L’onorevole Zan in III Commissione, focus su scritta omofoba Univaq

L’AQUILA – DDL Zan e scritta omofoba in Univaq, mercoledì 19 febbraio nel corso della III Commissione sarà audito l’onorevole Zan.
L’AQUILA – DDL Zan e scritta omofoba in Univaq, mercoledì 19 febbraio nel corso della III Commissione sarà audito l’onorevole Zan.
È prevista l’ultima seduta della III Commissione sul tema DDL Zanmercoledì 19 febbraio alle ore 11 presso Palazzo Margherita, dove sarà audito, tra gli altri, anche l’Onorevole Zan proponente del testo di legge. Sulla seduta della Commissione in merito al tema DDL Zan e sulla grave scritta omofoba apparsa su una parete del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila si è espressa l’avvocato e consigliera comunale Simona Giannangeli. “Auspico, alla luce di quanto dichiarato da Biondi a proposito della scritta omofoba comparsa sui muri del Dipartimento di Scienze Umane, ovvero che trattasi di ‘atto spregevole, che contrasta con l’inclusività e l’accoglienza che da sempre contraddistinguono la nostra città e le sue istituzioni pubbliche’, che l’ordine del giorno da me presentato e che sarà discusso in Consiglio Comunale all’esito del lavoro della III Commissione possa trovare la massima condivisione, con l’approvazione all’unanimità, proprio perché siamo città che non discrimina“.
Così Giannangeli commenta il fatto, con la scritta violenta e discriminatoria cancellata dalla parete nella serata di ieri.
“Quanto avvenuto il 10 febbraio, presso il Dipartimento di Scienze Umane e denunciato dagli studenti dell’Unione degli Universitari dell’Aquila, ovvero la scritta apparsa su un muro ‘gay nei forni’ è gravissimo ed inqualificabile.Si tratta di un gesto da non sottovalutare in un paese come il nostro che non ha ritenuto necessario e doveroso dotarsi di una legge sulle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere ed alla disabilità. Va rammentato che il cosiddetto DDL Zan, che si poneva proprio l’obiettivo di prevenire e contrastare l’insorgere di condotte discriminatori e violente legate al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere ed alla disabilità, è stato affossato al Senato nell’anno 2021.
Quanto accaduto presso il Dipartimento di scienze Umane non va che a rafforzare la necessità di tornare a discutere del DDL Zan, affinchè riprenda la discussione parlamentare su un testo di legge che si concentra sul soggetto che subisce la violenza a causa della propria identità sessuale o della disabilità, riconoscendolo giuridicamente come soggetto vulnerabile”.
“A tal proposito – continua Simona Giannangeli – devo ricordare che, nel mese di settembre 2024, ho presentato un ordine del giorno che ho illustrato nel corso del Consiglio Comunale del 18 novembre 2024, con il quale ho chiesto l’impegno al sindaco ed alla giunta di voler sollecitare il Parlamento, affinché si riapra la discussione sul DDL Zan e si approvi una legge organica volta alla punizione deireati fondati sull’odio per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità delle persone, colmando un vuoto giuridico di tutele ingiustificabile. In quel Consiglio comunale le forze di maggioranza hanno proposto di approfondire il tema prima in III Commissione consiliare per poi discuterlo di nuovo in Consiglio. Si sono quindi svolte ad oggi tre sedute della III Commissione, durante le quali sono stati audite ed auditi rappresentanti delle associazioni territoriali, tra le quali Arci Gay, docenti universitari e giovani portavoce della comunità locale”.
“La scritta omofoba è un monito per le istituzioni e segnala ancora una volta che questo è un paese ancora fortemente attraversato da pulsioni omofobe, sessiste, razziste e che i principi di eguaglianza e non discriminazione sanciti dalla Costituzione debbono essere continuamente riaffermati“, conclude.