Riforma scuola Valditara, latino alle medie e poesie a memoria

Latino dalla scuola media, studio della storia “senza ideologie” e poesie imparate a memoria, come si faceva prima. Queste alcune delle novità per quanto riguarda la riforma della scuola annunciate dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Latino dalla scuola media, studio della storia “senza ideologie” e poesie imparate a memoria, come si faceva prima. Queste alcune delle novità per quanto riguarda la riforma della scuola annunciate dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Il ministro Valditara ha chiarito, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, quali saranno le nuove indicazioni nazionali presenti nella riforma della scuola, cioè i nuovi programmi, dal primo ciclo della scuola primaria fino alla scuola secondaria di primo grado con alcune novità anche per le scuole superiori. L’obiettivo è quello di ridisegnare il percorso che va dalla prima infanzia alla pre-adolescenza, nel momento formativo per eccellenza nella vita di uno scolaro. Le novità adesso verranno messe a punto e con l’anno scolastico 2026/27. “Adesso si apre un grande dibattito, aperto a tutto il mondo della scuola, ai corpi intermedi, alle associazioni disciplinari. A fine marzo dovremmo essere pronti con gli ultimi ritocchi perché le novità entrino in classe con l’anno scolastico 2026-27“, ha chiarito il ministro.
Il latino alle medie per andare alle radici della lingua italiana – “Sui banchi di scuola i ragazzi devono trovare il gusto della lettura e imparare a scrivere bene”, ha affermato ancora il Ministro. La riforma reintroduce la possibilità di inserire il latino a partire dalla seconda media. Studiare il latino, per il Ministro, “vuol dire andare alle radici della lingua italiana e del significato delle parole”.
Abolizione della geo-storia alle superiori – Inoltre, sempre stando alle novità annunciate, “Verrà poi abolita la geo-storia alle superiori e ridata centralità alla narrazione di quel che è accaduto nel nostro Paese dai tempi antichi fino ad oggi. La storia diventa la scienza degli uomini nel tempo. L’idea è di sviluppare questa disciplina come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente”.

Più spazio inoltre, fin dalla scuola primaria, alla letteratura e alla grammatica, per combattere l’analfabetismo di ritorno.“L’insegnamento della letteratura sin dalla prima elementare, in modalità adeguata alla giovane età degli studenti, deve far sì che gli allievi prendano gusto alla lettura e imparino a scrivere bene. Si è scelto di rafforzare l’abilità di scrittura che è quella più in crisi delle abilità linguistiche”.