Campo Imperatore, tre cantieri a primavera

Campo Imperatore, tre cantieri a primavera, nuovi finanziamenti e progetti futuri. Luigi Faccia “Una rete di sentieri e rifugi potrà permetterci di distribuire meglio i turisti”.
Gran Sasso e Campo Imperatore, tre cantieri a primavera, nuovi finanziamenti e progetti futuri. L’intervista dall’ostello, presto oggetto di ristrutturazione. Luigi Faccia, “Una rete di sentieri e rifugi potrà permetterci di distribuire meglio i turisti sull’intero territorio”. E sulla sicurezza sottolinea, “La montagna non è pericolosa, siamo noi a renderla tale”.
Luigi Faccia, consigliere comunale delegato alla Montagna, ospite della nuova puntata di Grandangolo.Campo Imperatore location dell’intervista, precisamente l’Ostello, con alle spalle la storica stazione di arrivo e partenza della vecchia funivia.
In queste festività natalizie il Gran Sasso ha fatto registrare ottimi numeri, viaggiando a una media di oltre 1600 presenze giornaliere. Visitatori arrivati da tutta Italia, in particolare dal Nord.“Dopo due invernate senza Natale, siamo tornati alla normalità” esordisce Faccia ai microfoni del Capoluogo,
“I turisti che stanno arrivando in questi giorni vanno via soddisfatti, nonostante la presenza di due soli maestri di sci”.
Quando si parla di Campo Imperatore è inevitabile porre l’attenzione anche sui servizi del comprensorio montano e su una serie di interventi spesso oggetto di polemica, in virtù dell’impatto ambientale.“Sicuramente– sottolinea Luigi Faccia – parlando di servizi manca ancora molto. A primavera partiranno i lavori di sostituzione delle funi. La location c’è e c’è la buona volontà di offrire servizi completi. Sempre a primavera cominceranno gli interventi di ristrutturazione dell’Ostello, in particolare del tetto: qui la manutenzione deve essere costante, soprattutto in virtù delle bufere che si verificano nella stagione invernale. Parallelamente, sarà ristrutturato il rifugio delle Fontari e sarà completata la ristrutturazione dell’Hotel Cristallo. Ci attendono quindi mesi intensi di lavori ai quali seguiranno gli interventi derivanti dai finanziamenti recentemente ottenuti, relativi a due tappeti mobili, per concludere con la revisione triennale della Scindarella“.
Sul tema posti letto, “sono adeguati alla nostra stazione. Noi non dobbiamo diventare una città, perché la città di montagna è L’Aquila. Certamente servono servizi: la telecabina e, forse, qualche impianto ulteriore”.
A gennaio sarà nominato il RUP per il collegamento con la Fossa di Paganica tramite una telecabina finanziata con 19 milioni e 200mila euro, “Speriamo che il Parco del Gran Sasso collaborerà a questo nostro progetto di sviluppo”, aggiunge Faccia.
Tra i temi oggetto di discussione c’è anche la limitatezza dell’Ostello rispetto alla grande affluenza di turisti. Faccia, a questo proposito, sottolinea che è in programma “la realizzazione di una rete di sentieri e rifugi di media montagna, che permetterà di distribuire meglio i turisti sul territorio. Ad oggi i rifugi sono pochi e insufficienti, ma siamo proiettati per realizzare proprio ciò che manca. Mancano strutture che possano accogliere la gente sulle piste nel periodo estivo, ma anche d’estate. Un discorso importante anche dal punto di vista della sicurezza in montagna, poiché dando ai visitatori l’opportunità di restare sulla media montagna, diminuiscono le persone che si avventurano sul Corno Grande“.
Sull’albergo di Campo Imperatore, Faccia spiega che ci sono stati problemi di progettazione e che la ristrutturazione richiederà più tempo e denaro del previsto. “Non voglio fare promesse, ma già partire con i finanziamenti finora trovati sarebbe un grande passo in avanti”.
Il recente incidente che ha portato alla morte dei due alpinisti Luca Perazzini e Cristian Gualdi è tornato a far discutere sul tema della sicurezza in montagna. “Il Gran Sasso ha un approccio semplice, poiché si arriva con l’auto fino ai 2mila metri: cosa che io vieterei immediatamente, purché si sostituisca con trasporto pubblico a fune. Tuttavia, appena si lascia la macchina, dopo 30 minuti di cammino si inizia a percepire che ci si trova davvero in montagna. E la montagna va rispettata. Perché tengo a sottolineare che la montagna non è pericolosa di per sé, ma lo può diventare se siamo noi a renderla tale mediante comportamenti poco accorti“.
