Ipotesi chiusura PPI Pescina e Tagliacozzo, gli amministratori marsicani alzano la voce

25 gennaio 2025 | 17:25
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Ipotesi chiusura PPI Pescina e Tagliacozzo, gli amministratori marsicani alzano la voce

Chiusura notturna dei PPI di Pescina e Tagliacozzo, l’ipotesi avanzata dal primario del pronto soccorso di Avezzano accende la polemica: gli amministratori marsicani non ci stanno

È polemica in merito all’ipotesi di chiusura dei Pronto soccorso di Pescina e Tagliacozzo. I due PPI marsicani, già in passato a rischio sopravvivenza, sono tornati sotto i riflettori dopo alcune dichiarazioni del primario del Pronto soccorso di Avezzano, Carlo Rodorigo. Gli amministratori marsicani, però, non ci stanno ed alzano la voce: “Siamo perplessi. Si dovrebbe programmare un potenziamento dei servizi, non ipotizzarne la chiusura”.

Dure prese di posizione sul tema sanità nella Marsica, sull’ipotesi avanzata dal primario del Pronto soccorso di Avezzano, il dottor Carlo Rodorigo, che ha suggerito la chiusura notturna dei due punti di primo intervento di Tagliacozzo e Pescina, per far funzionare meglio il pronto soccorso del San Filippo e Nicola. Il primo a prendere posizione è stato Luigi Soricone, vice sindaco di Pescina, assessore alla Sanità nonché componente del Comitato Ristretto dei Sindaci della Asl1 L’Aquila. “Riteniamo che la questione debba essere affrontata in tutt’altra ottica e, soprattutto, tenendo conto della realtà – afferma il vice sindaco di Pescina -. Sicuramente dovremmo parlare dipotenziamento e non di ridimensionamento. Il Dirigente di Avezzano, infatti, dimentica che, attualmente, per coprire i turni nei due Pronto Soccorso di Pescina e Tagliacozzo vengono utilizzati i famosi CO.CO.CO. Ovvero i medici in pensione che, come è facilmente intuibile, mai andrebbero ad operare nei turni notturni in quello di Avezzano. Nonostante tutto, i numeri delle 2 strutture sono chiari: si parla di 18mila accessi annui ripartiti, nel 2024, in 9510 accessi per Pescina, e 8300 per Tagliacozzo. Se questi sono i numeri, e son dati ufficiali, valuterei bene, fossi del Direttore dell’unità operativa, prima di parlare di chiusura notturna. Senza dimenticare, poi, che le 2 strutture fanno un lavoro veloce sulla traumatologia senza passare al Pronto soccorso di Avezzano, funzionando indipendentemente. Dobbiamo tutti insieme operare per fare in modo che tutte le strutture ospedaliere della Marsica vengano potenziate sia a livello di personale che a livello di strumentazioni.Solo così, e non distribuendo il poco a disposizione, potremo ottenere una assistenza sanitaria pubblica degna di questo nome e all’altezza della popolazione della Marsica”.

Anche dal Comune di Tagliacozzo è arrivata una nota stampa a firma dell’assessore alla Sanità Alessia Rubeo, anche lei intervenuta su quanto dichiarato dal primario del pronto soccorso avezzanese. “Le dichiarazioni del Dottor Rodorigo suscitano perplessità, per usare una terminologia diplomatica, considerando la grave situazione che interessa i servizi sanitari del nostro territorio marsicano. Sembra che ‘si guardi al dito piuttosto che alla luna’ e quanto prospettato, con la chiusura notturna dei due punti di primo intervento di Tagliacozzo e di Pescina, è una superficiale analisi che, invece di risolvere, peggiorerebbe le problematiche di Avezzano. Nel pronto soccorso di Avezzano i pazienti sono costretti a rimanere su barelle, parcheggiati per giorni in ogni spazio utile, in condizioni che sono ben oltre il limite della decenza umana, altro che ‘livelli essenziali di assistenza’! E tutto ciò di certo non a causa del fatto che i P.p.i. di Tagliacozzo e di Pescina sono aperti anche di notte! Anzi, bisognerebbe capire che queste due strutture periferiche sgravano di ulteriori 18.000 accessi annui la struttura di Avezzano, come dichiarato dallo stesso responsabile, il dottor Rodorigo. Piuttosto che ipotizzarne la chiusura, sarebbe necessario il potenziamento dei punti di primo Intervento di Pescina e Tagliacozzo. Il bacino territoriale è ampio e disagiato per viabilità e morfologia; Tagliacozzo, tra l’altro, è località turistica con picchi anche di 40.000 presenze nel periodo estivo. Con il sindaco e il resto dell’amministrazione comunale siamo disponibili ad un confronto pacato e civile con l’assessore regionale, con l’Azienda e con gli operatori che lavorano sul campo per trovare soluzioni condivise e per collaborare”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Aielli Enzo Di Natale. “Non possiamo accettare la chiusura di presidi sanitari sul territorio. La soluzione non è sottrarre risorse da una parte per tamponare i problemi altrove, ma potenziare tutti i servizi territoriali. Non dobbiamo cedere alla rassegnazione né cadere nella trappola della ‘guerra tra poveri’.”
Il sindaco, quindi, lancia un appello alla Regione Abruzzo e al Governo, invitandoli a prendersi le loro responsabilità: “È necessario protestare contro i tagli e la cronica mancanza di investimenti nella sanità. La distribuzione dei fondi pubblici è stata spesso priva di visione: i 17 milioni di euro recentemente spesi con la cosiddetta ‘legge mancia’ rappresentano una pioggia di denaro finita in interventi senza priorità né progettualità concreta. Quei soldi potevano fare la differenza nella sanità regionale: con 17 milioni si sarebbero potuti assumere 300 medici o 560 infermieri. Invece, ospedali e famiglie continuano a subire disservizi, con attese interminabili nei pronto soccorso e reparti che chiudono per carenza di personale”.
Il sindaco conclude con un messaggio chiaro: “Questa è una battaglia che dobbiamo combattere insieme, con una visione comune che metta al centro il diritto alla salute di tutti i cittadini, senza sacrificare nessun territorio. Dobbiamo dire basta ai tagli indiscriminati e pretendere investimenti che ridiano dignità e futuro al nostro sistema sanitario.”