Vittorio Rizzi alla guida dei servizi segreti, è stato questore all’Aquila

9 gennaio 2025 | 12:07
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Vittorio Rizzi alla guida dei servizi segreti, è stato questore all’Aquila

Vittorio Rizzi, vicedirettore dell’Aisi, assumerà il ruolo di direttore dei servizi segreti. Dal 2013 al 2015 è stato questore all’Aquila

Vittorio Rizzi, dal 2013 al 2015 questore all’Aquila, nuovo direttore del Dis, il Dipartimento informazioni per la sicurezza della Repubblica, l’organismo di vertice dei servizi segreti italiani. Il Dis coordina e monitora l’attività di Aise e Aisi, i servizi esteri e interni.

Vittorio Rizzi sarà nominato oggi, ha annunciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e prenderà il posto di Elisabetta Belloni, dimessasi nei giorni scorsi. Rizzi ha 65 anni ed è attualmente vicedirettore dell’Aisi.

Venne nominato questore all’Aquila nel 2013. Lasciò il capoluogo due anni dopo per ricoprire l’incarico di dirigente dell’ispettorato di pubblica sicurezza della presidenza del Consiglio. Dal 1986 in Polizia, una carriera eccezionale quella di Vittorio Rizzi: ha seguito alcune delle indagini più importanti della cronaca italiana, partecipando a gruppi investigativi per la cattura di latitanti e per le indagini sul periodo stragista 1992/1995 che ha visto gli omicidi dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le loro scorte. Ha ricoperto tra gli altri anche i ruoli di responsabile del gruppo investigativo che ha individuato i brigatisti responsabili dell’uccisione di Marco Biagi e di direttore centrale anticrimine.

Quando nel 2015 lasciò L’Aquila, ritenne la sua esperienza nel capoluogo “una tappa importante per la carriera di un poliziotto perché questa città ha ferite importanti che hanno riflessi nell’attività investigativa, su tutte la ricostruzione sulla quale bisogna vigilare soprattutto contrastando le infiltrazioni legate al futuro afflusso di denaro”.

“Nel momento in cui è stata ricostruita la Questura ritengo di aver compiuto il compito principale. Non è solo un luogo fisico, ma anche una cattedrale dove abbiamo costruito i nostri rapporti e anche dato un contributo alla ricostruzione sociale della città. C’è ancora tanto da fare ma questo percorso non lo conduce un singolo questore ma tutta la squadra. L’Aquila ha gli anticorpi per difendersi”.