Incidente asilo L’Aquila, la conducente dell’auto patteggia due anni di reclusione

5 febbraio 2025 | 13:13
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Incidente asilo L’Aquila, la conducente dell’auto patteggia due anni di reclusione

L’AQUILA – Udienza per l’incidente all’asilo Primo Maggio, la conducente dell’auto patteggia due anni di reclusione, pena sospesa. A processo gli altri tre indagati.

L’AQUILA – Udienza per l’incidente all’asilo Primo Maggio, la conducente dell’auto patteggia due anni di reclusione, pena sospesa. A processo gli altri tre indagati.

Ha patteggiato la pena di due anni di reclusione, pena sospesa, Zhorova Radostina Balabanova, assistita dall’avvocato Francesco Valentini, oggi in udienza davanti GUP, Guendalina Buccella. Per gli altri tre indagati nell’ambito dello stesso procedimento è stato disposto il rinvio a giudizio. Si tratta della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Mazzini”, di cui l’asilo fa parte, Monia Lai, assistita dall’avvocato Mauro Ceci, l’ingegnere Bruno Martini, allora responsabile del servizio di prevenzione e protezione dello stesso istituto, assistito dall’avvocato Luisa Leopardi (che ha avanzato richiesta di sospensione del processo con messa alla prova, rigettata dal giudice) e il geometra Antonello Giampaolini, responsabile del Settore Edilizia scolastica del Comune dell’Aquila, assistito dagli avvocati Massimo Carosi e Antonella Pellegrini. Per l’accusa, il pm Ugo Timpano, in sostituzione di Stefano Gallo, passato alla Procura generale della Corte d’Appello.
In aula, anche gli avvocati di Comune e Ministero della Pubblica Istruzione (Cofini e Biscotti), chiamati in causa dalle parti civili rappresentati dagli avvocati Tommaso Colella e Katiuscia Romano, ovvero la famiglia del piccolo Tommaso D’Agostino, morto nell’incidente, e i genitori di alcuni bambini rimasti feriti. Si torna in aula il 9 aprile.

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L’incidente.

Era il 18 maggio 2022 quando Polizia di Stato, municipale, Carabinieri, Vigili del fuoco e personale del 118 sono intervenuti intorno alle ore 14 all’Asilo “Primo maggio”, in via Salaria Antica est, dove un’auto si è sfrenata all’improvviso, finendo per sfondare la recinzione che delimita la scuola materna. Al momento dell’incidente all’asilo dell’Aquila momento alcuni piccoli si trovavano negli spazi antistanti l’asilo, mentre giocavano, e la vettura ne ha investiti sei. Uno dei bambini investiti, Tommaso D’Agostino, di 4 anni, è subito parso in pericolo di vita e dopo diversi disperati tentativi di rianimazione è deceduto. Secondo quando successivamente ricostruito, l’auto della donna, con a bordo uno dei figli, non avrebbe avuto guasti tecnici, ma si sarebbe frenata per qualche movimento del minore, già fuori dall’inchiesta in quanto non imputabile. Le indagini sono poi proseguite anche nell’ambito della sicurezza della struttura scolastica. La svolta con la perizia del consulente tecnico incaricato dalla Procura, Cristiano Ruggeri, depositata a novembre scorso: 179 pagine con cui il tecnico ha messo nero su bianco il fatto che alla morte del bimbo e al ferimento degli altri bambini avrebbero concorso una serie di altri fattori legati allo stato dei luoghi, insieme alla condotta giudicata omissiva e negligente della mamma che ha lasciato in auto il figlio di 12 anni. Alla morte del piccolo Tommaso avrebbe contribuito anche una serie di concause riguardanti la sicurezza dei luoghi scolastici, in particolare la gestione dell’area circostante adibita a parcheggio e la chiusura del cancello principale. Sempre secondo la perizia degli esperti sulla recinzione dell’asilo, la morte del piccolo Tommaso D’Agostino era evitabile: il cancello sfondato da un’auto non era sufficientemente sicuro per garantire l’incolumità dei piccoli allievi. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati delle quattro persone coinvolte. Come detto, la conducente dell’auto ha patteggiato due anni di reclusione, pena sospesa, mentre le altre 4 persone affronteranno il processo.