Scontri tra tifosi, parla la società dell’Aquila 1927: tante cose non hanno funzionato, ma tifosi incivili

Cuore rossoblù, si parla degli scontri tra tifosi avvenuti domenica 26 gennaio, dopo la gara L’Aquila 1927 – Samb. L’intervista al dg Bernardini
All’uscita dei tifosi della Sambenedettese, terminata la partita, sono scoppiati gli scontri con i tifosi dell’Aquila 1927. Lo scontro diretto che ha probabilmente deciso il Campionato del girone F di Serie D macchiato dalle botte. Ai microfoni di Cuore rossoblù il direttore generale Simone Bernardini.
L’AQUILA 1927 – “Più di qualcosa non ha funzionato – evidenzia Bernardini ascoltato dal Capoluogo – Non è mia intenzione colpevolizzare nessuno e credo che bisogna sempre cercare di guardare se, anche in episodi del genere, c’è del positivo. In questo caso, fortunatamente, per nessuna delle persone coinvolte sono state necessarie cure in pronto soccorso, quindi non ci sono stati feriti e la situazione è stata contenuta. A parte questo, ovviamente qualcosa non è andato nel verso giusto. Noi, come società, ci siamo attenuti a tutto quello che è stato stabilito dagli organi preposti. Evidentemente – andando ad analizzare i fatti – lo sfilare in mezzo al campo dei tifosi ospiti e l’apertura del cancello hanno generato l’invasione di campo. Certo, non posso non rimarcare l’inciviltà da parte della tifoseria della Sambenedettese: avrebbero potuto avere un atteggiamento diverso”. Anche il numero degli steward presenti è stato oggetto di discussione. “Ci sono dei procedimenti aperti. In sede di Gos erano stati decisi dei numeri, che poi domenica non sono stati rispettati“. Queste le parole di Bernardini, che si è espresso anche sullo striscione apparso tra i tifosi rossoblù, “Estranei all’occasionalità”. Un messaggio che ha generato accese polemiche tra la tifoseria aquilana.
“Bisognerebbe chiedere ai responsabili del gruppo ultras. Naturalmente è un messaggio che la nostra società non condivide. Anzi, noi stiamo facendo un percorso per aggregare le famiglie, per questo ci dispiace che famiglie e bambini abbiano dovuto assistere a questa brutta pagina di sport e che anche dai tifosi arrivino messaggi che stonano con il clima unito e disteso che cerchiamo di promuovere intorno alla nostra realtà. Sono comunque sicuro che questo messaggio non fosse indirizzato alle famiglie, né ai nostri partner commerciali ai quali va la nostra gratitudine”.