Gianni Anastasio, orizzonte 2029 per la conclusione della ricostruzione privata

Focus sulla ricostruzione post sisma nel cratere con l’ingegnere Gianni Anastasio, sindaco di Pizzoli e Coordinatore dei sindaci del Cratere 2009 nella nuova puntata di Grandangolo
Gianni Anastasio a Grandangolo: il Coordinatore dei sindaci del cratere 2009, primo cittadino di Pizzoli, ospite alla rubrica del Capoluogo condotta da David Filieri per parlare di ricostruzione.
Gianni Anastasio nell’intervista ha detto che “la ricostruzione è andata molto avanti, in particolare quella privata, e le prospettive a oggi sono abbastanza buone. Se tutto procede a questo ritmo possiamo affermare che nel 2029 la ricostruzione privata potrebbe essere completata. Questo è il nostro obiettivo, visto dalla governance del cratere 2009. Nell’ultima fase c’è stata un’accelerazione importante: sono state snellite alcune procedure che portavamo via molto tempo e l’organizzazione degli uffici è migliorata. I tempi per la presentazione delle istanze da parte dei proprietari sono decorsi già dal 30 settembre 2022 e ad oggi le uniche pratiche nuove che possono essere ancora presentate sono quelle che i Comuni hanno sottoposto a commissariamento, ovvero nei casi di inerzia da parte dei proprietari”.
Il nodo è sempre quello dei finanziamenti, dice Gianni Anastasio: “Per arrivare fino in fondo c’è bisogno di risorse. Le ultime stanziate per la ricostruzione 2009 risalgono al governo Conte II, parliamo di due miliardi 750 milioni, che non basteranno per ultimare i lavori. L’esperienza maturata sta dando un grande aiuto, si tratta di continuare così. I Comuni sono abituati a dare risposte rapidamente, tanto che oggi il vero cambio di passo si aspetta dagli operatori economici“.
Ha destato preoccupazione negli anni scorsi l’entrata a regime del superbonus, che “drenasse” sforzo e attività delle imprese nella ricostruzione. Gianni Anastasio ha chiarito: “Per un periodo il superbonus ha prevalso sugli interessi legati dalla ricostruzione post – sisma, ma già a partire dal 31 dicembre 2023, cioè quando il superbonus è stato di fatto chiuso, le cose sono cambiate. Fanno eccezione le pratiche che si trovano all’interno del cratere, perché c’è ancora oggi la possibilità di abbinare il superbonus con lo sconto in fattura ai contribuiti sisma 2009 e 2016. Questo consente di coprire eventuali accolli per migliorie: il superbonus che per un periodo è stato concorrente ai contributi del sisma 2009 oggi è diventato di fatto un’agevolazione. Per il cratere 2009 ci sono ancora 70 milioni di risorse di superbonus che possono essere impegnate sino a fine 2025“.
Una possibilità che ha aiutato a fare fronte a degli imprevisti: “L’aumento dei costi dei materiali risale già alla pandemia, con il blocco del trasferimento dei materiali per l’edilizia. L’aumento dei costi mette in difficoltà gli addetti ai lavori, tuttavia grazie alla possibilità di usufruire in parallelo del superbonus il problema si sta risolvendo“.
Gianni Anastasio ha fornito nel corso della trasmissione anche una lettura complessiva del percorso della ricostruzione: “Sono stati 20 anni volati per a chi li ha vissuti in prima linea, ma non è mai successo in Italia che a un danno grande come quello subito dall’Aquila e dai comuni del cratere si sia posto rimedio in tempi più rapidi. Su molti fronti si sarebbe potuto fare meglio e prima, ma c’è da dire che si sono alternati nel tempo governi di approcci politici differenti e si sono sempre presentati gli stessi problemi. La situazione richiede con tutta evidenza e fisiologicamente tempistiche di un certo tipo. Vanno riconosciuti i meriti a chi li ha per quello che è stato fatto: le risorse non sono mai mancate ed è vero che le norme all’inizio erano state abbastanza farraginose ma poi con l’istituzione degli uffici speciali le cose sono progressivamente migliorate, anche con il contributo degli amministratori. Guardandoci indietro vediamo una generazione che non ha goduto dei nostri territori come noi ma a cui stiamo comunque garantendo e ricostruendo un patrimonio edilizio sicuro, che per il futuro darà più tranquillità“.
Sulla supposta diversità di velocità nella ricostruzione tra il capoluogo e il resto del cratere, Gianni Anastasio ha sottolineato: “L’Aquila ha un ufficio proprio che si occupa della città, mentre l’ufficio speciale dei comuni del cratere ne cura 56, più altri. Poi L’Aquila va guardata nella sua interezza, frazioni comprese. Facendo questi distinguo vediamo che la situazione è più uniforme“.
La ricostruzione pubblica è tuttavia ancora una spina, visto che “la ricostruzione privata è stata impostata come un’attività privata del cittadino che sceglie professionisti e imprese, con procedure snelle. Quando si entra nel campo della ricostruzione pubblica c’è il codice degli appalti, con regole rigide e tempistiche più lunghe. Poi la ricostruzione pubblica è partita molto più tardi, e fa in capo in parte come nel caso degli edifici di culto alla Sovrintendenza, e ci sono su quel versante problemi di personale, tanto che noi sindaci abbiamo chiesto agli uffici speciali di farsi carico di alcuni di questi procedimenti”.
Importante ricordare, ha detto Gianni Anastasio, le risorse riservate al rilancio socioeconomico: “Chi ha lavorato sulle norme ha pensato di investire il 4 per cento delle risorse per la ricostruzione sullo sviluppo socioeconomico, i fondi cosiddetti Restart. Abbiamo a disposizione ancora circa 140 milioni complessivi su questo comparto, gestiti dalla Struttura tecnica di missione, con i Comuni e gli uffici speciali. Molto è stato fatto, considerato che sono fondi da sommare al PNRR e al fondo speciale del PNRR“.
Una lettura anche sulle polemiche sulla ricostruzione delle scuole che negli ultimi giorni hanno contrapposto centrodestra e centrosinistra: “C’è bisogno per le scuole di sicurezza e funzionalità, ed è evidente che le strutture provvisorie per le attività scolastiche hanno svolto bene il loro compito ma è chiaro che dopo venti anni ci si aspettano nuovi edifici, più funzionali, per garantire un’istruzione migliore. Le polemiche dimostrano che più di qualcosa è ancora da fare. Elly Schlein è la segretaria del mio partito che è venuta all’Aquila assieme ad altri parlamentari per una visita ispettiva che ha generato molte polemiche e contrapposizioni che potevano secondo me essere evitate: fa parte della logica politica che l’opposizione vada a controllare chi amministra, ed è evidente che così si sia un po’ distolta l’attenzione dal problema vero. Se tutto questo non produce effetti propositivi per risolvere i problemi, allora non sarà servito a niente“.