Indagini morte Andrea Prospero, telefoni blindati da sistema di sicurezza sofisticato

Ci vorranno ancora alcuni giorni per decriptare i telefoni cellulari e il pc di Andrea Prospero, perchè protetti da un sistema di sicurezza molto sofisticato. Potranno dare risposte sulla morte del giovane abruzzese trovato senza vita in un b&b a Perugia
Ci vorranno ancora alcuni giorni per decriptare i telefoni cellulari e il pc di Andrea Prospero, perchè protetti da un sistema di sicurezza molto sofisticato, che potranno dare sicuramente alcune risposte sulla morta e le ultime ore di vita del giovane studente abruzzese trovato morto in un b&b di Perugia lo scorso 29 gennaio.
Da una prima analisi sui telefoni cellulari è emerso che Andrea Prospero aveva protetto i suoi dispositivi con dei sistemi di sicurezza molto sofisticati per nascondere cartelle e programmi che potrebbero far luce su una vicenda ancora tanto misteriosa quanto intricata. Per questo motivo, gli inquirenti perugini – coordinati dall’aggiunto Giuseppe Petrazzini, in collaborazione con il procuratore capo Raffaele Cantone – avranno bisogno di almeno dieci giorni per scaricare tutti i file contenuti sia nei cellulari ritrovati accanto al corpo – 4 di cui uno personale ma privo di sim – e il computer portatile che è stato danneggiato dai fluidi del corpo del giovane, ritrovato riverso sul letto e accasciato proprio sul pc. Nel b&b sono state trovate anche parecchie sim.
Una delle ipotesi al vaglio è che il giovane potesse essere coinvolto in qualche attività legata alle truffe online. Un altro dettaglio ancora da chiarire riguarda proprio la carta di credito che giaceva nel water dell’appartamento e che sembrerebbe appartenere ad un ragazzo della Liguria, che però ha già rivelato ai magistrati di non aver mai conosciuto la vittima. Tra le ipotesi quindi quella per cui Andrea si sarebbe tolto la vita perchè rimasto rimasto impelagato in un giro pericoloso con possibili truffatori per le sue abilità informatiche. Tra qualche giorno dovrebbe arrivare anche l’esito dell’esame tossicologico che riuscirà a stabilire con certezza quanti e quali farmaci abbia effettivamente ingerito prima di morire.
I genitori di Andrea Prospero, la sorella gemella Anna e il fratello Marco vogliono solo la verità, anche a costo di scoprire cose spiacevoli. La famiglia ha incaricato due avvocati, Francesco Mangano e Carlo Pacelli per seguire il caso di cui si sta occupando anche la trasmissione “Chi l’ha Visto”.