Giorgia Meloni nella conferenza stampa di inizio anno: da Musk a Cecilia Sala

Il Capoluogo d’Abruzzo presente alla conferenza stampa di inizio anno di Giorgia Meloni con l’editorialista Giuseppe Sanzotta.
Il Capoluogo d’Abruzzo presente alla conferenza stampa di inizio anno di Giorgia Meloni con l’editorialista Giuseppe Sanzotta. Da Trump alla guerra in Ucraina e alla liberazione di Cecilia Sala: “Il momento più emozionante, quando ho chiamato la mamma al telefono per annunciarle il ritorno della figlia”.
Eccola Giorgia Meloni, arriva nella grande sala dove l’attende la tradizionale e faticosa conferenza stampa di fine o di inizio anno. Stavolta arriva sorridente e sicura. L’attende un corale e prolungato appaluso per la positiva conclusione del sequestro della giornalista Cecilia Sala. L’applauso non è chiamato da lei, ma dagli stessi giornalisti. Giorgia Meloni si limita a dire che il momento più emozionante della sua attività di governo è stato quando ha chiamato al telefono la mamma di Cecilia per annunciarle il ritorno a casa della figlia. Poi su tutta la vicenda ha preferito non fornire molti particolari, ricordando che in Iran ci sono corca 500 italiani. Meglio chiudere qui, almeno per ora, la questione. C’è in piedi la vicenda dell’ingegnere iraniano in carcere a Milano. Anche di questo, meglio non parlare ora.
Giorgia Meloni si è sottoposta per quasi tre ore alle domande dei giornalisti, decine, che hanno spaziato dalla politica interna a quella estera. Soprattutto sotto la lente è finito il rapporto con Musk.
AFFARE STARLINK –Meloni assicura di non averne mai parlato con Musk. Confessa che la questione dei satelliti è da studiare. Comunque non c’è alcun accordo. Per ora. Ma l’impressione, anche per quello che sta accadendo, con i ritardi dell’Europa, che questa intesa si farà.
RAPPOSTO CON MUSK – Il Presidente del Consiglio ha difeso Musk dall’accusa di interferenze nella politica europea. Ha ricordato che altri grandi imprenditori (ha citato espressamente Soros) sono intervenuti attivamente nella politica interna di altri paesi. Ma nessuno si è scandalizzato. Ora invece Musk fa scandalo. Detto questo, Meloni ha chiarito che non condivide alcune delle cose dette dall’imprenditore.
RAPPORTO CON TRUMP – Le domande hanno preso spunto dalle recenti dichiarazioni di Trump che ha parlato dell’uso della forza con Panama e la Groenlandia. Per Meloni quelle parole sono un monito alle grandi potenze e all’estendersi delle influenze, soprattutto della Cina, in aree vitali non solo per gli Usa ma per l’intero Occidente. Panama è fondamentale per i traffici marittimi, e la Groenlandia ha enormi ricchezze nel sottosuolo. Insomma nessun distinguo anche sulla vicenda Ucraina. Così la premier ricorda che Trump ha parlato di pace con la forza. Quindi il sostegno all’Ucraina non può essere messo in discussione. Ma qui Meloni è andata oltre. L’Ucraina nella Nato? “Faremo tutto quello che gli ucraini chiedono per la loro sicurezza”. Duro il giudizio sulla Russia che ha violato i diritti dell’Ucraina e se oggi si parla di pace è perché i russi la guerra non la stanno vincendo ma sono impantanati. Nei primi giorni dell’invasione la Russia si è impadronita del 17 per cento del territorio ucraino, dopo due anni di guerra ha guadagnato lo 0,6 del territorio. Questo grazie alla resistenza del popolo che ha reagito all’invasione sostenuto dall’aiuto occidentale. E questi aiuti sono stati fondamentali, se oggi si parla di pace è perché quell’esercito e quella popolazione hanno resistito. Una stoccata, quella di Meloni ai pacifisti di casa nostra ostili all’invio di aiuti militari. Inevitabilmente si può pensare a Conte e ai 5Stelle ma anche a Salvini, molto più freddo sull’invio di armi dei sui alleati di governo.
MAGGIORANZA E RAPPORTI CON LA LEGA –Salvini può mettersi l’anima in pace: la sua nomina al Viminale non è all’ordine del giorno. O meglio Meloni ha detto no a qualunque rimpasto. Del resto ha confermato piena fiducia nel ministro Piantedosi. Altro tema divisivo è quello del terzo mandato per i presidenti di Regione e i sindaci. La questione sarà discussa, ma insieme alla definizione dei candidati nelle prossime presidenziali dove sicuramente Fratelli d’Italia farà contare il proprio peso.
Economia, tasse, pensioni, sicurezza sono gli altri temi trattati. Senza particolari annunci. Qualche polemica con Renzi che accusa la maggioranza di avere varato una norma mirata contro di lui. Ma a parte questo la conferenza stampa del presidente è sembrata risentire di un clima di attesa, che riguarda un po’ tutti. Così che farà la Russia dop aver perso le basi in Siria, le sposterà in Libia? Si avvicinerà ulteriormente alla frontiera Sud della Nato? E in Ucraina sarà pace con l’iniziativa di Trump? E i rapporti tra Europa e Usa subiranno dei cambiamenti? E i dazi? Senza contare che il più grande paese della Ue, la Germania , tra poco più di un mese andrà a elezioni in un clima di grande incertezza. La stessa incertezza che coinvolge tutta l’Europa, in ritardo, come ha avvertito anche Giorgia Melon su molte partite. Lei, indicata dallo stesso Trump, come il personaggio europeo più autorevole, si schernisce. Non è il momento della vanità, ma del lavoro per dare un nuovo slancio all’Europa. E l’Italia può contare e incidere più che nel passato. Forse anche per una situazione politica stabile, sicuramente la più stabile del continente.
(In copertina foto ANSA)
