Ospedale L’Aquila, grata a chi assiste con dedizione e sensibilità

L’AQUILA – Un’altra storia di buona sanità dall’ospedale San Salvatore: “Coccolata, accudita, circondata da persone gentili e da professionisti dotati di un’enorme umanità”.
L’AQUILA – Un’altra storia di buona sanità dall’ospedale San Salvatore: “Coccolata, accudita, circondata da persone gentili e da professionisti dotati di un’enorme umanità”.
“Prendersi del tempo per scrivere queste righe è davvero un piccolo gesto, ma sento che è doveroso farlo, perché a volte un’esperienza che colpisce profondamente merita di essere raccontata e condivisa”. Inizia così l’ennesima storia di buona sanità che arriva dall’ospedale di L’Aquila. “Sono romana di origine, – racconta la donna a #dilloalcapoluogo – ma da qualche mese mi sono trasferita in un paesino della provincia dell’Aquila. Non avrei mai immaginato che, in così poco tempo, la mia vita sarebbe stata segnata da un evento così inatteso. Poco più di un mese fa, precisamente il 10 novembre, mi sono trovata all’improvviso a fare i conti con una forte infezione, tanto improvvisa quanto debilitante, che mi ha messo a dura prova. Dolori lancinanti, febbre alta, vomito, brividi: una situazione che sembrava fuori controllo e che mi ha costretto, dopo alcuni giorni davvero difficili, a ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale dell’Aquila”.
“Nonostante la mia condizione fosse davvero pessima, con i sensi annebbiati e la vista offuscata dal malessere, – spiega la donna – sono rimasta colpita da ciò che ho trovato in quel luogo: ordine, pulizia, ma soprattutto un’incredibile umanità e professionalità. Ogni persona che mi ha assistita, dai medici agli infermieri, ha dimostrato una competenza e una celerità fuori dal comune. Dal pronto soccorso sono stata trasferita al reparto di Urologia, dove l’accoglienza è stata altrettanto calorosa. Mi hanno fatto sentire subito a mio agio, come se fossi in mani sicure, non solo da un punto di vista medico, ma anche umano. Lì sono stata presa in carico dal dottor Gianfranco Romano, un professionista di altissimo livello, che nel giro di poche ore ha predisposto tutto per il mio intervento, portandomi in sala operatoria fino a tarda sera. Qualche giorno fa ho letto un articolo che raccontava di un intervento chirurgico effettuato nello stesso reparto senza anestesia, per un paziente allergico. Leggendolo, ho pensato per un momento: “Ma sta parlando di me?” E in effetti sì, anche io ho affrontato l’intervento senza anestesia, analgesici o sedativi. Non nego che sia stata un’esperienza intensa, ma la delicatezza e la competenza del dottor Gianfranco Romano, unite al sostegno e alle rassicurazioni del personale sanitario intorno a me, mi hanno dato forza e coraggio. Sono rimasta sei giorni in ospedale, e ciò che mi ha colpito di più è che, nonostante la difficoltà della situazione, mi sentivo serena. Quando ricevevo telefonate o visite, dicevo sempre che mi sembrava di trovarmi in una SPA: coccolata, accudita, circondata da persone gentili e da professionisti dotati di un’enorme umanità. Anche dopo le dimissioni, la mia esperienza positiva non si è fermata. Ho dovuto tornare spesso in ospedale per controlli, analisi e visite, e ogni volta ho ritrovato lo stesso spirito accogliente e professionale che avevo vissuto in reparto. Sono grata a tutti coloro che mi hanno assistito e che continuano a farlo con dedizione e sensibilità. Raccontare questa storia è il mio modo di ringraziare e sottolineare che, nonostante le difficoltà che la sanità può affrontare, ci sono eccellenze che meritano di essere riconosciute e apprezzate”.
