Ciao nonna Giusy, addio a Giuseppina Patriarca

Nonna Giusy non c’è più! La nostra decana d’Abruzzo, Giuseppina Patriarca, ha deciso che era ora di tornare dal suo Padre Celeste
Ciao Nonna Giusy…È la notizia che non avremmo mai voluto dare, perché la avevamo immaginato come immortale, ma Nonna Giusy, la nostra Giuseppina Patriarca, 109 primavere e non sentirle, non c’è più!
Nonna Giusy, all’anagrafe Giuseppina Patriarca, ha insegnato per 41 anni al Convitto “Cotugno” dell’Aquila, senza mai assentarsi e, a oggi, è stata una delle poche testimoni viventi di due guerre mondiali, 9 Pontefici, il boom economico la Guerra fredda, la caduta del muro di Berlino, la guerra del Golfo, la pandemia… La sua scomparsa provoca un dolore immenso, per adesso ci stringiamo ai suoi cari, con la certezza che adesso Giusy abbia riabbracciato il suo amato Alberto. Noi, vivremo sempre seguendo l’amore, come tu ci hai insegnato, te lo promettiamo!

Nominata commendatore della Repubblica lo scorso novembre, (l’onorificenza è stata firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal premier Giorgia Meloni, e ricevuta dalle mani del consigliere regionale, Marianna Scoccia), nonna Giusy ha conservato per tutta la vita il suo spirito allegro e sincero. Su TikTok si dilettava a sfidare i teenager con le sue lezioni di grammatica e lessico. Non disdegnava poi, ogni tanto, di recitare la Divina Commedia. Arzilla, lucida, dalla memoria fresca e argentina, nonna Giusy era nata a Montorio al Vomano il 6 novembre 1915 e ha lavorato e vissuto a L’Aquila fino al sisma del 2009: da allora per via dei danneggiamenti che il sisma ha provocato alla sua abitazione ha vissuto a Sulmona. Tantissimi sono gli scolari che ha portato alla licenza presso il Convitto nazionale e di tutti o quasi, ricordava qualche particolarità. “I più piccoli quando avevano bisogno di qualcosa o sentivano la nostalgia di casa venivano vicino la cattedra e mi chiamavano ‘mamma’ – aveva ricordato ancora con la voce rotta dall’emozione in una recente intervista rilasciata al Capoluogo – e per tutti sono stata una presenza accogliente e affettuosa. Purtroppo non ho avuto figli dopo aver perso un bimbo, allora ho riversato tutto l’amore che avevo nella grande famiglia che è stata per me la scuola”. Una vita semplice quella di nonna Giusy, ricca di buoni sentimenti. Si è dedicata con amore alla famiglia, al marito Alberto di Gregorio, scomparso a fine anni ’80 che a L’Aquila fondò la prima sede dell’Unitalsi.Figlia spirituale di San Padre Pio – che conosceva di persona – ha sempre avuto una fede incrollabile
La sua casa aquilana, ristrutturata dopo il sisma, è stata donata dalla generosissima nonnina d’Abruzzo alla San Vincenzo De Paoli per ospitare studenti universitari fuori sede meritevoli. Rimasta vedova da alcuni anni, è stata accudita con amore dai nipoti dalla sua infaticabile “Lupa”, la dolcissima Bruna Fusco, con cui aveva instaurato nel tempo un rapporto davvero speciale e un’allegra convivenza. Oggi Bruna la ricorda così: “Quante volte ho messo tue foto e video. Sempre per fare vedere a tutti la tua forza di volontà e di voglia di vivere….Non avevo mai pensato di annunciare a tutti che stasera hai raggiunto i tuoi cari. Ho il cuore a pezzi .14 anni trascorsi insieme non sono pochi… Ero diventata la tua mamma come mi chiamavi ultimamente. Quante volte dicevi non vedo l’ ora di andare a quel bel paradiso eterno. Adesso lo hai raggiunto… Ti sono stata accanto fino al tuo ultimo respiro…”
Il cordoglio del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. “Ciao, nonna Giusy. Sono felice di averti conosciuto. Sono felice di averti visto partecipe e in prima linea. 109 anni di vita e vitalità. Grazie del tuo affetto per L’Aquila. Anche L’Aquila ne ha per te. Grazie per essere stata, col tuo grande cuore, anche la nostra maestra. Ti stringiamo”.
A Bruna, ai nipoti, a quanti l’hanno amata come abbiamo fatto noi, le condoglianze dalla redazione del Capoluogo.