Nel rilascio di Cecilia Sala decisivo il ruolo del generale abruzzese Giovanni Caravelli

Il principale protagonista della liberazione della giornalista Cecilia Sala, arrestata il 19 dicembre in Iran, è il generale abruzzese Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise, l’Agenzia dell’Intelligence Nazionale per l’Estero.
A bordo del Falcon 900 che ha riportato da Teheran a Roma Cecilia Sala, c’era anche il principale protagonista della liberazione della giornalista arrestata il 19 dicembre, il generale abruzzese Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise, l’agenzia dell’intelligence nazionale per l’estero.
Giovanni Caravelli, 59 anni, nato a Frisa, nel Chietino, ha fatto buona parte della sua carriera nell’Esercito, dove ha raggiunto il grado (massimo) di generale di corpo d’armata. Già vicedirettore anziano dell’Aise dal 2014, con delega all’esercizio delle funzioni vicarie, dove ha lavorato con altri due direttori, Alberto Manenti e adesso Luciano Carta, negli ultimi 20 giorni ha passato molto tempo a Teheran e oggi è chiaro che è stato fondamentale il suo lungo rapporto personale e di reciproca stima con il suo omologo dei servizi iraniani che fanno capo al Vezarat-e Ettela’at va Amniat-e Keshvar (Vevak), struttura ben distinta dai servizi di informazione che fanno capo al corpo dei Guardiani della rivoluzioni.
Dal giorno dell’arresto le autorità italiane si sono mosse su due livelli: i contatti diplomatici e quelli dei servizi di informazione e sicurezza. Nella trattativa per il rientro in Italia di Cecilia Sala ha avuto un ruolo centrale quindi l’Aise guidata dal generale abruzzese Giovanni Caravelli. È lui infatti – sottolinea La Stampa – a essere volato a Teheran per assicurare il rientro della giornalista arrestata il 19 dicembre. Ed è la sua agenzia, in coordinamento con il Ministero degli Esteri, ad aver lavorato sui due binari del negoziato: da una parte le garanzie sulle condizioni di detenzione di Sala di cui si è occupata la Farnesina, dall’altra le trattative con i pasdaran per la liberazione, gestite dall’Aise. Il dossier su Sala sarebbe stato gestito sempre in prima persona da Caravelli, che ha costantemente riferito al premier Giorgia Meloni e al sottosegretario Alfredo Mantovano, ma il suo nome non è mai apparso. Il generale era stato nominato direttore Aise nel 2020 e confermato nel 2022. Nel settembre scorso è stato promosso a prefetto.
Chi è il generale Caravelli
Ex alunno dell’Accademia Militare di Modena, dal 1993 al 1998 Caravelli ha svolto incarichi di Stato Maggiore presso il II Reparto SIOS e presso l’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Nel 1998 ha assunto il comando del 1° Gruppo del 4° Reggimento artiglieria contraerei “Peschiera” di Mantova, impiegandolo anche in Puglia dall’ottobre 1998 al giugno 1999 nell’ambito dell’Operazione NATO “Allied Force” per la crisi del Kosovo. Dal 1999 al 2002 ha svolto l’incarico di Capo Sezione presso l’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Dal 2002 al 2008 ha prestato servizio presso il SISMi come Direttore di Divisione Intelligence Militare. Dal giugno 2008 al giugno 2010 ha comandato la Brigata Informazioni, Ricognizione e Guerra Elettronica dell’Esercito in Anzio (RM). Dal giugno 2010 al luglio 2011 è stato Consigliere Militare del Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU in Afghanistan e Capo dell’Unità dei Consiglieri Militari di UNAMA. Assegnato al VI Reparto dello Stato Maggiore Difesa nell’agosto 2011, ha svolto l’incarico di Vice Capo Reparto fino all’agosto 2013. Dall’agosto 2013 all’agosto 2014 è stato Capo del II Reparto Informazioni e Sicurezza dello Stato Maggiore della Difesa. A settembre scorso è stato nominato prefetto: la scelta decisa dal Consiglio dei ministri, è stata la conferma dell’apprezzamento del governo per il suo operato e della gratitudine per il contributo alla sicurezza della Nazione.
