L’Aquila ringrazia l’ Australia italiana, l’aiuto per la Torre civica e tanti progetti aspettando il 2026

Terminata la missione della delegazione aquilana in Australia, nuove iniziative e delle collaborazioni. L’intervista al presidente del Comites Victoria e Tasmania
L’aiuto dell’ Australia all’Aquila avrà il profilo della torre civica che, liberata dai cerotti, tornerà a nuova vita. Il grazie dell’Aquila, invece, è stato portato oltreoceano dal sindaco del capoluogo abruzzese Pierluigi Biondi e da una delegazione aquilana in missione: una settimana di incontri in cui si sono uniti senso di riconoscenza e nuove opportunità di collaborazione, guardando soprattutto al 2026.
A parlare alla redazione del Capoluogo, al termine della missione del sindaco Biondi in Australia, è Ubaldo Aglianò, presidente del Comites Victoria e Tasmania. “Aspettavamo da tempo una visita del sindaco Biondi dell’Aquila, anzi l’abbiamo anche sollecitata. I contatti con l’amministrazione aquilana sono stati costanti in questi anni, ma da presidente del Comites di Melbourne ho seguito fin dal principio l’iter per la destinazione dei 4 milioni di dollari raccolti per L’Aquila, fino allo sblocco delle risorse che abbiamo raccolto e che, ci tengo a precisare, non sono da attribuire alle sole comunità abruzzesi presenti in Australia, ma a tutta la comunità italiana che si trova nel continente oceanico, oltre ad una parte di fondi messi a disposizione dal Governo australiano”.

Quella del sindaco Biondi, quindi, è stata più di una semplice visita istituzionale, ma una missione in segno di riconoscenza, oltre ad un aggiornamento, doveroso, sullo stato del progetto finanziato – anche per conto della Fondazione Carispaq – nei confronti di chi si è tanto speso per la rinascita dell’Aquila. Proprio durante la visita australiana, infatti, il primo cittadino dell’Aquila ha annunciato alle comunità abruzzesi e italiane che entro 60 giorni il progetto di recupero della torre civica – il monumento aquilano a cui sono stati destinati i fondi raccolti in Australia – sarà esecutivo. “Oltre ad avere avuto un riscontro contabile-finanziario circa la gestione dei fondi raccolti, a partire da quando queste risorse sono state trasferite all’Aquila, abbiamo potuto vedere da alcune slide, illustrate da David Iagnemma (Segretario Generale Fondazione Carispaq), dettagli progettuali sul recupero della Torre civica e capire che tipologie di interventi saranno eseguiti. Inoltre, rispetto ai tempi, ci è stato riferito che i lavori si dovrebbero concludere verosimilmente entro il 2026″.
In questa sua missione in Australia, il sindaco Pierluigi Biondi ha avuto modo di incontrare i rappresentanti della comunità italiana a Melbourne e i rappresentanti della Fondazione italo-australiana “che hanno gestito, raccolto e tenuto i fondi per questi anni, custodendoli fin quando non venisse individuato un adeguato progetto di destinazione”. Poi è stato ad Hobart, città gemellata con L’Aquila, “dove ha incontrato la comunità italiana locale e i rappresentanti della Municipalità. Tra le tappe della delegazione aquilana non poteva mancare Sydney, che ospita la più grande comunità italiana in Australia”, precisa Ubaldo Aglianò. Inoltre, c’è stato un passaggio in videoconferenza con tutti i presidenti dei Comites d’Australia.
“È stato un momento importante e che attendevamo da tempo, perché ritenevamo opportuno che la comunità italiana in Australia, che tanto si era prodigata e che aveva raccolto tante risorse, venisse informata sulla destinazione di quei fondi e sullo stato attuale del progetto che ha reso possibile”. Si tratta della raccolta fondi privata più importante ricevuta dall’Aquila nel post sisma: oltre 4 milioni di dollari.
“Riteniamo quindi questa visita assolutamente positiva e fruttuosa e speriamo di poterla ripetere in futuro, magari anche con l’amministrazione regionale d’Abruzzo. Perché, al di là della tragica circostanza del terremoto dell’Aquila che ha portato alla donazione e a questa missione, le Comunità italiane all’estero meriterebbero maggiore attenzione. Noi siamo nella parte opposta del globo rispetto all’Italia, lo dicono le 10 ore di fuso orario che ci separano, ma è importante mantenere i contatti, promuovere incontri e collaborazioni. Tenere i contatti con la grande realtà di italiani all’estero per noi diventa un momento in cui possiamo rappresentare esigenze, problemi e dar vita ad una rete di reciproco sostegno, mantenendo un ponte diretto con comunità che possono sempre rappresentare una risorsa preziosa, per gli uni e per gli altri”, ha aggiunto Aglianò.
E poi c’è L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 che potrebbe essere la prossima occasione per un nuovo incontro, questa volta con gli ‘australiani’ nel capoluogo abruzzese. “Quest’appuntamento è un po’ la fase conclusiva del progetto ministeriale sul turismo delle radici. L’Aquila nel 2026 avrà un ruolo strategico e di richiamo anche e soprattutto per le comunità italiane all’estero e sono tantissime le iniziative che si potranno realizzare collaborando. Questo è un aspetto da tenere in considerazione, anche perché in Australia c’è una vasta comunità abruzzese: una comunità sempre attiva e attenta a raccontare e promuovere la sua terra d’origine”.