rientro progressivo delle opere del MuNDA al Castello, a “far compagnia” al Mammut, in un percorso progettato dallo stesso museo che prevede gli spazi espositivi allo stesso piano terra del Mammut, insieme a diversi servizi, dalla biglietteria alla biblioteca, fino a una caffetteria e servizi igienici. Al primo piano la sezione archeologica. Ora il percorso sembra essere davvero a buon punto, tanto da far lanciare l’appuntamento direttamente dal Direttore Generale dei Musei MIC: “Ci rivedremo per la prossima estate”.

L’Annunciazione di Walter Monich, dal Bargello al MuNDA.
L’atteso annuncio è arrivato in sede di presentazione de L’Annunciazione di Walter Monich, opera custodita nei Musei del Bargello di Firenze, ma che resterà in Abruzzo per i prossimi 10 anni. “Questa iniziativa” – ha spiegato per l’occasione il Direttore Osanna – prevede il deposito sul lungo periodo del gruppo scultoreo recentemente attribuito a Walter Monich, già nel Salone di Donatello al Bargello di Firenze, interessato da importanti lavori di restauro e riallestimento. Sarà così possibile riscoprire un’importante opera del Quattrocento abruzzese nel suo contesto di origine”. Le sculture, infatti, “tornano a casa”: provengono da un’edicola di un giardino privato nei pressi della chiesa di San Domenico a Tocco da Casauria, nel XIX secolo di proprietà della famiglia Filomusi e poi di quella Bonanni. Nel 1904 furono vendute sul mercato antiquario di Roma e da lì sarebbero finite probabilmente oltre oceano; grazie all’interessamento del Ministero della Pubblica Istruzione se ne scongiurò l’esportazione e pochi anni dopo L’Annunciazione fu acquisita dallo Stato. Tuttavia, poiché all’epoca in Abruzzo non era presente un’istituzione museale statale che potesse garantirne la conservazione, l’opera fu affidata al Museo Nazionale dal Bargello, non per affinità territoriale ma perché contenitore deputato all’esposizione dell’arte del Quattrocento.