100 candeline spente da Giovanna Giuseppina Mattia, tanti auguri

12 febbraio 2025 | 15:21
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100 candeline spente da Giovanna Giuseppina Mattia, tanti auguri

Collepietro ha festeggiato la sua super nonnina Giovanna Giuseppina Mattia e le sue prime 100 primavere: tantissimi auguri!

Collepietro ha festeggiato la sua super nonnina Giovanna Giuseppina Mattia e le sue prime 100 primavere: tantissimi auguri!

La storia di Giovanna Giuseppina Mattia è quella di una donna forte e coraggiosa che, come tanti abruzzesi del secolo scorso, mossi dalla povertà e dal bisogno, si sono visti costretti ad emigrare in giro per il mondo in cerca di fortuna. Oggi Giovanna Giuseppina Mattia, circondata dall’amore dei suoi cari, è una delle ultime testimoni dei 100 anni di storia del meraviglioso borgo di Collepietro e dalla Torre dei Gregori (XI sec.), nel centro storico del borgo stesso in cui risiede, custodisce e tramanda storie e tradizioni del borgo insieme agli aneddoti tratti dalla propria lunga e ricca esperienza di vita sul pianeta terra.

Nata nel 1925, a pochi anni dalla fine della Grande guerra, Giovanna si trova da subito immersa in uno scenario post bellico assai evidentemente difficile. A sedici anni, nel pieno svolgersi della Seconda Guerra Mondiale, vede mancare suo Padre; il destino, non affatto dolce con la stessa, gli riserva l’ulteriore dolore di veder mancare, a tre anni dalla prima perdita, il secondo genitore: l’amata madre. A diciannove anni Giovanna, orfana di padre e di madre, non abbiente e seconda di cinque figli, con il fratello maggiore Camillo primogenito, si vede costretta a dover crescere improvvisamente vestendo i panni di sostituta madre. Infatti Giovanna, insieme al fratello maggiore Camillo, cercheranno in tutti i modi di sfamare ogni giorno in primis le bocche delle due sorelle ed il fratello minori e poi le loro e cercando di accudirli nel miglior modo possibile, tutto questo nello scenario infuocato e straziante e della Seconda Guerra Mondiale.

Nel ’59, a pochi anni dall’aver sposato l’Amore della sua vita, il compaesano Fonzi Donato Antonio, quest’ultimo rientrato in paese dopo esser mancato otto anni (due anni dall’arruolamento all’entrata in guerra più sei anni di guerra in cui fu’ fatto prigioniero in un campo di concentramento tedesco liberato dai russi), con il figlio Angelo, raggiunge il consorte già precedentemente emigrato nella Francia dell’estremo Nord, terra allor florida di miniere per l’estrazione di carbone, in cui Donato, con estremi ed immani sacrifici, lavorò per venticinque anni, spingendosi ad oltre 850 mt nelle viscere della terra, accompagnato per tutti questi anni di durissimo e logorante lavoro di minatore da uno straziante stillicidio di perdite umane relative ad amici e compatrioti e, nel contempo, vivendo in un contesto povero e soffocato da pregiudizi e ghettizzazioni riservate agli immigrati in cerca di fortuna; a tal proposito, purtroppo, oggi, come possiamo quotidianamente constatare in Europa ed oltre, non è cambiato praticamente nulla. Rimanendo sempre fedeli alla Madrepatria e non naturalizzandosi francesi, Giovanna, con il marito e l’unico figlio Angelo, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 decidono di tornare nella loro sempre amata Italia e riabbracciare per sempre la loro Sacra terra Collepetrana, che diede loro i natali e l’opportunità di incontrarsi ed unirsi a vita. Purtroppo, il Fato, ancora una volta, riserva alla cara Giovanna un dolore immane, quello derivante dalla perdita, a soli 66 anni, del suo grande Amore Donato Antonio, a pochissimi anni dal tanto atteso e desiderato rientro in Patria dello stesso.

“A lei, in tale occasione, i suoi cari rivolgono i più amorevoli auguri per il compimento del centesimo anno raggiunto con tanta fede, tenacia e perseveranza, come a voler sfidare, ad ogni sventura, il proprio destino.  Inoltre si coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che come Giovanna e Donato, con immensi sacrifici, in Patria e fuori, ma pur sempre rimasti fedeli alla propria terra, hanno reso grande questa nazione, portandola, ad oggi, ad essere l’ottava potenza industriale al mondo! A questi ultimi, viventi o dimoranti nei campi elisi, SI DEVE tutto il nostro rispetto, sostegno, la nostra ammirazione, riconoscenza, reverenza ed il nostro appoggio incondizionato! Grazie Giovanna!! Donatello Fonzi“. 

La redazione del Capoluogo si stringe a nonna Giovanna e ai suoi familiari augurandole ancora 100 di questi giorni!

Giovanna Giuseppina Mattia