Corte dei Conti L’Aquila, risoluzione in Regione contro l’accorpamento con Napoli

Depositata una risoluzione contro la chiusura della sede della Corte dei Conti dell’Aquila. Il rischio dall’ipotesi di accorpare le sedi in macro-aree.
Depositata una risoluzione contro la chiusura della sede della Corte dei Conti dell’Aquila. Il rischio dall’ipotesi di accorpare le sedi in macro-aree.
“È stata depositata in data odierna una risoluzione, insieme agli altri capigruppo di maggioranza, Emiliano Di Matteo, Vincenzo D’Incecco, Luciano Marinucci e Marianna Scoccia, come azione di sostegno a mantenere la sezione regionale della Corte dei Conti nel capoluogo di regione”. Lo comunica il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia. “In questi giorni, come è noto – prosegue Verrecchia – è in discussione in Parlamento un’ipotesi emendativa volta ad accorpare in macro-aree le sedi della Corte dei Conti al fine di riformare l’assetto della magistratura contabile. Tale proposta interessa anche la sezione regionale con sede a L’Aquila che, con l’eventuale approvazione, potrebbe essere accorpata alla macro-area sud che risulta essere la Corte dei Conti di Napoli. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e i parlamentari abruzzesi – sottolinea il Consigliere- si sono prontamente attivati per trovare una soluzione che possa scongiurare tale accorpamento e la nostra risoluzione ha un chiaro obiettivo: far si che il Consiglio regionale d’Abruzzo contribuisca attivamente al confronto, evidenziando il ruolo fondamentale che le sedi territoriali delle Corti dei Conti hanno svolto in questi anni”, conclude Verrecchia.
Risoluzione anche dal PD: “Mentre Marsilio fa i salamelecchi alla Meloni, la premier autorizza lo spostamento della Corte dei Conti da L’Aquila a Napoli, scippando al territorio che l’ha eletta a pieni voti un presidio importantissimo di legalità e di giurisdizione fra lo sconcerto e la contrarietà di magistrati e amministrativi delle sezioni di controllo “riorganizzate” in sei sedi nazionali, secondo il piano governativo presentato con il nuovo anno, senza alcuna condivisione né con gli organi e sezioni giurisdizionali interessati, né con le relative Procure. Un disegno di fronte a cui il Governo regionale resta muto, nonostante la contrarietà pure del partito locale della premier e del presidente che ha annunciato una risoluzione perché la Corte resti a L’Aquila. Indispensabile fermare questa ennesima spoliazione dell’Abruzzo di sedi istituzionali e farlo prima che la proposta diventi legge, questo chiederemo all’esecutivo con una risoluzione che blocca gli intenti governativi”, annunciano il capogruppo e i consiglieri del gruppo regionale PD in Consiglio regionale e il segretario regionale del PD Daniele Marinelli. “La scellerata decisione è prevista dalla proposta di legge A.C. 1621 in materia di giustizia contabile in discussione in questi giorni in Parlamento, che prevede sei macro aree per la localizzazione delle Corti territoriali – spiegano Daniele Marinelli con Silvio Paolucci e i consiglieri Antonio Di Marco, Antonio Blasioli, Sandro Mariani, Pierpaolo Pietrucci e Dino Pepe – . Ma a mettere nero su bianco la soppressione di quella aquilana, insieme ad altre sedi nazionali, è un emendamento a firma della deputata Sara Kelany di Fratelli d’Italia e di Pietro Pittalis forza Italia, che prevede la chiusura delle sedi regionali e l’accorpamento della sede abruzzese nella macroarea del Sud, cioè Napoli, insieme a Molise, Basilicata, Calabria e Puglia. Così giudici e amministrativi, storicamente presenti a L’Aquila, saranno costretti a trasferirsi a quasi trecento chilometri di distanza, per adempiere a un provvedimento che non è stato condiviso né con il mondo della giustizia giurisdizionale che si sta mobilitando contro le decisioni e le inevitabili conseguenze, né con i territori, visto che a sollevare dubbi e a richiedere azioni in Abruzzo è lo stesso partito di maggioranza che ha presentato una risoluzione per fermare il progetto. La bozza va rivista e rifatta sentendo gli interlocutori giusti e l’emendamento che cancella la sezione abruzzese della Corte dei Conti va ritirato. Marsilio non può restare fermo e aggiungere anche questo fallimento a quelli che ha inanellato fino a oggi: deve battere i pugni sui tavoli giusti e fermare prima che sia troppo tardi questa azione sconsiderata sia verso la giustizia amministrativa abruzzese che è storica e compie un importantissimo ruolo di controllo e confronto con la pubblica amministrazione a garanzia della comunità; sia verso l’Abruzzo e un territorio spremuto come un limone quando è stato necessario accumulare consenso e poi lasciato all’abbandono senza attenzione e misure a tutela delle sue presenze istituzionali. Ci aspettiamo una forte presa di posizione anche del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, auspicando che ora, da presidente dell’ANCI regionale rappresenti tutti, riconosca gli errori della compagine politica di cui fa parte e metta in secondo piano gli interessi di partito”.