Gran Sasso, il rischio valanghe troppo alto ferma le ricerche via terra

GRAN SASSO – Nonostante le difficoltà, una squadra SAGF è riuscita a raggiungere il luogo dove sarebbero localizzati i dispersi. Nel pomeriggio si valuterà la possibilità di utilizzare anche l’elicottero.
GRAN SASSO – Nonostante le difficoltà, una squadra SAGF è riuscita a raggiungere il luogo dove sarebbero localizzati i dispersi. Nel pomeriggio si valuterà la possibilità di utilizzare anche l’elicottero.
Squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza sono giunte a Fonte Cerreto (base della partenza della funivia per Campo Imperatore) per coordinare la ripresa delle attività di ricerca dei due alpinisti dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso. Nella giornata di oggi si erano esclusi eventuali tentativi via terra. Il rischio valanghe è marcato (rischio 3 su una scala di 5) e questo non permette di far operare le squadre del Soccorso Alpino in sicurezza (con sci o ramponi ai piedi). Con il miglioramento delle condizioni meteo, seppur in condizioni di difficoltà, alcuni soccorritori della Guardia di Finanza sono riusciti a raggiungere l’area della Valle dell’Inferno, dove sarebbero stati localizzati i due dispersi. Se il miglioramento dovesse proseguire nel senso sperato, nel primo pomeriggio dovrebbe essere possibile un sorvolo in elicottero dell’area in cui dovrebbero trovarsi i due alpinisti.
Si tratta di Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48 anni, entrambi di Santarcangelo di Romagna. I due amici sono scivolati in un canalone sul Gran Sasso a quota 2.700 metri, dove sono bloccati da domenica pomeriggio in attesa dei soccorsi; secondo quando appreso, erano ben equipaggiati per la scalata, ma ora si teme per la loro vita: nessuno sa al momento se i due sono ancora vivi. Nella zona dove si è verificato l’incidente l’allerta domenica era gialla – vale a dire una criticità ordinaria – per le valanghe. E le previsioni parlavano di “precipitazioni da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale” nell’area dell’escursione. Tutte informazioni che erano contenute nel bollettino dell’Agenzia regionale di Protezione Civile del 21 dicembre. Nelle ore successive, però, le condizioni meteo sono peggiorate e sono diventate proibitive, soprattutto a causa del vento, costringendo i soccorritori a fermare le ricerche.
