Legge di bilancio senza relatore, Guido Liris si dimette… Anzi no

La legge di bilancio va in Aula al Senato senza mandato al relatore, Guido Liris abbandona l’aula tra polemiche e sconcerto.
Prima le presunte dimissioni, poi la smentita. Acque agitate in Commissione Bilancio per il capogruppo FdI, il senatore Guido Liris.
La legge di bilancio va in Aula al Senato senza mandato al relatore, Guido Liris abbandona l’aula tra polemiche e sconcerto. Dai saloni di palazzo Madama ha tenuto banco per tutta la giornata di venerdì 27 dicembre il maldestro exploit del senatore aquilano Guido Liris, relatore anche quest’anno della legge di bilancio.
La legge di bilancio va in Aula al Senato, quindi, senza mandato al relatore, è quanto deciso nel corso della seduta della commissione Bilancio di Palazzo Madama, durata circa mezz’ora. Il relatore, l’aquilano Guido Liris, si è dimesso ed ha polemizzato con le opposizioni e contro il governo stesso lasciando tutti esterrefatti. È trascorsa tutta la giornata per avere un comunicato del diretto interessato sulla questione.
Il problema delle Camere
Dal 2018 la legge di Bilancio viene incardinata alternativamente un anno al Senato e uno alla Camera. In parole povere il Senato quest’anno ha avuto il ruolo di semplice ‘passacarte’. Tutto questo succede dal 2018, ma il perché Liris, che è stato relatore anche lo scorso anno, vivendo il ruolo da protagonista in quanto la manovra era stata incardinata al Senato, abbia sentito il bisogno proprio quest’anno di tale eclatante rivendicazione, resta avvolta nel mistero. A chi è rivolta la sua esternazione? Alla maggioranza? A qualcuno di specifico( leggi Meloni/Giorgetti)? Al suo stesso partito?
Ricordiamo che il presidente della Quinta commissione Bilancio al Senato, Nicola Calandrini, è un compagno di partito di Liris.
“Chiedo al presidente di farsi mediatore perché non ci sia più la singola lettura e si torni alla doppia lettura. Era una volontà per la maggioranza di dire questa cosa qui”, ha spiegato il relatore della manovra Guido Liris, capogruppo di FdI in commissione Bilancio al Senato, ha annunciato di aver dato le proprie dimissioni da relatore.
Come già successo alla Camera dei Deputati, sul provvedimento verrà posta la fiducia anche al Senato, ha fatto sapere il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri, anche alla luce degli 800 emendamenti presentati dalle opposizioni che nei giorni scorsi hanno protestato con forza contro un esame blindato e senza modifiche, necessario per scongiurare l’esercizio provvisorio. Una prassi che avviene da anni, ma che secondo i senatori è un monocameralismo e di fatto “mortifica” ed “umilia” il Parlamento. Il via libera definitivo è atteso per oggi, 28 dicembre.
“Taglio del cuneo fiscale, passaggio strutturale a tre aliquote Irpef, soldi veri per la sanità, con 136,5 miliardi nel 2025 e oltre 140 nel 2026. Sono le tre misure principali a sostegno di lavoratori, imprese e sistema sanitario nazionale che rendono questa Manovra finanziaria uno strumento di progettazione politico e fortemente identitario, tracciando finalmente una visione del futuro del Paese”, aveva detto Liris, ricordando “nel caso fossero stati presentati pochi emendamenti, si sarebbe potuto anche pensare di discuterli ed affrontarli, ma visti gli sviluppi e il clima di ostruzione, per motivi di tempo non possiamo permetterci ulteriori esami, pena l’esercizio provvisorio”.