Marco Marsilio a Grandangolo, Trump Presidente apre una nuova fase

Il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ospite della nuova puntata di Grandangolo, la rubrica di approfondimento condotta dal direttore David Filieri
Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo, ospite nella rubrica del Capoluogo Grandangolo, condotta dal direttore David Filieri.
È stata l’opportunità di discutere con Marsilio, che è un esponente di spicco del partito del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, di analizzare le conseguenze a livello globale, a cominciare dall’Europa, dei primi atti e delle prime prese di posizione di Donald Trump da Presidente degli Stati Uniti: “C’è un’aria nuova, che a me piace”, ha detto Marsilio. “Non posso che festeggiare che i cambiamenti in corso e la sconfitta di alcune coalizioni di sinistra, progressiste, nel mondo. Da registrare peraltro che oggi abbiamo un Presidente degli Stati Uniti d’America che ha un rapporto stretto e confidenziale con il presidente del Consiglio italiano. Se fosse accaduto in passato, ad esempio – prosegue Marsilio – che Obama fosse stato tanto vicino a Renzi, o Clinton a Prodi, avremmo santificato il nostro presidente del Consiglio raccontando che era un genio incarnato. L’Italia di fatto diventa centrale e Giorgia Meloni viene vista dagli analisti politici come uno dei leader politici più importante d’Europa e del mondo intero. Si è dimostrato che era sbagliato dire che un governo della destra e dei conservatori avrebbe isolato l’Italia dal resto del mondo, è successo il contrario, e vedere che Giorgia Meloni che quasi detta la linea in Europa, diventa l’ago della bilancia su questioni importanti ed è il punto di riferimento del rapporto con Trump, restituisce all’Italia la centralità e smentisce la dottrina, in voga a sinistra, secondo la quale solo da una parte c’è la salvezza, e solo alcuni sarebbero in grado di governare l’Italia e di affrontare il mondo. Non è così, e penso anche elezioni come quelle tedesche e le presidenziali francesi ci daranno altre buone notizie e che la strada per costruire nuovi equilibri e una diversa agenda dell’Europa è tutta davanti a noi”.
La strada per Marsilio è di un cambio radicale delle politiche dell’Unione europea: “I danni veri all’Europa li hanno creati governi come quello di Macron che assieme al presidente Obama sostennero acriticamente le cosiddette primavere arabe, che primavere non erano: dietro alle primavere arabe sono arrivati i fondamentalisti islamici peggiorando il quadro e creando instabilità, nuove guerre, flussi incontrollabili di immigrazione. L’Europa realistica e pragmatica che affronta i problemi reali è quella che stiamo raddrizzando e mettendo in piedi. Anche alcune formazioni politiche legate al Partito popolare europeo delle diverse nazioni in passato si sono troppe adagiate con i progressisti, socialisti, ambientalisti e ci hanno portato a deragliare su alcuni dossier come l’automotive e l’industria, rendendo l’Europa meno competitiva. Paesi come la Cina – dice Marsilio – continuano persino ad aprire centrali a carbone, a decine, non hanno attenzione ai diritti. Su questo un po’ di consapevolezza in Europa comincia a nascere. Dobbiamo cambiare alcune politiche, essere più realistici e pragmatici, smetterla con le ideologie, fidarci del fatto che l’Occidente è l’unica isola mondiale dove ci sono principi sanciti e praticati a tutela di diritti, rispetto delle minoranze, parità di genere”.
Il Presidente della Regione Abruzzo Marsilio è netto anche sulle preoccupazioni riguarda alla vicinanza di Trump con il magnate Elon Musk: “Non abbiamo visto forse in passato Presidenti degli Stati Uniti d’America sostenuti dagli uomini più ricchi del mondo, in possesso delle tecnologie in quel momento più avanzate? Penso ai proprietari di Microsoft, Google, delle piattaforme social. In America il sistema politico ed economico vive così, le lobby agiscono pur con limiti e difetti alla luce del sole. C’è sempre stato questo meccanismo ma quando Bill Gates era sodale di Clinton o Mark Zuckerberg censurava Trump, non faceva scandalo. Non vedo nulla di diverso rispetto a prima nel rapporto tra Musk e Trump. Il sistema imprenditoriale e politico americano ha i suoi difetti è diverso dal nostro, che prediligo, ma il pericolo di concentrazione di potere non è una novità da quelle parti, solo che prima nessuna gridava allo scandalo”.
Sullo scontro in corso sui dazi, già introdotti da Trump nei confronti della Cina e minacciati all’Europa, Marsilio ritiene che “quando si fa una guerra ci si rimette sempre, dove possibile si devono evitare i conflitti la ricchezza e il benessere si diffondono in un clima di fiducia, pace e reciprocità. Ma bisogna raccontare tutta la storia: sapevate ad esempio che l’Europa impone all’America il 10 per cento di dazi sulle proprie automobili mentre l’America il 2,5 per cento? Credo che sia legittimo che ci si spenda per tutelare il proprio interesse. Da parte nostra continueremo ad adoperarci per tutelare l’interesse strategico nazionale”.
Tra le questioni al centro del dibattito politico nazionale c’è poi la riforma della magistratura, e lo scontro anche aspro che si agita attorno ad essa. Per Marsilio “si deve ripristinare un rapporto corretto: i magistrati applicano le leggi ma le leggi le scrive il Parlamento. Ma una minoranza dei magistrati è palesemente formata da militanti politici e credo che sia interesse dei magistrati e soprattutto di quelli che sono realmente indipendenti isolare questi comportamenti, ripristinare un corretto dialogo con governo e Parlamento per rispettare la divisione dei poteri. Il governo ha preso impegni nei confronti di cittadini e fa leggi sulla base di un percorso costituzionale corretto, per vederle applicate come è scritto. Chi vuole bene alla Costituzione dovrebbe smettere di agitarla come se fosse un’arma di una sola parte”.
