Crollo Casa dello Studente, Regione pronta a pagare il risarcimento

Crollo Casa dello Studente: dopo la condanna confermata in Corte d’Appello, Regione Abruzzo pronta a pagare i risarcimenti per le vittime.
A ottobre 2023 la Corte d’Appello dell’Aquila aveva confermato le condanne per Regione Abruzzo e Adsu per il crollo della Casa dello Studente, rigettando gli appelli proposti, ritenendoli infondati. Adesso la Regione sarebbe pronta a pagare il risarcimento danni.
Lo ricordiamo, nel crollo della Casa dello Studente, che si trovava su via XX settembre e diventata nel tempo, simbolo del sisma del 6 aprile, rimasero uccisi 8 studenti fuori sede. La vicenda civile trae origine dal processo penale per il crollo della Casa dello studente. Il crollo dell’edificio, a seguito della scossa delle 3,32, fu attribuita a responsabilità umane come evidenziato dalle consulenze del team di tecnici della Procura.

Nella sentenza, la Corte d’Appello aveva sottolineato i profili di responsabilità dei due enti: la Regione in quanto ente proprietario dell’immobile e dell’Adsu in quanto ente gestore, all’epoca in cui furono eseguiti i lavori di trasformazione del Palazzo Angelini a studentato per universitari fuori sede, “omettendo qualsiasi intervento di consolidamento strutturale atteso che l’immobile era già stato ritenuto da Abruzzo Engineering (ente regionale) fabbricato con ‘criticità strutturali’ e quindi necessitava di interventi di consolidamento statico e sismico“. Si tratta, secondo i giudici di secondo grado, di responsabilità solidale degli enti Regione Abruzzo e Adsu con gli ingegneri e i tecnici già condannati in via definitiva dalla Cassazione, per ireati di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, crollo di edificio e disastro colposo. E condanna solidale di tutti i soggetti responsabili per difetti costruttivi, manutentivi o in ragione di colpose condotte omissive e commissive in rapporto causale con il crollo e con un aggravamento degli effetti del crollo. Adesso, la Regione Abruzzo sarebbe pronta a pagare gli oltre 7 milioni di euro di risarcimento danni, sia per i familiari delle vittime, sia per i ragazzi che quella notte rimasero gravemente feriti e a cui è stata riconosciuta la sindrome postraumatica da stress.
La Regione Abruzzo finora, dopo essersi opposta nelle sedi dovute in tutti modi per evitare la condanna ai risarcimenti ha deciso di chiudere la vicenda. Come riporta Il Centro, dalle indagini penali venne fuori che la struttura fin dall’inizio della progettazione nel 1965, non rispettava le norme antisismiche in vigore. I giudici civili in sostanza hanno condannato Regione e Adsu per le condizioni dell’edificio al momento del crollo e per i mancati interventi di consolidamento statico e sismico, rigettando così la tesi che il sisma del 6 aprile 2009 era stato “un evento eccezionale e imprevedibile”. L’avvocato Wania Della Vigna che ha rappresentato le parti civili molti dei processi relativi al crollo della casa dello studente ha detto: “Spero che finalmente la Regione sia pronta a riconoscere le proprie responsabilità”.