Gioia, dolore e speranza all’ospedale di Avezzano, mentre nasce una bambina un giovane dona gli organi

29 dicembre 2024 | 12:06
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Gioia, dolore e speranza all’ospedale di Avezzano, mentre nasce una bambina un giovane dona gli organi

Lacrime di felicità o di dolore separate soltanto da una parete. All’ospedale di Avezzano l’incontro tra momenti diversi: un giovane si spegne e dona gli organi, salvando sei vite. Nella stanza accanto nasce la piccola G.

La morte, la nascita e la rinascita. Scene quotidiane nei reparti ospedalieri.
All’ospedale di Avezzano, in una mattina di dicembre, l’incontro tra momenti diversi, tra dolore e gioia e il dono più grande, l’amore.

Lacrime di felicità o di dolore separate soltanto da una parete. Succede negli ospedali quasi ogni giorno ed è successo ieri, all’ospedale San Filippo e Nicola di Avezzano,dove una donna stava dando alla luce la sua bambina, con parto cesareo, mentre nella sala accanto si procedeva all’espianto degli organi dal corpo di un giovane donatore. Un ultimo atto di altruismo e d’amore che ha restituito speranza di vita a sei persone, attraverso la donazione di cuore, polmoni, cornee, reni e fegato.
Così, sei uomini, donne o bambini sono rinati: restituiti al mondo alleggeriti dal peso di malattia, angoscia e sofferenza. Perché, se il destino del donatore, purtroppo, è certo, quello di chi riceve un organo è sicuramente una strada lunga da percorrere, ma con rinnovata speranza. E poi c’è un altro destino ancora, quello della piccola G. Una nuova vita sbocciata, un miracolo tutto da costruire.

La vita, la morte, la malattia…il personale sanitario guarda tutto questo in faccia ogni giorno. Eppure queste fasi restano il più grande dei misteri, soprattutto quando si intrecciano tra loro, come ieri mattina nelle sale operatorie dell’ospedale di Avezzano.
Per questo la riconoscenza è d’obbligo, il grazie quotidiano – che spesso viene a mancare, a favor di facili critiche – verso chi rende possibile tutto questo. Anestesisti, personale di sala operatoria, infermieri e medici. E grazie alle squadre mediche che dalla Sardegna, dalla Sicilia e da altre zone d’Italia sono approdate ad Avezzano, ieri mattina. Che sia un 2025 di dono per tutti.