Scritta omofoba Univaq, gli studenti chiedono uno sportello antiviolenza

L’AQUILA – Dopo la scritta omofoba apparsa in Università, scatta la mobilitazione. Univaq sporge denuncia, gli studenti chiedono sportello antiviolenza
L’AQUILA – Dopo la scritta omofoba apparsa in Università, scatta la mobilitazione. Univaq sporge denuncia, gli studenti chiedono sportello antiviolenza
Dopo la scritta omofoba apparsa nei locali del Dipartimento di Scienze Umane ad Univaq, scatta la mobilitazione. Il collettivo studentesco UdU – Unione degli Universitari ha immediatamente preso posizione, chiedendo misure concrete per prevenire episodi simili e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione. In particolare, gli studenti hanno proposto l’istituzione di uno sportello antiviolenza all’interno dell’Ateneo per supportare le vittime di odio e abusi.
Un episodio inquietante, che si inserisce in un preoccupante clima di odio che ha scosso profondamente la comunità universitaria. L’Ateneo ha condannato con fermezza l’episodio, ribadendo il proprio impegno contro ogni forma di discriminazione e sportando denuncia contro ignoti.
Nella giornata di ieri, 10 febbraio, un messaggio omofobo e violento è comparso sulle pareti del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila. Gli studenti hanno reagito con immediatezza, denunciando l’accaduto. Ma il loro impegno non si è fermato qui: il collettivo studentesco UdU – Unione degli Universitari ha ribadito la necessità di misure concrete per prevenire episodi simili e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione. Tra le proposte avanzate, spicca la richiesta di istituire uno sportello antiviolenza all’interno dell’ateneo, per fornire supporto alle vittime di odio e abusi.
La scoperta della scritta omofoba ha sollevato interrogativi sul momento in cui è stata realizzata. Secondo le testimonianze raccolte, fino alle prime ore del pomeriggio del 10 febbraio nessuno sembrava essersi accorto della sua presenza. La comunità studentesca si interroga ora sulla sicurezza e inclusività degli spazi universitari e sulla necessità di un maggiore controllo per prevenire episodi simili in futuro.
Lorenzo Zaffram, rappresentante degli studenti UdU in Consiglio di Dipartimento, ha espresso una ferma condanna dell’episodio, sottolineando la gravità del riferimento storico contenuto nella scritta: “Nel luogo massimo della Cultura, della Scienza e della Democrazia è apparsa una scritta che richiama a un periodo storico ben preciso. Il genocidio nazista vide tra le vittime prescelte non solo gli ebrei ma anche gli omosessuali, le lesbiche e le soggettività queer che sono morti veramente nei forni di Auschwitz e degli altri campi di sterminio. Non possiamo tacere di fronte a quest’ondata di odio e discriminazione”. Gli studenti hanno invitato le istituzioni universitarie a considerare due proposte concrete: verificare con l’Ateneo la possibilità di presentare querela per l’accaduto e organizzare un momento istituzionale di riflessione, come un’assemblea pubblica sui temi dell’omobitransfobia, anche in collaborazione con realtà locali che lottano per contrastare questi fenomeni.
L’episodio ha acceso un forte dibattito all’interno della comunità universitaria, ribadendo l’urgenza di azioni concrete per garantire che l’Università degli Studi dell’Aquila resti un luogo sicuro, inclusivo e rispettoso delle diversità. La lotta contro l’intolleranza e la discriminazione non si esaurisce nella rimozione di una scritta: richiede un impegno costante, che passi attraverso la sensibilizzazione, la formazione e la denuncia. Solo così si può costruire un ambiente universitario libero da odio e discriminazione, dove ogni studente possa sentirsi accolto e rispettato, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale o dalla propria identità di genere.
