Breviario n 21, scritto numero uno: proemio

26 gennaio 2025 | 14:31
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Breviario n 21, scritto numero uno: proemio

Breviario n. 21 Questo è l’inizio di un viaggio straordinario, che vi porterà alla scoperta di voi stessi e di quello che c’è fuori.

Breviario n. 21 Questo è l’inizio di un viaggio straordinario, che vi porterà alla scoperta di voi stessi e di quello che c’è fuori.

Sono arrivato alla lettura delle pagine di Nicolas Bouvier grazie ad un libro di Emmanuel Carrere, che lo cita in “Vite che non sono la mia” [“Vite che non sono la mia” Emmanuel Carrere, Adelphi, 2011.]. Ho acquistato “La polvere del mondo” [“la polvere del mondo” Nicolas Bouvier, Feltrinelli, 2020.] e ne sono rimasto affascinato sin dalle prime pagine dove dice che quando pensate di partire per un viaggio alla fine qualcosa in voi cresce e molla gli ormeggi, fino al giorno in cui, non troppo sicuri, partite davvero. Un viaggio non ha bisogno di motivi. Non ci mette molto a dimostrare che basta a se stesso. Pensate di andare a fare un viaggio, ma subito è il viaggio che vi fa, o vi disfa. [da “la polvere del mondo” Nicolas Bouvier, Feltrinelli, 2020.]

Ma ora mi chiedo: qual è questo viaggio che insieme ci apprestiamo a fare? Dove intendo arrivare e portarvi? Al di fuori o al di dentro? Beh, l’intenzione è quella di portarvi ovunque, e da nessuna parte, di portarvi al di fuori di voi stessi e poi di nuovo dentro fino alla ricerca della parte più profonda di voi: lo Spirito. Perché fare tutto questo? Perché lo reputo un viaggio doveroso e necessario? Si dice: un piccolo allevato a casa, fuori è come un bue. Ciò è vero in quanto gli uomini che non sono usciti da casa loro, né si sono elevati al di sopra della natura e al di sopra di ciò che i sensi possono arrecare vedendo o udendo o toccando o eccitandosi; che non si sono mai innalzati al di sopra di questa casa e di ogni luogo delle cose naturali, né ne sono usciti sono proprio come buoi e vitelli nel comprendere tali cose elevate e divine. Il loro fondo interiore è come una montagna di ferro in cui non risplende mai alcuna luce; perché la sensibilità li restringe, e così le immagini e le forme; essi non sanno e non sentono nulla di più. Sono ancora a casa, perciò non sperimentano questa nascita. [Giovanni Taulero, 1300 c.a. – 1361, “Predica di natale – le tre nascite”.]

breviario n21

Certo, sta a voi scegliere chi essere e se voler partire. Io ve lo consiglio, ma non posso essere io a caricarvi a forza sull’arca, posso solo procurarvi il legno e montare la nave, ma se salire o meno sta a voi. Nella vita c’è una scelta fondamentale da compiere, quella tra Marta e Maria, mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta»[ Luca 10:38-42].
Essere devoti alle cose pratiche o alle cose del pensiero, andando per gradi, creando tra di loro una coesistenza straordinaria o aprendosi all’una o all’altra strada totalmente, per quanto il grado assoluto della contemplazione delle cose e del pensiero è quasi impossibile da raggiungere in questo grado dell’esistenza, è doveroso e assoluto e anche non scegliere è una scelta.

Ora come si svolgerà il viaggio, io porterò a voi colline come me delle montagne su cui si riflette la luce e le ragioneremo insieme. Le porteremo ai giorni nostri ed i nostri giorni li guarderemo con gli occhi di nani che guardano giganti, accorgendoci che il passato non è così distante come sembra e che il presente non è necessariamente incontrovertibile come ci pare di vedere.
Guarderemo la realtà in faccia, e di lato e di dentro e di fuori, la vivisezioneremo e nel mentre faremo lo stesso io con me e voi con voi stessi. Vedremo dove finiremo, vedremo chi saremo alla fine del viaggio, ne usciremo di certo cambiati nelle cose mutabili come il corpo o l’anima, ma usciremo anche con qualcosa di eterno e immutabile dal di dentro: lo Spirito.