Morte Andrea Prospero, l’appello della famiglia: Chi sa parli e ci aiuti

22 febbraio 2025 | 13:03
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Morte Andrea Prospero, l’appello della famiglia: Chi sa parli e ci aiuti

Parla la famiglia dello studente Andrea Prospero, morto a Perugia, “Chi sa parli e ci aiuti”.

Parla la famiglia dello studente Andrea Prospero, morto a Perugia, “Chi sa parli e ci aiuti”.

“Chi sa parli, ci aiuti. Soprattutto faccia chiarezza su questo caso che non può essere etichettato semplicemente come suicidio”: è l’appello della
famiglia di Andrea Prospero, lo studente universitario di Lanciano (Chieti) che frequentava Informatica all’Università degli Studi di Perugia, dove è stato trovato morto in un appartamento del centro. Lanciato dal loro legale, l’avvocato Francesco Mangano intervistato da Radio Glox.
Il legale ha parlato soprattutto del rinvenimento di cellulari, schede sim e di un computer, ora al vaglio della polizia postale, dove il giovane venne trovato morto. “La rete è una grande ricchezza – ha aggiunto – ma anche un oceano ricco diinsidie, di trappole e un abisso di tentazioni. Riteniamo cheAndrea si sia imbattuto in qualche gruppo che o l’ha portato aduno stato d’ansia tale da indurlo ad assumere dei farmacichepoi hanno provocato la morte o qualcuno abbia agevolato ilsuicidio“.
La famiglia di Prospero ha da subito escluso che lo studente si fosse tolto la vita “deliberatamente, ipotizzando che sia “successo qualcosa che lo ha portato alla morte”. “Andrea – ha detto ancora l’avvocato Mangano a Radio Glox – non era unesperto informatico che lavorava per la Nasa o per l’Fbi. Era unragazzo di 19 anni nativo digitale e che studiava informatica, maa sentire il suo migliore amico aveva una conoscenza di Internetassolutamente normale”.

Il legale ha ribadito di non credere all’ipotesi del suicidio. Andrea non aveva dato alcun segnale di sofferenzapsichica – ha sottolineato – o di uno stato depressivo. Unragazzo normalissimo, generoso, buono e sensibile che nonassumeva farmaci. Aveva tra l’altro acquistato un biglietto per
rientrare a Lanciano nei giorni successivi”.