Scritta omofoba all’Univaq, Biondi: Atto spregevole

11 febbraio 2025 | 19:01
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Scritta omofoba all’Univaq, Biondi: Atto spregevole

Il sindaco Pierluigi Biondi sulla scritta omofoba all’Università: “Atto spregevole”.

Il sindaco Pierluigi Biondi sulla scritta omofoba all’Università: “Atto spregevole”.

“La scritta omofoba comparsa sui muri del dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila rappresenta un atto spregevole, che contrasta con l’inclusività e l’accoglienza che da sempre contraddistinguono la nostra città e le sue istituzioni pubbliche. L’auspicio è che i responsabili possano essere prontamente individuati”. Lo dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

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I fatti

Nella giornata di ieri, 10 febbraio, un messaggio omofobo e violento è comparso sulle pareti del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila. Gli studenti hanno reagito con immediatezza, denunciando l’accaduto. Ma il loro impegno non si è fermato qui: il collettivo studentesco UdU – Unione degli Universitari ha ribadito la necessità di misure concrete per prevenire episodi simili e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione. Tra le proposte avanzate, spicca la richiesta di istituire uno sportello antiviolenza all’interno dell’ateneo, per fornire supporto alle vittime di odio e abusi.
La scoperta della scritta omofoba ha sollevato interrogativi sul momento in cui è stata realizzata. Secondo le testimonianze raccolte, fino alle prime ore del pomeriggio del 10 febbraio nessuno sembrava essersi accorto della sua presenza. La comunità studentesca si interroga ora sulla sicurezza e inclusività degli spazi universitari e sulla necessità di un maggiore controllo per prevenire episodi simili in futuro.
Lorenzo Zaffram, rappresentante degli studenti UdU in Consiglio di Dipartimento, ha espresso una ferma condanna dell’episodio, sottolineando la gravità del riferimento storico contenuto nella scritta: “Nel luogo massimo della Cultura, della Scienza e della Democrazia è apparsa una scritta che richiama a un periodo storico ben preciso. Il genocidio nazista vide tra le vittime prescelte non solo gli ebrei ma anche gli omosessuali, le lesbiche e le soggettività queer che sono morti veramente nei forni di Auschwitz e degli altri campi di sterminio. Non possiamo tacere di fronte a quest’ondata di odio e discriminazione”. Gli studenti hanno invitato le istituzioni universitarie a considerare due proposte concrete: verificare con l’Ateneo la possibilità di presentare querela per l’accaduto e organizzare un momento istituzionale di riflessione, come un’assemblea pubblica sui temi dell’omobitransfobia, anche in collaborazione con realtà locali che lottano per contrastare questi fenomeni.
L’episodio ha acceso un forte dibattito all’interno della comunità universitaria, ribadendo l’urgenza di azioni concrete per garantire che l’Università degli Studi dell’Aquila resti un luogo sicuro, inclusivo e rispettoso delle diversità. La lotta contro l’intolleranza e la discriminazione non si esaurisce nella rimozione di una scritta: richiede un impegno costante, che passi attraverso la sensibilizzazione, la formazione e la denuncia. Solo così si può costruire un ambiente universitario libero da odio e discriminazione, dove ogni studente possa sentirsi accolto e rispettato, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale o dalla propria identità di genere.