La ciambella di San Biagio, più di 300 anni di fede e storia

L’AQUILA – La tradizionale ciambella di San Biagio, dal terremoto del 1703 ai giorni nostri. La storia e la ricetta originale.
L’AQUILA – La tradizionale ciambella di San Biagio, dal terremoto del 1703 ai giorni nostri. La storia e la ricetta originale.
Non solo una prelibatezza tradizionale, da oltre tre secoli la ciambella di San Biagio è uno dei simboli più dolci della forza aquilana contro i terremoti. All’indomani del devastante sisma del 1703, infatti, il dolce nacque come ringraziamento al Santo da parte degli aquilani che erano riusciti a sopravvivere alle macerie. Da oltre 300 anni la ciambella viene benedetta, come avviene per il pane di San Giuseppe, e quindi distribuita e consumata, generalmente proprio nel giorno di San Biagio, che segue l’anniversario del terremoto del 1703.
Come spesso accade per i dolci tradizionali, della ricetta della speciale ciambella ci sono diverse ricette; ogni famiglia fa proprio l’originale impasto, dando vita a una varietà di versioni che arricchisce la stessa tradizione.
Si parte dalla base di uova, latte, zucchero e farina, poi olio, buccia grattugiata di limone, anice, ciliegie candite, fino alle ultime “correzioni” all’anice o sambuca. 4 uova. Tanti ingredienti per un dolce apprezzato tutto l’anno, ma che nel giorno di San Biagio diventa un rito collettivo che abbraccia storia, cultura e religione, non solo all’Aquila.

Le celebrazioni religiose.
Nella Basilica di San Giuseppe Artigiano in via Sassa, facente parte dell’antico complesso monumentale di San Biagio di Amiternum che affaccia sull’omonima piazza, una prima S. Messa, con la liturgia del santo, avrà inizio alle 17,30 e alle 19,00 inizierà la S. Messa solenne, presieduta dal parroco della parrocchia di S. Maria Assunta in Paganica don Dionisio Rodriguez con l’accompagnamento del Coro della Parrocchia Universitaria.
Al termine di ogni celebrazione, spiega don Federico Palmerini, ai fedeli che lo desiderano, sarà impartita la benedizione della gola con le tradizionali candele incrociate e, all’altare laterale sotto la grande immagine di San Biagio, sarà consegnato il pane benedetto, in ricordo di uno dei miracoli del santo.
Dopo la celebrazione solenne chi lo desidera potrà partecipare ad una breve catechesi sui Salmi che si concluderà con la benedizione Eucaristica.
“La Parrocchia Universitaria, – spiega don Federico Palmerini – anche quest’anno, intende esprimere, in occasione della festa di San Biagio, un segno di condivisione materiale del lieto momento, devolvendo, le offerte di quel giorno, in favore di una delle tantissime gravi emergenze umanitarie in essere nel mondo. Stante la ricorrenza del quindicesimo anniversario del disastroso terremoto, che ha colpito Haiti il 12 gennaio 2010, quanto sarà raccolto verrà devoluto, per il tramite di un progetto di Caritas Italiana, in favore della popolazione del piccolo stato dell’America centrale, alla quale gli aquilani si sono da subito sentiti particolarmente vicini, e che, ancora oggi, soffre fortemente una drammatica precarietà”.