Vinted, l’app che consente di dare una nuova vita a ciò che non usiamo più

Nata per caso, durante una festa, Vinted è l’app dal valore di circa 5 miliardi di euro, che sta conquistando il mondo dell’e-commerce. Facile da usare, prestiamo sempre attenzione alle truffe.
Nata per caso in Lituania nel 2008, da un’intuizione della giovane Milda Mitkute e attiva oggi in ben 22 Paesi, Vinted è l’app “svuota armadio” disponibile sia per dispositivi Apple e Android, con cui è possibile acquistare e vendere un po’ di tutto: beni di lusso, come borse o scarpe griffate, ma anche accessori e abbigliamento low cost, passando per libri, giocattoli ed elettronica.
Vinted ha fatto un enorme balzo in avanti rispetto alla valutazione pre-money di 3,5 miliardi di euro ottenuta solo tre anni fa, in occasione dell’ultimo round di raccolta fondi. Attualmente sono tantissimi anche i personaggi famosi che hanno aperto un account, mettendo in vendita vestiti e accessori. Attori, come Paul Mescal che su Vinted ha messo in vendita – con scopi benefici – i capi che ha indossato per promuovere “Il Gladiatore 2”, cantanti, anche influencer (gettonatissimi gli armadi di Veronica Ferraro, Chiara Biasi e Chiara Ferragni). Le modalità per la vendita e la spedizione sono molto semplici: l’acquirente può fare un’offerta o acquistare al prezzo proposto, viene creata un’etichetta, cartacea o digitale, e la spedizione può essere effettuata presso le Poste, in uno dei tanti locker o punti di raccolta (a L’Aquila sono tantissime adesso le edicole e i tabaccai che hanno aperto a questo servizio). Una volta ricevuto l’ordine, l’acquirente sblocca il pagamento e i soldi vengono accreditati su un conto sull’app o possono essere trasferiti sul proprio Iban.

Nel 2023, l’azienda ha registrato una crescita del fatturato del 61% sull’anno precedente sfiorando i 600 milioni di ricavi e raggiunto un margine Ebitda a due cifre. Nel 2022 le vendite superavano i 370 milioni. “Questa crescita – aveva spiegato qualche mese fa l’azienda in una nota – è stata possibile grazie alla rigorosa attenzione di Vinted nel garantire ai suoi membri un valore eccellente al minor costo possibile. Solo nell’ultimo anno, il mercato di Vinted si è espanso nei mercati esistenti e si è lanciato in nuovi mercati, tra cui Finlandia, Grecia e Croazia”. Solo un anno fa, il Financial Times riportava il possibile approdo di Vinted in Borsa.

Milda Mitkute, all’epoca 22enne, decise di puntare sul “second hand” per caso, per liberare il suo armadio prima della partenza per Vilnius dove avrebbe frequentato l’università, in questa avventura è stata aiutata da un amico, Justas Janauskas che la supportò per la programmazione e il lancio dell’app. Di strada ne è stata fatta tanta e oggi su Vinted è davvero possibile trovare di tutto, anche le buste. Si, perchè c’è chi rivende le buste delle griffe più in voga, da Gucci a Vuitton, passando per Chanel. Dopo il lancio all’inizio dell’estate, inoltre Vinted ha allargato la sua nuova categoria elettronica in Italia per includere la compravendita di telefoni e tablet second-hand. E la pari di quanto già fatto con il mondo del lusso, dei capi e degli accessori firmati, lanciando un Servizio di Verifica di Elettronica anche per telefoni cellulari, tablet e console. Questo nuovo servizio offre agli acquirenti la possibilità di far verificare offline da specialisti alcuni dispositivi elettronici selezionati, per ridurre al minimo le incognite legate all’acquisto di un prodotto usato. “I consumatori vogliono essere sicuri sul fatto che l’articolo di seconda mano che stanno acquistando soddisfi le loro aspettative, sia che si tratti dell’autenticità di una borsa firmata o del corretto funzionamento di un tablet”, afferma Adam Jay, CEO di Vinted Marketplace. “Il nostro nuovo servizio aggiunge un livello di fiducia, offrendo agli acquirenti una maggiore tranquillità quando acquistano telefoni, tablet e console di seconda mano su Vinted, rendendo più facile il commercio di elettronica di seconda mano online”.
Comprare e vendere su Vinted: attenzione alle truffe
Ovviamente, come in tutti i casi, bisogna fare anche attenzione alle truffe, che sono sempre in agguato. Ecco alcuni degli esempi più frequenti: vendi una borsa firmata e chi la riceve dice di averne ricevuta una fasulla, blocca il pagamento e come venditore perdi sia l’oggetto che i soldi. Acquisti diversi capi e ricevi una scatola piena di stracci. Blocchi il pagamento, ma non hai più né i soldi né ciò che hai acquistato, perché gli importi sono trattenuti da Vinted che dovrebbe fare da garante con la protezione acquisti, ma…non risponde! Vinted ha dichiarato che il rischio di frodi è in aumento con la crescita delle piattaforme C2C, ma garantire la sicurezza degli utenti rimane una priorità assoluta per l’azienda. Ma come mi tutelo se voglio vendere un prodotto su Vinted? Una possibilità è quella di documentare la fase dell’imballaggio e della spedizione del prodotto con foto o video per avere delle immagini da utilizzare in caso di contestazione. Per tutelarsi, i venditori dovrebbero documentare con cura il processo di imballaggio e spedizione. Prima di procedere con l’accettazione della proposta dell’acquirente è buona norma anche controllarne il profilo completo sulla piattaforma, dove si trovano anche le recensioni degli altri venditori. Anche queste comunque possono essere verificate per evitare che provengano da profili fake. Chi opera su Vinted deve anche stare attento a non diventare bersaglio di hacker che utilizzano tecniche di phishing, cercando di ottenere informazioni personali tramite messaggi sulla piattaforma, SMS o e-mail se non addirittura chiamate dirette. L’app garantisce che i pagamenti effettuati tramite il pulsante “Acquista” avvengono esclusivamente all’interno della sua piattaforma. Non è mai necessario completare, confermare o verificare i pagamenti utilizzando link esterni ricevuti via e-mail o messaggio. In ogni caso, è attivo un servizio assistenza sull’app a questo link.