Montecristo, strada ancora chiusa dopo una settimana dall’ultima nevicata

3 gennaio 2025 | 09:56
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Montecristo, strada ancora chiusa dopo una settimana dall’ultima nevicata

L’AQUILA – Dopo una settimana dall’ultima nevicata, ancora chiusa la SR 17 che collega Fonte Cerreto al rifugio Montecristo.  Attività commerciale denuncia il disservizio: “Oltre 300 prenotazioni saltate”.

L’AQUILA – Ancora chiusa la SR 17 che collega Fonte Cerreto al rifugio Montecristo.  Attività commerciale denuncia il disservizio: “È corretto provvedere a chiudere la strada ogni qualvolta ci siano severe condizioni di maltempo, ma è inaccettabile che a distanza di otto giorni dall’ultima nevicata la strada sia ancora chiusa”.

“Incredibile, dopo otto giorni dall’ultima nevicata la SR 17 bis che collega Fonte Cerreto al rifugio Montecristo è ancora chiusa”. Lo denuncia un’attività commerciale della zona, che spiega: “Con l’ordinanza n. 89 del 24.12.2024 la Provincia dell’Aquila ha disposto la chiusura al traffico della strada regionale 17 bis “della funivia del Gran Sasso e di Campo Imperatore” e diramazione C intero tratto. Si legge nell’ordinanza che “non è possibile garantire un adeguato servizio sgombraneve a causa dell’elevato innevamento e soprattutto delle improvvise bufere che rendono proibitiva la circolazione stradale, l’operatività dei mezzi e la sicurezza degli operatori”. Così come si legge che “ il comunicato Meteomont del giorno 23 dicembre emesso alle 14:00 evidenzia il rischio valanghe marcato 3 per la zona Gran Sasso ovest e per la zona Gran Sasso est Laga“. Siamo stati costretti a prendere atto della chiusura della SR 17 bis che collega Fonte Cerreto al Rifugio Montecristo sin dal giorno 24 dicembre scorso, nonostante il marcato miglioramento delle condizioni meteo sin dal giorno 26 dicembre 2024 e una netta diminuzione dei rischi valanga riportati nei bollettini Meteomont”.
“Già a partire dal 27 dicembre scorso, infatti, – si legge nella nota – i bollettini Meteomont indicavano un rischio marcato 3 da 2000 mslm, e dal 31 dicembre un rischio marcato 2 al di sopra dei 2000 mslm (in una scala di rischio che va da 1 a 5). Ad oggi 2 gennaio 2025, a distanza di oltre 8 giorni, non è ancora dato sapere se la strada verrà riaperta al pubblico, con conseguente danno economico e di immagine delle attività”.
“Per fornire un’idea della gravità dei danni subìti, – si precisa – va detto che abbiamo dovuto disdire oltre 300 prenotazioni per i giorni di fine ed inizio anno nuovo, e ancora oggi continuiamo ad informare i nostri clienti dell’impossibilità di raccogliere prenotazioni, a causa del totale disinteresse degli enti preposti a garantire la viabilità e la percorribilità della strada che collega fonte Cerreto alla località Montecristo. Non è la prima volta che si verificano tali disservizi, e sarebbe interessante conoscere quante e quali progettazioni ed attività siano state poste in essere dagli enti locali preposti, al fine di prevenire i rischi valanghe sul versante Gran Sasso ovest. Occorrerebbe sapere, anche, se siano stati previsti rimboschimenti, l’apposizione di reti – para valanghe e quant’altro necessario a garantire agli utenti la percorribilità dei tratti di strada interessati. Il tutto, a vantaggio non tanto e non solo della nostra società, ma di tutti i cittadini che vivono la montagna. Ci teniamo a precisare – conclude la nota – che è corretto provvedere a chiudere la strada ogni qualvolta ci siano severe condizioni di maltempo, ma è inaccettabile che a distanza di otto giorni dall’ultima nevicata la strada sia ancora chiusa. A ciò si aggiunga che non è ancora dato sapere se e quando la strada verrà riaperta, visto che l’ente provincia risulta praticamente irraggiungibile. Prendiamo atto dell’ennesimo disservizio confidando che ciò non accada più, e che gli enti locali preposti provvedano al più presto a predisporre tutti gli strumenti necessari per limitare i rischi valanghe e per garantire tempestivamente la percorribilità di quei tratti di strada che sono gli unici percorribili per raggiungere determinate località ove, peraltro, insistono attività commerciali. La montagna è di tutti e tutti hanno il diritto di viverla in piena sicurezza, così come gli imprenditori che hanno investito soldi di tasca loro hanno il sacrosanto diritto di essere tempestivamente informati e magari tutelati da simili disservizi soprattutto in periodi dell’anno in cui luoghi di interesse naturalistico come il Gran Sasso vengono presi di assalto da numerosi cittadini e cittadine”.

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