Univaq, studenti in piazza per chiedere sportello antiviolenza

19 febbraio 2025 | 18:42
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Univaq, studenti in piazza per chiedere sportello antiviolenza

Presidio degli studenti davanti al Rettorato per denunciare la scritta omofoba comparsa nei muri dell’Università e chiedere sportello antiviolenza. “non possiamo e non vogliamo restare in silenzio davanti all’odio”.

E’ l’ora dei fatti, la comunità studentesca di UnivAq scendono in piazza, davanti al Rettorato, dopo la scritta omofoba comparsa sui muri della facoltà di Scienze Umane, per chiedere l’istituzione del centro antiviolenza

Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 19 febbraio il presidio organizzato dall’Unione degli Universitari davanti al Rettorato dell’Università degli Studi dell’Aquila, in Piazza Santa Margherita. L’iniziativa, promossa con lo slogan “È l’ora dei fatti”, ha visto la partecipazione di studenti e cittadini, uniti per denunciare la scritta omofoba e violenta apparsa il 10 febbraio scorso sulle pareti del Dipartimento di Scienze Umane. Al presidio hanno preso parte anche diverse associazioni cittadine impegnate nella lotta per i diritti civili. La mobilitazione di oggi ha voluto essere un momento di partecipazione collettiva, aperto non solo alla comunità universitaria ma anche a tutta la cittadinanza, per ribadire con forza che l’omofobia e ogni forma di discriminazione non possono avere spazio nell’università e nella città e per richiedere l’attivazione di uno sportello antiviolenza. Anche questo è un segnale forte che va oltre il singolo episodio, travalicando i confini dell’Ateneo e chiamando in causa l’intera comunità cittadina.

Univaq, presidio degli studenti contro l’omofobia: È l’ora dei fatti

“Siamo qui perché qualcuno si è permesso di scrivere una frase omofoba e violenta all’interno di un luogo della cultura, l’Università” raccontano gli studenti ai microfoni del Capoluogo. “Siamo qui perché chi l’ha fatto si è sentito libero di farlo, sicuro di non subire conseguenze, sicuro che parole come queste possano ancora trovare spazio nei muri delle nostre città, nei dibattiti pubblici e nelle istituzioni. Noi siamo qui a dimostrare che non è così, che non possiamo e non vogliamo restare in silenzio davanti all’odio. Chi scrive, urla o legittima slogan del genere deve sapere che troverà sempre una resistenza.”

Stop omofobia, il racconto di due studenti UnivAq

L’Unione degli Universitari ha ribadito con forza la necessità di azioni concrete.Siamo qui per dire che non accettiamo più di doverci difendere da soli e da sole. Chiediamo misure concrete, che l’Università si assuma la responsabilità di proteggere chi studia e lavora nei suoi spazi. Chiediamo che vengano attivati sportelli antiviolenza e di ascolto per le vittime di discriminazione e aggressione, campagne di sensibilizzazione e formazione. Non basta cancellare le tracce dell’odio, serve un’azione concreta per prevenirlo”.

presidio antiviolenza univaq

Dopo la comparsa della scritta omofoba e il crescente numero di denunce in merito a violenze e discriminazioni subite dalla comunità studentesca, gli studenti hanno dichiarato che porteranno una mozione nella seduta del Consiglio Studentesco del 20 febbraio, per denunciare le discriminazioni quotidiane che minano la libertà e l’inclusività nella comunità accademica. “L’università deve mobilitarsi subito per rendere l’ambiente accademico un luogo davvero sicuro e inclusivo per tutte e tutti”.

presidio antiviolenza univaq
presidio antiviolenza univaq