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L’Aquila Australia, un gemellaggio lungo quasi 30 anni: il sindaco Centi guidò la prima missione a Hobart

17 gennaio 2025 | 07:39
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L’Aquila Australia, un gemellaggio lungo quasi 30 anni: il sindaco Centi guidò la prima missione a Hobart

Quello tra L’Aquila e l’Australia, tramite il gemellaggio con la città di Hobart, è un rapporto di vicinanza reciproca e di aiuti concreti: come quello per il recupero della Torre civica. Una storia che nasce dalla missione del sindaco Centi in Australia, nel 1997

L’Aquila – Australia, tanto distanti quanto vicine.

L’AQUILA – Ieri la notizia dell’imminente visita del sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, a Melbourne, in Australia, per incontrare gli attori e i sostenitori coinvolti nel progetto di recupero della Torre civica di Palazzo Margherita. Un viaggio, quindi, che sa di riconoscenza e di nuove opportunità per L’Aquila, città alla quale l’Australia ha dato tanto, soprattutto nell’immediato post sisma.
Il progetto di recupero della Torre civica è stato finanziato, infatti, grazie all’appello dell’Italian Media Corporation, che ha permesso di raccogliere oltre 4 milioni di dollari frutto della generosità degli italiani residenti in Australia. Il viaggio sarà dunque l’occasione per relazionare sul cronoprogramma dei lavori e per rinnovare l’amicizia con la popolazione gemellata di Hobart. Ma la storia tra L’Aquila e l’Australia ha radici profonde e il gemellaggio con la città di Hobart risale agli anni ’90, quando in missione in Australia si recò l’allora sindaco Antonio Centi. 

Tutto inizia nel 1996/1997. Ce lo racconta il giornalista e scrittore Goffredo Palmerini, in quegli anni vice sindaco dell’Aquila.
“Inizialmente arrivò in città l’allora sindaco di Hobart, JohnFreeman. Il sindaco Centi era fuori città e fui io ad accogliere la delegazione australiana. Da questo incontro nacque una prima intesa e l’idea di un gemellaggio, che in breve vide tutti d’accordo. Per questo l’anno successivo partì una delegazione municipale, guidata dal sindaco Centi, per raggiungere Hobart e sottoscrivere il gemellaggio”. L’ampia delegazione che raggiunse l’Australia, come ricorda Palmerini in un ricordo esclusivo affidato al Capoluogo, non toccò solo Hobart, ma “si diresse anche a Melbourne e ad Adelaide, con l’obiettivo ulteriore di stringere relazioni e contatti con le comunità abruzzesi presenti in Australia. Fu un viaggio molto ben organizzato da Enrico Centofanti“. 

Ad Hobart, quindi, fu ufficializzato il gemellaggio che, nel tempo, si è posto alla base di un rapporto di reciproca vicinanza e sostegno. “Ricordo – aggiunge Palmerini – che prima della pandemia da Covid19, nel 2017, arrivò nuovamente la sindaca di Hobart,Sue Hickey, accompagnata da una delegazione di 5 amministratori, a salutare l’amministrazione aquilana. In quell’occasione, curai l’organizzazione di un meeting, con il sindaco Cialente, per confrontarci e capire come rafforzare quest’intesa sul piano culturale, ma anche sul piano della collaborazione e della condivisione di interessi. Hobart è la capitale della Tasmania, un’isola bellissima, in gran parte tutelata: proprio come il territorio abruzzese, ricco di Parchi e Riserve naturali. Anche l’Università della Tasmania aveva proposto delle relazioni con l’Università degli Studi dell’Aquila: me lo confermò il Prorettore, che incontrai in rappresentanza del sindaco Biagio Tempesta, durante una visita istituzionale in Australia in cui accompagnai il coro Cappella Ars Musicalis”. 

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La visita di Goffredo Palmerini in Australia, nel 2005

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La vista della delegazione australiana a L’Aquila nel 2017

Contatti coltivati, gemellaggi siglati, sinergie ed idee per future collaborazioni tra enti. Sull’asse L’Aquila – Australia, quindi, non solo il passato, ma soprattutto il futuro potrà continuare a portare progetti condivisi. “al di là dei rapporti meramente istituzionali, ci sono ottime prospettive di collaborazione che possono coinvolgere in primis le numerose comunità italiane in Australia. Comunità presenti a Sidney, a Melbourne, a Perth, oltre che ad Hobart. Per chi non la conoscesse, Hobart non è una grande città, ma è un autentico gioiellino. Una piccola bomboniera in stile vittoriano con una magnifica baia”. 

“Da questo punto di vista, cioè quello che tocca da vicino queste comunità italiane, si potrebbe tentare di incentivare relazioni, scambi turistici – conclude Palmerini – Pensiamo al periodo che attende L’Aquila, tra il Giubileo e l’avventura di Capitale italiana della Cultura. Eventi importanti che possono suscitare interesse e fornire un input per un turismo di ritorno da parte di queste comunità, soprattutto negli anni del turismo delle radici. Si può fare molto ed io spero si lavori proprio su questa strada, per recuperare importanti elementi della nostra migrazione che possono essere portatori di nuove risorse e di infinte opportunità”.