Influenza verso il picco, Grimaldi: tanti anziani in ospedale

14 gennaio 2025 | 12:21
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Influenza verso il picco, Grimaldi: tanti anziani in ospedale

Influenza verso il picco, lo conferma Alessandro Grimaldi. “Il Covid19, invece, è meno aggressivo, ma i fragili si vaccinino”.

Il Covid19 oggi è “meno aggressivo, ma per i più fragili è consigliabile vaccinarsi. Intanto andiamo verso il picco dell’influenza. Gli ospedali si riempiono di fragili e anziani. No abbassare la guardia”. Il primario del Reparto di Malattie infettive del San Salvatore, Alessandro Grimaldi, fa il punto.

INFLUENZA E NON SOLO, IL PUNTO – “Il covid è per fortuna depotenziato e molto meno aggressivo rispetto ai terribili anni della pandemia, ma resta una malattia da non trascurare  e quindi l’invito per l’ennesima volta, soprattutto rivolto ai pazienti fragili, immunodepressi e con malattie ematologiche, è quello di vaccinarsi“. Così Alessandro Grimaldi, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila e Capo dipartimento medicina della Asl provinciale nel fare il punto sulle tante forme virali ed influenzali che preoccupano i cittadini. “Come in tutte le stagioni invernali stiamo arrivando alpicco di gennaio e gli ospedali si riempiono per quelle formedi influenza che colpiscono prevalentemente fragili e anziani,con complicazioni nei pazienti che sono affetti da comorbidità,che hanno già patologie cardiache e respiratorie. Ad incidere ènel territorio aquilano, una popolazione mediamente più anziana.E infatti al San Salvatore c’è una richiesta continua da partedel pronto soccorso di posti letto – spiega ancora l’infettivologo, anche presidente dell’Ordine dei medici della Provincia dell’Aquila e segretario regionale del sindacato Anaao. Sulle recenti potenziali emergenze, Grimaldi sottolinea che “la storia purtroppo ci insegna: un colpo di tosse in Cina puòdiventare una pandemia in Europa – osserva – e non dobbiamo abbassare la guardia”.

“Il metapneumovirus, hMPV, non è nuovo, a noi sconosciuto come era il Sars cov 2. Colpisce soprattutto ibambini, causando delle bronchioliti, cioè delle infezioni acarico dell’apparato respiratorio piuttosto importanti, chepossono essere a volte anche pericolose, ma si sono registrati anche casi abbastanza importanti nei pazienti anziani con comorbidità”. E conferma Grimaldi: la cura non c’è, possiamo utilizzare adoggi un vecchio farmaco antivirale, la ribavirina, cheutilizziamo quando, diciamo, siamo in condizioni disperate. Inrealtà l’arma più efficace sarebbe quella dei vaccini, ad ogginon disponibile: il problema degli antivirali è infatti che i virusmutano, rendendoli spesso inefficaci. Comunque ilmetapneumovirus è molto meno aggressivo e letale del covid,bisogna però stare attenti perché siamo solo all’inizio e nonsappiamo se questo virus nel frattempo possa aver sviluppatodelle mutazioni”.