Ubriaco al Pronto soccorso aggredisce i sanitari

27 gennaio 2025 | 07:58
Share0
Ubriaco al Pronto soccorso aggredisce i sanitari

Soccorso dopo un incidente, un uomo ubriaco aggredisce i sanitari in pronto soccorso. Il primario Mucciconi: “Le aggressioni in Pronto soccorso stanno diventando la normalità, ma tutto questo non è normale”

Aggredisce il personale sanitario al Pronto soccorso. Il primario Mucciconi: “Oggi non c’è più rispetto per i medici. Le aggressioni in Pronto soccorso stanno diventando la normalità e se ne parla come una cosa normale. Dobbiamo recuperare il rispetto verso i medici”.

Vengono soccorsi dopo un incidente in auto a Civita di Bagno, l’autista fugge nei boschi e il passeggero ubriaco, trasportato in pronto soccorso, dà di matto e aggredisce verbalmente il personale sanitario.

Il passeggero, rimasto coinvolto nell’incidente della scorsa notte di cui abbiamo già ampiamente raccontato, è stato trasportato in pronto soccorso al San Salvatore.L’uomo, ubriaco, ha iniziato a dare di matto, urlando e insultando il personale sanitario in servizio in quel momento. Si è reso necessario l’intervento di operatori del 118 e di infermieri per calmare l’uomo ed evitare che usasse anche violenza fisica contro il personale sanitario.
Ormai è diventato normale parlare di aggressioni, fisiche o verbali, contro il personale sanitario, ma tutto questo non è assolutamente normale. C’è una diffusa mancanza di rispetto per i medici”, lamenta il primario del Pronto soccorso del San Salvatore, Angelo Flavio Mucciconi, ascoltato dalla redazione del Capoluogo per commentare la notizia dell’aggressione.

Il primario ha confermato alla redazione come l’uomo, che nella notte ha aggredito verbalmente il personale, sia in realtà un assiduo frequentatore del Pronto soccorso e, spesso, arrivi con un tasso alcolemico molto al di sopra dei limiti consentiti.
Il primario, tuttavia, ha sottolineato come “questa rabbia e questa veemenza verso i medici e il personale sanitario in genere stiano ormai diventando un problema quotidiano.C’è l’abitudine a minimizzare il valore del medico, prima stimato e apprezzato, mentre oggi viene degradato e svilito con atteggiamenti aggressivi, che ne osteggiano l’attività stessa. Veniamo contestati e c’è, inoltre, diffidenza nei nostri riguardi. Poi ci si stupisce se si fatica a trovare medici? Bisogna tornare ad avere rispetto per il personale medico”, continua Mucciconi.

“In queste ultime due settimane, in cui si è registrato il picco influenzale che ha già appesantito il nostro lavoro, abbiamo dovuto gestire delle situazioni che non riguardano affatto il lavoro di un pronto soccorso”, aggiunge Mucciconi. Giornate in cui sono arrivate 20 persone che necessitavano di ricovero, con l’ospedale che si è ritrovato senza disponibilità di posti letto.
La legge dice che in pronto soccorso i pazienti dovrebbero essere gestiti in 8 ore, poi o c’è il ricovero o le dimissioni, in base alle condizioni cliniche del singolo paziente. Siamo costretti a svolgere attività che esulano dai nostri compiti, come gestire delle persone ricoverate di fatto in pronto soccorso”. Molte delle persone, gestite negli ultimi giorni, erano anziane e necessitavano di attenzioni particolari da parte del personale, dall’igiene alla gestione dei farmaci. Non solo. Se alcuni di questi pazienti anziani, poi, non sono lucidi la situazione si complica, mettendo a dura prova il personale, “e il lavoro del pronto soccorso diventa ancora più complesso. Viviamo una situazione di stress enorme e poi andiamo incontro a questi comportamenti che sviliscono il nostro lavoro. Oggi l’attività per cui nasce il Pronto soccorso, cioè riconoscere e trattare un’urgenza, è la parte minima del nostro lavoro, che sta diventando tutt’altro. La situazione è davvero spiacevole e complicata”.

pronto soccorso corridoi liberi

Quando abbiamo perso il rispetto per la competenza? Da quando una ricerca su Google è diventata l’equivalente di un parere medico? Forse le parole del primario Mucciconi dovrebbero ricondurci ad una riflessione più ampia e profonda, dovrebbero portarci a provare sempre quella fiducia incondizionata che abbiamo quando il nostro corpo si ferma e solo la competenza, l’esperienza e la dedizione di un Medico possono salvarci.