Osteoporosi e fratture ossee, Piano integrato per le Asl d’Abruzzo: un team dedicato in ogni pronto soccorso

Osteoporosi e fratture ossee, l’Agenzia Sanitaria regionale predispone un Piano integrato che regolamenterà la gestione dei casi negli ospedali. Ecco come funzionerà
Osteoporosi e fratture ossee, l’Agenzia Sanitaria regionale predispone un Piano integrato che regolamenterà la gestione dei casi negli ospedali. In ogni Pronto soccorso ci sarà un Team ospedaliero fratture da fragilità, gestito dallo specialista in ortopedia o traumatologia, per gestire i casi.
Il nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per la gestione integrata della fragilità ossea è stato approvato nei giorni scorsi dall’Agenzia sanitaria regionale (Asr) diretta dal medico Pierluigi Cosenza. Il documento stabilisce chi fa cosa, con quali specifiche terapie e con approcci uniformi, dal pronto soccorso fino al medico di famiglia, nella rete ospedaliera abruzzese, a favore dei pazienti che riportano, o sono soggetti a fratture da fragilità e da osteoporosi. Il tutto, per la prima volta, a prescindere dall’età, tenuto conto che queste patologie riguardano nella maggior parte dei casi persone anziane.“Si tratta di una misura molto importante, perché riguarda inparticolare la popolazione anziana e quindi fragile – spiega Cosenza – Questo strumento organizzativo norma tutto il percorsodi interventi ed è raccomandato ai sistemi sanitari regionalidal Ministero della Salute, per ciascuna patologia, e la suacorretta applicazione deve essere tenuta in considerazione daciascun ente regionale in sede di valutazione dell’operato deidirettori generali delle Asl. L’Abruzzo fa un salto di qualitànell’offerta delle cure“.
Il recepimento del Pdta per la gestione delle fratture da fragilità e dell’osteoporosi dovrà avvenire entro 30 giorni dall’approvazione da parte della Giunta da parte di ciascuna delle Asl alle quali è stato già inviato: ci saranno poi 60 giorni di tempo per mettere a punto il relativo “protocollo
clinico organizzativo aziendale“.Il Piano prevede che tutti gli ospedali sede di pronto soccorso dovranno attivare un team ospedaliero fratture dafragilità (Team FF), gestito dallo specialista in ortopedia e traumatologia, primo professionista coinvolto nell’accettazione
e gestione del paziente con fratture da fragilità insieme a specialisti di varie discipline. Inoltre, presso ogni Asl sarà attivato il Centro specialistico ospedaliero (CSO) di Osteoporosi e Fratture da fragilità, “multidisciplinare emultiprofessionale, composto da medici specializzati nelladiagnosi e cura dell’osteoporosi e nella prevenzione dellefratture da fragilità, preferibilmente individuato nel repartodi Reumatologia”.
Si distinguono, a prescindere dall’età, tre tipologie di pazienti: coloro che riportano una frattura da fragilità ossea, coloro che l’hanno avuta in passato e coloro che hanno una fragilità ossea che potrebbe determinare una frattura. Se è necessario l’intervento chirurgico, dovrà avvenire entro 24-48 ore, in “corsia preferenziale”, prevedendo percorsi che favoriscano tutte le consulenze necessarie in modo multidisciplinare e multiprofessionale e poi la presa in carico riabilitativa precoce pre-operatoria.
MERCOLEDÌ 05 FEBBRAIO 2025 16.37.08
Osteoporosi e fratture ossee,Asr Abruzzo vara piano integrato(2)
Con il coordinamento di Cosenza, ha messo a punto il piano il gruppo tecnico di lavoro costituito dalla professoressa Paola Cipriani della Asl provinciale dell’Aquila, il dottor Angelo D’Annibale della Asl provinciale di Chieti, il dottor Piero Brandimarte della Asl di Pescara, il dottor Remo Goderecci per la Asl di Teramo, la professoressa Lia Ginaldi, referente regionale Medicina di Genere, e il dottor Walter Palumbo, referente dei medici di medicina generale.
Le fratture da fragilità ossea sono quelle fratture “spontanee o indotte da minimi traumi e risultanti da forzemeccaniche che normalmente non causerebbero una simile lesione, causate da un trauma a bassa energia che derivano da una cadutadalla posizione eretta o da altezza ridotta”.A maggior ragione, ad essere esposti sono pazienti con osteoporosi,“malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una riduzione dellamassa ossea e da alterazioni qualitative scheletriche”, che colpisce in particolare le donne in età avanzata. Vittime delle fratture da fragilità ossea sono in particolare gli anziani e nel documento dell’Asr si ricorda che, con l’invecchiamento demografico in aumento, l’Italia ha una delle più alte aspettative di vita al mondo, attualmente stimata in 85 anni per le donne e 81 anni per gli uomini. La popolazione italiana è di 60 milioni, ma si prevede che scenderà a 54 milioni entro il 2050, con una percentuale crescente di anziani: secondo l’Istituto Nazionale di Statistica Italiano già oggi quasi un italiano su quattro (23,3%) ha 65 anni o più e si prevede che la percentuale aumenterà fino al 35% entro il 2050. A maggior ragione è ora importante definire un efficace Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione integrata della fragilità ossea, “al fine di fornire a tutti gli attori coinvolti uno strumento omogeneo, condiviso, organizzativo,clinico e assistenziale per il paziente e la sua famiglia,tenuto conto che la complessità della patologia richiede unapproccio assistenziale multidisciplinare e altamenteintegrato”.