Palazzo bombardato via XX Settembre, a marzo la demolizione

7 febbraio 2025 | 11:51
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Palazzo bombardato via XX Settembre, a marzo la demolizione

Può cominciare la demolizione del palazzo bombardato in via Fonte Preturo, visibile da via XX Settembre: via alla cantierizzazione, da marzo l’intervento di demolizione.

Può cominciare la demolizione del palazzo bombardato in via Fonte Preturo, visibile da via XX Settembre: via alla cantierizzazione, da marzo l’intervento di demolizione.

Sarà demolito e ricostruito il Palazzo bombardato di Fonte Preturo. Il grande edificio che costeggia un tratto di via XX Settembre sparirà presto dalla vista di cittadini e passanti, restituendo a nuova vita un altro angolo di città alle porte del centro storico.
Per 16 lunghi anni, dopo il sisma del 6 aprile, l’area è rimasta abbandonata. L’intervento sulla struttura – nota appunto come Palazzo bombardato in virtù delle condizioni in cui è rimasto l’edificio per via dei danni causati dal terremoto – è stato travagliato anche perché la vicenda è finita nelle aule giudiziarie fino a quando, nel 2023, il Tribunale non ha proceduto alla nomina di un nuovo amministratore del condominio Fonte Preturo. Nel mese corrente, comunque, partiranno le operazioni di cantierizzazione che andranno avanti per tutto febbraio, “mentre nel corso del mese di marzo inizieranno le vere e proprie demolizioni, dopo aver sistemato le pratiche con la Asl perché potrebbero esserci delle parti in amianto. Per questo, andranno sistemati i vari campionamenti del materiale: attività, questa, propedeutica all’intervento di demolizione”. Questo il cronoprogramma dei lavori, riferito dal Consorzio che gestisce il Condominio al Comune dell’Aquila, come sottolineato alla nostra redazione dall’architetto Roberto Evangelisti. Una volta demolito l’edificio, ci sarà anche da definire come sistemare le aree che affacciano proprio su via XX Settembre.

Intanto prosegue l’attività degli uffici della ricostruzione. Tra la fine del 2024 e gennaio 2025 sono stati rilasciati contributi per la ricostruzione privata per oltre 50 milioni di euro, per il conseguente finanziamento di 37 pratiche.