Addio ad Adolfo Ciuca

14 gennaio 2025 | 09:06
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Addio ad Adolfo Ciuca

Lutto per la scomparsa di Adolfo Ciuca. Il ricordo dell’amico Goffredo Palmerini

Lutto per la scomparsa di Adolfo Ciuca.

Si è spento a Bolognano, dopo una lunga malattia, Adolfo Ciuca, nato il 9 aprile 1954. Ragioniere originario di Paganica, si è occupato della contabilità alla CNA per 35 anni.

Il ricordo dell’amico Goffredo Palmerini

Ieri, in una struttura specializzata a Bolognano dove era assistito per la grave patologia che da qualche anno lo aveva colpito, Adolfo Ciuca ha lasciato questo mondo per avviarsi verso l’Eternità. È andato avanti, come gli alpini dicono. Non voglio però soffermarmi sugli ultimi anni di sofferenza, per lui e per la sua famiglia, la moglie Maria Teresa e la figlia Beatrice. Vorrei invece raccontare qualche tratto della sua esistenza, che tanto ha inciso nella vita sociale a Paganica e nell’aquilano. Adolfo era nato il 9 aprile 1954, una bella famiglia quella di suo padre Antonio e sua madre Antonietta che sarebbe stata numerosa di 6 figli, egli era il quarto. Molti i ricordi che mi tornano piacevoli in mente, richiamando gli anni della nostra adolescenza e della prima giovinezza. Ero di casa in quella famiglia accogliente, allietata dalla simpatia e dalla straordinaria facondia del padre, Antonio Ciuca – che molti ex alunni del Liceo Cotugno ancora ricordano con affetto quell’esemplare bidello -, e connotata dalla sensibilità e delicatezza di Antonietta. Ero coetaneo di Livio, il primo dei figli, amico fraterno per davvero, con il quale abbiamo condiviso sogni e progetti giovanili, culturali e politici. Ma l’affetto e la familiarità erano estesi a tutti i suoi fratelli: Rinaldo, Clara, Adolfo, Giuseppe e Bruno. Adolfo, se mi è consentita questa annotazione, dei sei figli è stato quello che più ha ereditato dal padre Antonio la battuta fulminea e la gioiosa espressione della parola. Di suo vi ha aggiunto l’eclettismo musicale, l’ironia, il gusto di vivere nella socialità, fosse il partito, l’associazione di categoria, il gruppo Alpini, il gruppo musicale e quant’altro. Da ragazzo aveva frequentato qualche anno il Seminario diocesano dell’Aquila. Aveva conservato quelle antiche amicizie con ex-seminaristi e sacerdoti, e ogni tanto si ritrovavano in agapi fraterne. Finiti gli studi di ragioneria, Adolfo era poi entrato nella CNA dell’Aquila, struttura di rappresentanza degli Artigiani, dove per molti anni ha lavorato nel centro di assistenza fiscale. Nel suo settore, e per gli artigiani, è stato sempre un affidabile punto di riferimento. Ciò che ha più connotato la versatilità di Adolfo è stata la sua passione per la musica. Un impegno vissuto in diversi gruppi musicali giovanili, infine approdato nel complesso “Gli Amici” che per decenni ha imperversato con successo nell’aquilano, un gruppo apprezzato per la qualità musicale e per l’empatia che sapeva generare, nelle piazze come nei locali al chiuso. Adolfo era un bravo bassista e chitarrista. Sarebbe da scriverci una storia sull’epopea del gruppo Gli Amici. Infine non posso sottolineare un altro significativo tratto del suo impegno sociale, in seno al Gruppo Alpini di Paganica. Adolfo aveva un’amicizia più che fraterna con mio fratello Corradino, per molti anni capogruppo degli alpini paganichesi. Memorabili le trasferte del Gruppo Alpini per le adunate nazionali o per le periodiche visite ai Gruppi gemellati, come quello di Pinzolo (Trento) e di Tarzo (Treviso). E i siparietti che mio fratello e lui imbastivano durante il viaggio per tenere allegra la comitiva. Adolfo aveva costruito una bella casa a Collettara, con un bel giardino e l’orto dove, a suo dire, faceva il contadino. Un impegno che gli mancava nella sua vita di grandi passioni. Addio caro Adolfo e un forte abbraccio a tutti di famiglia. Ti ricorderemo sempre! Goffredo Palmerini”.

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Sentite condoglianze da David, Roberta e tutta la redazione del Capoluogo d’Abruzzo.