Breviario n 21, nel Tempio di Salomone

Nuovo appuntamento con la rubrica Breviario n.21, nel Tempio di Salomone.
Nuovo appuntamento con la rubrica Breviario n.21, nel Tempio di Salomone.
Lasciate le città, voi mentecatti:
Andate a mescere nel solleone, nudi,
Vini ubriachi dentro petti-otri,
Baci-piovasco sopra guance-braci.
Nel tempio di Salomone c’erano tre cortili: uno per i gentili e gli stranieri che, volendo rivolgersi a Dio, venivano a Gerusalemme per adorarlo; il secondo per gli Israeliti, uomini e donne (giacché la separazione uomo-donna non fu operata da Salomone); il terzo per i sacerdoti e l’ordine dei Leviti; infine, c’era il Santuario, o sacra casa, a cui soltanto il sommo sacerdote aveva accesso una volta all’anno.
Ora, quindi, che questo viaggio ha lasciato definitivamente il porto bisogna impostare la rotta sul tempio, mescendo nel sole con la nostra anima a nudo ed un po’ di vino per compagnia, bisogna fare rotta al tempio.
Il tempio in questione, come avete già capito in queste settimane, non è un luogo al di fuori da voi, ma un non-luogo all’interno -nel punto più profondo- della vostra anima. Se stringiamo il ragionamento vediamo che le regole dei cortili del tempio di Salomone agiscono esattamente come agisce l’anima nostra quando ci interfacciamo con il mondo e chi lo abita. Il nostro primo cortile è quello che si apre a coloro i quali ci sono estranei come ouverture di quello che siamo che ancora non hanno scoperto poiché ancora ci sono stranieri. Il secondo cortile è per le persone che fanno parte della nostra vita, che ci sono vicine, ma non troppo, che ci sono amiche, ma non amanti. Il terzo invece, è per gli amanti che abbiamo, per coloro che ci amano al di sopra di loro stessi e noi amiamo al di sopra di noi. C’è, infine, il santuario, il nostro tempio, quello della scorsa settimana, quello nel quale siamo ammessi solo noi e Dio, per diventare un’unica cosa, quello in cui il creato si ricongiunge al creatore in un’unica creatura.
Non voglio lasciarvi troppe cose su cui riflettere, non voglio lasciare che il vostro ragionamento venga confuso da troppi raggi da cui essere illuminati.
Vi lascio però con un compito, fondamentale per Domenica prossima in cui ci rincontreremo, cercate di mettervi alla ricerca del vostro tempio, cercate voi in voi stessi, così, finalmente potete vedere davvero se al di là di voi c’è qualcosa che vale la pena scoprire di voi e del mondo.

Ora – aggiungo – siccome la conoscenza di questi quattro livelli della ragione – sul cui ragionamento esoterico entreremo domenica prossima- è assolutamente necessaria per capire tutti i discorsi sulle cose spirituali, ho voluto illustrarli piuttosto diffusamente.